LXXVII

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Feci un sogno strano, ma diverso dal solito: vidi la galassia e io stavo fluttuando tra le stelle; chiusi gli occhi per pochi secondi e mi apparve Thor immerso in una pozza naturale. Quando lo vidi nudo e bagnato, credetti di star facendo un sogno erotico, infatti qualcosa mi spinse a denudarmi ed entrare in acqua con lui. Mi baciò e mi aggrappai alla sua schiena quando mi prese in braccio. Chiusi gli occhi e vidi di nuovo la galassia, ma sta volta c'erano sei stelle più luminose di diversi colori: rosso, arancione, giallo, verde, blu e viola. Portai una mano sulla nuca di Thor mentre continuava a baciarmi il collo e il seno; quelle stelle divennero pietre incastonate in un enorme guanto d'armatura. Thor entrò tra le mie gambe e il portatore del guanto schioccò le dita. Fummo assaliti dalla luce e aprii gli occhi. Sta volta ero nella mia stanza e Loki dormiva sul mio seno. Mi venne in mente il sogno e portai le mani sulla mia fronte; ero distrutta: perché avevo sognato Thor quando l'unica persona che volevo era Loki? Cosa significavano quelle pietre? Eravamo ancora nella vasca e l'acqua era spiacevolmente fredda. Dovetti uscire e corsi ad asciugarmi pentendomi di aver dormito per chissà quante ore ammollo: le mie dita erano rugose e ruvide, i capelli fradici, gli arti intorpiditi e le articolazioni doloranti. Feci salire la mia temperatura e mi asciugai rapidamente, ma il dolore non passò.
-Buongiorno...
Mormorò Loki. Mi girai verso di lui e sorrisi vedendo che si stava massaggiando le braccia.
-È stata un'idea terribile vero?
Dissi ridendo. Annuì e venne vicino a me, presi un asciugamano, mi alzai sulle punte e lo posai sul suo capo. Le mie vie respiratorie furono invase dall'intenso profumo che emanava nel quale aveva dormito immerso tutta la notte. Chiusi gli occhi e sorrisi.
-Stimoli in me un certo appetito...
Bisbigliai. Mi avvicinò a sé e strinse il mio culo con entrambe le mani.
-Ehi, trattami con gentilezza.
-È quello che sto facendo.
Mi baciò e lo fermai prima che si spingesse oltre.
-Ho fatto un sogno questa notte che mi ha leggermente...inquietata.
-Finalmente mi racconterai uno dei tuoi incubi.
-No, era diverso dal solito...non lo definirei incubo. Semplicemente ho visto...Thor nudo in una fonte d'acqua e...abbiamo iniziato a fare sesso mentre avevo visioni di gemme che probabilmente porteranno alla fine del mondo.
Sorrise.
-Ti manca Thor e hai bisogno di lui?
Si trasfigurò in suo fratello e mi prese in braccio. Lo baciai.
-Aura, vuoi farmi diventare geloso?
Tornò al suo aspetto e allungai le gambe fino al suolo. Recuperai l'asciugamano e cominciai ad asciugare i suoi capelli.
-Non devi trattarmi come se fossi un bambino...
-Oh, ma lo sei: hai bisogno di me, dici di amarmi, spesso ti attacchi al mio seno, sei pestifero e appiccicoso.
Rise e si chinò per baciarmi, ma bussarono alla porta come se volessero sfondarla, andai ad aprire nascondendo il mio corpo.
-Siegfried, che succede?
Era agitato e pallido.
-Magnus...
Bastò che dicesse quel nome per farmi rabbrividire.
-Cosa gli è successo?
Scosse il capo.
-Non lo so...
Chiusi la porta e mi vestii in velocità con il cuore in gola. Uscii subito dalla stanza.
-Portami da lui.
Iniziò a correre e lo seguii. Arrivammo nella sua stanza e lo trovai steso a letto. Era pallido e sudaticcio, mi sedei vicino a lui.
-Tesoro mio...stai male?
Tossì. Gli posai una mano sulla fronte e questa bruciava.
-Mamma...
Si spostò la coperta dal corpo e notai sul tallone destro due piccoli fori ravvicinati tra loro, la zona era rossa e gonfia.
