Feci un sogno strano, ma diverso dal solito: vidi la galassia e io stavo fluttuando tra le stelle; chiusi gli occhi per pochi secondi e mi apparve Thor immerso in una pozza naturale. Quando lo vidi nudo e bagnato, credetti di star facendo un sogno erotico, infatti qualcosa mi spinse a denudarmi ed entrare in acqua con lui. Mi baciò e mi aggrappai alla sua schiena quando mi prese in braccio. Chiusi gli occhi e vidi di nuovo la galassia, ma sta volta c'erano sei stelle più luminose di diversi colori: rosso, arancione, giallo, verde, blu e viola. Portai una mano sulla nuca di Thor mentre continuava a baciarmi il collo e il seno; quelle stelle divennero pietre incastonate in un enorme guanto d'armatura. Thor entrò tra le mie gambe e il portatore del guanto schioccò le dita. Fummo assaliti dalla luce e aprii gli occhi. Sta volta ero nella mia stanza e Loki dormiva sul mio seno. Mi venne in mente il sogno e portai le mani sulla mia fronte; ero distrutta: perché avevo sognato Thor quando l'unica persona che volevo era Loki? Cosa significavano quelle pietre? Eravamo ancora nella vasca e l'acqua era spiacevolmente fredda. Dovetti uscire e corsi ad asciugarmi pentendomi di aver dormito per chissà quante ore ammollo: le mie dita erano rugose e ruvide, i capelli fradici, gli arti intorpiditi e le articolazioni doloranti. Feci salire la mia temperatura e mi asciugai rapidamente, ma il dolore non passò.
-Buongiorno...
Mormorò Loki. Mi girai verso di lui e sorrisi vedendo che si stava massaggiando le braccia.
-È stata un'idea terribile vero?
Dissi ridendo. Annuì e venne vicino a me, presi un asciugamano, mi alzai sulle punte e lo posai sul suo capo. Le mie vie respiratorie furono invase dall'intenso profumo che emanava nel quale aveva dormito immerso tutta la notte. Chiusi gli occhi e sorrisi.
-Stimoli in me un certo appetito...
Bisbigliai. Mi avvicinò a sé e strinse il mio culo con entrambe le mani.
-Ehi, trattami con gentilezza.
-È quello che sto facendo.
Mi baciò e lo fermai prima che si spingesse oltre.
-Ho fatto un sogno questa notte che mi ha leggermente...inquietata.
-Finalmente mi racconterai uno dei tuoi incubi.
-No, era diverso dal solito...non lo definirei incubo. Semplicemente ho visto...Thor nudo in una fonte d'acqua e...abbiamo iniziato a fare sesso mentre avevo visioni di gemme che probabilmente porteranno alla fine del mondo.
Sorrise.
-Ti manca Thor e hai bisogno di lui?
Si trasfigurò in suo fratello e mi prese in braccio. Lo baciai.
-Aura, vuoi farmi diventare geloso?
Tornò al suo aspetto e allungai le gambe fino al suolo. Recuperai l'asciugamano e cominciai ad asciugare i suoi capelli.
-Non devi trattarmi come se fossi un bambino...
-Oh, ma lo sei: hai bisogno di me, dici di amarmi, spesso ti attacchi al mio seno, sei pestifero e appiccicoso.
Rise e si chinò per baciarmi, ma bussarono alla porta come se volessero sfondarla, andai ad aprire nascondendo il mio corpo.
-Siegfried, che succede?
Era agitato e pallido.
-Magnus...
Bastò che dicesse quel nome per farmi rabbrividire.
-Cosa gli è successo?
Scosse il capo.
-Non lo so...
Chiusi la porta e mi vestii in velocità con il cuore in gola. Uscii subito dalla stanza.
-Portami da lui.
Iniziò a correre e lo seguii. Arrivammo nella sua stanza e lo trovai steso a letto. Era pallido e sudaticcio, mi sedei vicino a lui.
-Tesoro mio...stai male?
Tossì. Gli posai una mano sulla fronte e questa bruciava.
-Mamma...
Si spostò la coperta dal corpo e notai sul tallone destro due piccoli fori ravvicinati tra loro, la zona era rossa e gonfia.
-Merda.
Guardai meglio la ferita e sentii i brividi percorrermi la schiena.
-Credo che...qualcosa mi abbia morso...
Gemette di dolore e si posò una mano sulla coscia nuda e irsuta.
-Non muovere la gamba, non compiere nessun singolo movimento.
Mi misi le mani tra i capelli e provai a calmarmi. La porta si aprì e Odino entrò.
-Cos'è successo al ragazzo?
Indicai il calcagno scoperto. Odino si avvicinò e mi guardò.
-Dobbiamo agire subito.
-Lo so...lo so...mi servono delle piante, non so quali, saprò quali prendere solo vedendole. Qualcuno rimanga con lui.
Andai da Magnus e gli baciai la fronte, poi scappai via. Mentre mi recavo nel Giardino di Frigga mi trovai a piangere e pregare ogni dio che c'entrasse qualcosa con l'arte della medicina. Una volta uscita, mi piegai e iniziai a gattonare tra le piante; presi alcuni fiori e bacche che non avevo nemmeno mai visto in tutta la mia vita, trovai una pietra cava abbastanza grande da fungere da recipiente e iniziai a mischiare tutto con le mani pregando in totale concentrazione. Dopo qualche minuto, mi alzai dal prato e tornai subito in camera di Magnus. Lo vidi schiacciarsi le mani sul viso mentre Odino e Siegfried erano con lui.
-Sono tornata, Mag. Adesso starai meglio.
Mi inginocchiai vicino all'arto, presi la poltiglia con tre dita e lo guardai negli occhi.
-Potrebbe bruciare.
-Sei sicura di quello che fai?
Annuii seriamente. Siegfried si avvicinò e prese la mano di Magnus.
-Forza, amico...ti uccido se mi abbandoni.
-Se morissi, vorrei almeno vedere mio padre prima.
Mormorò chiudendo gli occhi. I miei occhi si riempirono di lacrime.
-Tu non morirai. Stringi i denti, hai la forza di Thor in te.
-Thor ti ha abbandonata, non è altro che un inetto. Vorrei avere la tua forza, non la sua...
Stesi sul morso la mistura violacea, Magnus si agitò e afferrò stretta la mano di Siegfried.
-Ssh...Ho quasi fatto.
La appiattii e gemette tirando un pugno sul letto. Mi alzai in piedi e aspettai che il suo dolore si affievolisse. Lentamente si rilassò e lasciò la mano dell'amico. Iniziò ad ansimare.
-Déi, uccidetemi...uccidetemi.
-Devi riposare adesso.
Mi avvicinai alla porta.
-No! Non lasciarmi, ti prego.
Mi supplicò con le lacrime agli occhi. Guardai Odino e Siefried e feci loro cenno di andarsene. Rimasi sola con Magnus e mi sedei sul suo letto. Iniziai ad accarezzare i capelli umidi sulla fronte bagnata.
-Com'è successo?
Chiesi a bassa voce.
-Non lo so, dormivo e ho sentito un forte pizzico al piede. Credevo di aver fatto un movimento sbagliato o magari si trattava di un crampo, quindi non gli ho dato peso...questa mattina ho aperto gli occhi e ho realizzato che stavo per morire. Ho iniziato a chiamare aiuto e Siegfried passava da queste parti.
-Questa non è la cosa peggiore che hai passato, piccolo mio...
Baciai la sua fronte.
-E Thor non è mai stato con noi.
-Ti ho raccontato com'è andata.
-Questo non elimina il fatto che non è mai esistito nella mia vita. Dov'è adesso? Perché non è qui? Sono passati più di quattro fottuti mesi dall'ultima volta che l'ho visto.
-È occupato a Midgard; tornerà, ne sono sicura.
Baciai la sua mano.
-Hai freddo? Fame? Sete?
-Vorrei tre pinte di birra.
Sorrisi e capii che stava meglio. Coprii la sua gamba e mi accovacciai vicino a lui.
-Sei la copia esatta di tuo padre...non è insulso come credi, è solo molto occupato e non crede che tu abbia bisogno di lui. Ti ama esattamente come io ti amo. Adesso chiudi gli occhi...
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La Regina degli déi
FanfictionIn tutta la mia vita non ho mai conosciuto nient'altro al di fuori del palazzo di Asgard. Ero intrappolata, come una principessa nella sua alta torre, ma non c'era proprio nessun principe pronto a venirmi a salvare: egli viveva sotto il mio stesso t...