Uno degli animali si fermò e lanciò una specie di latrato lungo e stridulo, poi scappò via. L'altro continuò a caricare la cupola di magia, ma anche questo si lamentò e si dileguò seguendo il primo. Qualcuno si avvicinò oltre lo scudo e riconobbi Ragnar. Tra le mani reggeva una lunga lama che brillava di rosso, e dietro di lui vidi suo padre brandire la stessa arma. La ferita al ginocchio era già rimarginata e provai ad alzarmi in piedi, ma caddi tanto le mie gambe erano deboli e Loki mi prese tra le sue braccia.
-State bene?
Domandò il padre. Annuii. Frigga arrivò correndo.
-Loki! Aura! Come state? Siete feriti?
Era agitata ed ebbi un flash di me sul pavimento con le vesti sporche di sangue e Frigga che correva a darmi soccorso. Fu orribile. Loki mi posò lentamente sul terreno e andò da sua madre.
-Non temere, siamo salvi.
Fece il duro, ma sapevo che se non ci fosse stato il muro di magia a separarli, si sarebbero abbracciati. Si voltò verso di me e si mise in ginocchio. Era pallido di paura per quello che avevamo rischiato.
-Riesci ad alzarti?
Posai le mani sulle sue spalle e aiutò a mettermi in piedi.
-Non avevo mai corso così tanto in tutta la mia vita...
Ansimai cercando di calmarmi. Loki sorrise, poi si guardò intorno.
-Come usciamo da qui?
Domandò.
-Non sei stato tu a creare questa cupola?
Scosse il capo. Sentii le forze abbandonarmi.
-Oh...perfetto...
Loki andò verso Ragnar e il padre.
-Aiutateci, scavate un tunnel che possa raggiungerci, usciremo da lì.
Dopo mezz'ora, e anche con l'aiuto di Heimdall, riuscirono tutti e tre a scavare nel terreno e ad aprire un varco sotto la cupola abbastanza grande da farci passare. Mi rannicchiai e mi infilai nella fessura sporcandomi i capelli e l'abito. Riuscii ad uscire definitivamente dal buco quando qualcuno prese la mia mano e con forza mi sollevò. Come uscii e mi ressi in piedi, le gambe mi cedettero di nuovo e Ragnar mi strinse tra le muscolose braccia evitando che tornassi nel fossato. Lo guardai ed era molto vicino a me, potevo sentire l'odore del suo sudore e scorgere dettagli del suo viso che non avevo notato in precedenza, tra cui le tenere fossette del suo sorriso e le ciglia lunghe e folte. Loki dietro di me riemerse e andò ad abbracciare sua madre.
-Grazie, Ragnar.
Gli lasciai un bacio sulla guancia, poi guardai suo padre.
-Grazie anche a te...?
Non sapevo ancora il suo nome.
-Mia Signora, io sono Gunnar, figlio di Gunnar.
Allungai la mano verso di lui e me la strinse. Guardai Ragnar che continuava a reggermi al suo corpo.
-Lasciala, sudicio, sono io che faccio le veci di mio fratello.
Il ragazzo mi lasciò e Loki subentrò a sostenermi.
-Heimdall, raggiungi Odino e digli che deve immediatamente abbandonare la missione e tornare ad Asgard. Dobbiamo parlare di quanto è successo, non possiamo più stare tranquilli.
Ordinò Frigga e Heimdall corse via. La donna inspirò e sentii le mani di Loki stringermi i fianchi.
-Grazie per l'aiuto. I vostri nomi sono Gunnar figlio di Gunnar e Ragnar figlio di Gunnar, è corretto?
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La Regina degli déi
FanfictionIn tutta la mia vita non ho mai conosciuto nient'altro al di fuori del palazzo di Asgard. Ero intrappolata, come una principessa nella sua alta torre, ma non c'era proprio nessun principe pronto a venirmi a salvare: egli viveva sotto il mio stesso t...