-Merda.
Guardai meglio la ferita e sentii i brividi percorrermi la schiena.
-Credo che...qualcosa mi abbia morso...
Gemette di dolore e si posò una mano sulla coscia nuda e irsuta.
-Non muovere la gamba, non compiere nessun singolo movimento.
Mi misi le mani tra i capelli e provai a calmarmi. La porta si aprì e Odino entrò.
-Cos'è successo al ragazzo?
Indicai il calcagno scoperto. Odino si avvicinò e mi guardò.
-Dobbiamo agire subito.
-Lo so...lo so...mi servono delle piante, non so quali, saprò quali prendere solo vedendole. Qualcuno rimanga con lui.
Andai da Magnus e gli baciai la fronte, poi scappai via. Mentre mi recavo nel Giardino di Frigga mi trovai a piangere e pregare ogni dio che c'entrasse qualcosa con l'arte della medicina. Una volta uscita, mi piegai e iniziai a gattonare tra le piante; presi alcuni fiori e bacche che non avevo nemmeno mai visto in tutta la mia vita, trovai una pietra cava abbastanza grande da fungere da recipiente e iniziai a mischiare tutto con le mani pregando in totale concentrazione. Dopo qualche minuto, mi alzai dal prato e tornai subito in camera di Magnus. Lo vidi schiacciarsi le mani sul viso mentre Odino e Siegfried erano con lui.
-Sono tornata, Mag. Adesso starai meglio.
Mi inginocchiai vicino all'arto, presi la poltiglia con tre dita e lo guardai negli occhi.
-Potrebbe bruciare.
-Sei sicura di quello che fai?
Annuii seriamente. Siegfried si avvicinò e prese la mano di Magnus.
-Forza, amico...ti uccido se mi abbandoni.
-Se morissi, vorrei almeno vedere mio padre prima.
Mormorò chiudendo gli occhi. I miei occhi si riempirono di lacrime.
-Tu non morirai. Stringi i denti, hai la forza di Thor in te.
-Thor ti ha abbandonata, non è altro che un inetto. Vorrei avere la tua forza, non la sua...
Stesi sul morso la mistura violacea, Magnus si agitò e afferrò stretta la mano di Siegfried.
-Ssh...Ho quasi fatto.
La appiattii e gemette tirando un pugno sul letto. Mi alzai in piedi e aspettai che il suo dolore si affievolisse. Lentamente si rilassò e lasciò la mano dell'amico. Iniziò ad ansimare.
-Déi, uccidetemi...uccidetemi.
-Devi riposare adesso.
Mi avvicinai alla porta.
-No! Non lasciarmi, ti prego.
Mi supplicò con le lacrime agli occhi. Guardai Odino e Siefried e feci loro cenno di andarsene. Rimasi sola con Magnus e mi sedei sul suo letto. Iniziai ad accarezzare i capelli umidi sulla fronte bagnata.
-Com'è successo?
Chiesi a bassa voce.
-Non lo so, dormivo e ho sentito un forte pizzico al piede. Credevo di aver fatto un movimento sbagliato o magari si trattava di un crampo, quindi non gli ho dato peso...questa mattina ho aperto gli occhi e ho realizzato che stavo per morire. Ho iniziato a chiamare aiuto e Siegfried passava da queste parti.
-Questa non è la cosa peggiore che hai passato, piccolo mio...
Baciai la sua fronte.
-E Thor non è mai stato con noi.
-Ti ho raccontato com'è andata.
-Questo non elimina il fatto che non è mai esistito nella mia vita. Dov'è adesso? Perché non è qui? Sono passati più di quattro fottuti mesi dall'ultima volta che l'ho visto.
-È occupato a Midgard; tornerà, ne sono sicura.
Baciai la sua mano.
-Hai freddo? Fame? Sete?
-Vorrei tre pinte di birra.
Sorrisi e capii che stava meglio. Coprii la sua gamba e mi accovacciai vicino a lui.
-Sei la copia esatta di tuo padre...non è insulso come credi, è solo molto occupato e non crede che tu abbia bisogno di lui. Ti ama esattamente come io ti amo. Adesso chiudi gli occhi...

La Regina degli déiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora