LXXIX

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Passarono esattamente tre anni da quel giorno, e Loki decise di festeggiare il compleanno di Isbrann con una rappresentazione teatrale della nostra missione nel Regno degli Elfi Oscuri. Ogni popolano poteva assistere allo spettacolo, dunque era una cosa in grande e Loki dovette trasfigurarsi in Odino per l'intera giornata. Un'altra cosa eccellente che realizzò fu la costruzione di un'enorme statua all'entrata della città, soggetto: sé stesso nelle vesti del Salvatore. Ero seduta vicino ad Odino ed Isbrann era sulle mie ginocchia mentre guardavamo -in posizione sopraelevata rispetto al popolo- la "Tragedia di Loki di Asgard". Nonostante gli eventi fossero stati leggermente modificati rispetto alla realtà, mi gustai il teatrino che gradii molto. Poco dopo la scena della morte di Loki, la quale mi riportò alla mente spiacevoli ricordi, accadde qualcosa di inaspettato. Lo spettacolo terminò e l'applauso esplose dalla folla, Odino si alzò in piedi e Isbrann iniziò a battere le mani imitando tutti gli altri.
-Bravo, bravo! Ottimo lavoro!
Esclamò Odino superando lo scroscio di applausi. Lentamente la folla iniziò a scemare soddisfatta dello spettacolo, e tra gli spettatori vidi sbucare una testa. Il cuore mi si fermò. I nostri occhi si incontrarono.
-Aura.
Disse l'uomo. Tirai un lembo della veste di Odino interrompendolo mentre beveva vino da una coppa d'oro.
-Padre.
Salutò Thor. Ad Odino andò di traverso il vino e posò subito il bicchiere.
-Cazzo.
Mormorò e si pulì le labbra. Sollevò un braccio per richiamare l'attenzione.
-Mio figlio Thor è tornato!
Annunciò ad alta voce e un altro applauso partì.
-Padre!
Sentii un grido provenire da un angolo. Magnus lasciò la ragazza con cui si stava baciando da mezz'ora, poi corse da Thor e si abbracciarono. Approfittai del momento per prendere Isbrann in braccio e magari scappare via il più lontano possibile, ma Thor iniziò a venire verso di noi. Guardò per un attimo il bambino, ma feci finta di niente e mi riempii un bicchiere di vino fino all'orlo.
-Opera interessante, come si chiama?
-La Tragedia di Loki di Asgard. Il popolo ha voluto commemorarlo.
-Giusto, mi sembra comprensibile. Mi piace la statua: lo raffigura meglio di com'era in vita...un po' meno subdolo, meno impomatato.
Odino ridacchiò, ma non era contento di quei "complimenti". Thor mi guardò per un attimo e posò gli occhi su Isbrann. Buttò l'aria fuori dal naso e diede un'occhiata a Kristian che era in piedi vicino a me. Dietro le spalle aveva incatenato uno strano oggetto più grande della sua schiena, lo sbrogliò e ce lo mostrò. Quando lo vidi meglio, capii che si trattava di un teschio nero con enormi corna.
-Lo sai cos'è questo?
Odino guardò la reliquia.
-Ooh, il teschio di Surtur. È un'arma formidabile.
Thor alzò il braccio irrigidendo i muscoli e si rivolse ad una guardia.
-Fammi il favore: rinchiudilo nei sotterranei in modo che non diventi un mostro gigante e distrugga il pianeta.
L'uomo si avvicinò e prese il teschio, poi se ne andò. Odino ed io ci guardammo mentre sentii Thor sospirare. Sembrava diverso: era chiaramente più muscoloso, ma anche stanco e stressato. 
-Aura, vedo che stai bene. Fammi indovinare, tuo figlio?
Annuii. Isbrann mi strinse una mano.
-Mamma, chi è quello?
-Tesoro, ne parliamo dopo, va bene?
Accarezzai i suoi capelli corvini. Odino si alzò e andò verso Thor, io mi spostai e raggiunsi Magnus che sembrava estasiato. Odino si girò le mani tra loro.
-Ehm...Allora, te ne...torni a Midgard, dico bene?
Thor iniziò a passeggiare, lanciò il Mjöllnir e lo riprese al volo.
-No. Continuo a fare sempre lo stesso sogno ultimamente: ogni notte, vedo Asgard cadere in rovina.
Si avvicinò al padre.
-È solo uno stupido sogno, segno di una fervida immaginazione.
-Non finirà per niente bene qui.
Mormorai.
-Possibile, padre, ma ho deciso di andare infondo, investigare. E cosa trovo? I Nove Regni completamente nel caos, nemici di Asgard che si riuniscono per tramare la nostra disfatta, mentre tu, Odino, Protettore dei Nove Regni, te ne stai qui in accappatoio a mangiare grappoli d'uva.
Il tono di Thor si faceva mano a mano incalzante e accusatorio.
-Meglio rispettare la libertà dei nostri vicini.
Spiegò Odino. Thor sorrise sarcastico.
-Sì, certo. La libertà di essere massacrati.
Lanciò il Mjöllnir davanti a sé rischiando di colpire Odino e la folla, ma tutti si spostarono in tempo. Il martello tornò nella sua mano.
-Sì, ma...anche io sono stato occupato.
Odino si stava arrampicando sugli specchi.
-Con il teatro...
Ironizzò Thor.
-Be', le riunioni del Consiglio, riunioni del Comitato di Sicurezza...
Thor si avvicinò ancora al padre.
-Vuoi che lo faccia davvero?
-Fare cosa?
Domandò Odino.
-Adesso lo uccide, vero?
Chiese Magnus. Deglutii.
-Spero di no.
Thor scagliò con forza il martello che iniziò a fendere l'aria ad altissima velocità tanto che scomparve in lontananza.
-Sai che nulla fermerà Mjöllnir...
Si spostò dietro Odino e lo prese per la nuca.
-...nemmeno la tua faccia.
La folla iniziò ad agitarsi, Kristian, Kristoffer e gli altri einherjar si attivarono e spianarono le loro armi contro Thor. Presi Isbrann e lo nascosi dietro di me.
-Ma sei impazzito? Sarai giustiziato per questo!
Disse Odino con la voce tremante. Il Mjöllnir iniziò a tornare in dietro con la stessa velocità con cui era stato scagliato.
-Allora ci vedremo nell'altra vita, fratello.
Mormorò Thor. Capii che il piano di Loki era ormai andato in frantumi. Solo quando il Mjöllnir fu ad un palmo dal suo viso, Loki si trasformò in se stesso.
-Va bene, mi arrendo!
Thor lo spinse via e afferrò il martello. Ripresi a respirare regolarmente e il cuore in petto si placò. Tra la folla partirono versi di sorpresa e sdegno vedendo che il loro Re era in realtà Loki, poi piombò il silenzio.
-Papà!
Isbrann scappò da dietro di me e corse impacciato verso Loki, poi gli si ancorò alle gambe. Mi lanciai a recuperarlo e lo feci allontanare. Guardai Thor e fui costretta ad abbassare gli occhi per l'imbarazzo. Ci allontanammo dalla scena. Loki rimase bloccato con le braccia piegate davanti a sé in quel silenzio assoluto, poi si girò verso Thor e sorrise non avendo parole con cui spiegare l'accaduto. Tra la folla riapparvero i primi versi di dissenso. Skurge arrivò come un proiettile e irruppe tra i popolani rischiando di gettarli al suolo. Aveva il fiatone ed era ricoperto di quella che sembrava bava verde.
-Ammirate!
Loki chiuse gli occhi e si portò i pugni alla vita, terribilmente infastidito da tutto quello che gli stava succedendo. Carpii uno sguardo omicida di puro disprezzo da parte di Thor rivolto a me.
-Thor, il fi-
Loki schioccò le dita e fece tacere Skurge. Si girò con un'espressione al limite della collera.
-Avevi un solo compito, solo uno!
Sollevò l'indice e gridò cercando di regolarsi.
-Dov'è Odino?
Domandò Thor. Loki si girò di nuovo verso il fratello e poi sorrise ancora più ironico.
-Non riuscivi a stare lontano, vero? Andava tutto così bene senza di te: Asgard prosperava...
Si avvicinò a Thor.
-...Hai rovinato tutto. Chiedi-
Thor caricò contro suo fratello e lo costrinse a correre all'indietro.
-Dov'è nostro padre? Lo hai ucciso?
Loki continuava ad indietreggiare e salì sul soppalco dove eravamo prima a rilassarci.
-Avevi quello che volevi, l'indipendenza che avevi chiesto-
Inciampò e finì seduto sul divanetto, Thor puntò il Mjöllnir sul petto di Loki e questo alzò le mani.
-Ok...posso dirti dove si trova.  
Si arrese definitivamente. Isbrann scappò di nuovo dalla mia presa e corse verso Thor, quindi iniziò a tirare pugni contro la sua gamba.
-Lascia il mio papà!
Thor abbassò il martello e guardò il bambino dall'alto, gli posò una mano sulla testa e lo allontanò.
-Almeno so che Odino è vivo...
Grugnì Thor e si spostò da Loki. Mi avvicinai.
-Possiamo parlare?
Dissi a bassa voce. Loki si alzò in piedi e si sistemò il colletto della casacca.
-Andatevene tutti, lo spettacolo è finito!
Gridò e rapidamente la folla si dileguò. Thor indicò Isbrann.
-Adesso avete anche un figlio? Tra cinque minuti scoprirò che siete sposati, magari?
-Thor, perché non impari a sognare un po' meno? Dopo la tua spiacevole interruzione, dovresti come minimo chiedere perdono per il tuo atteggiamento. Credevi che Aura rimanesse illibata per tutto questo tempo?
Thor arricciò il naso.
-Fratello, sei proprio il...peggiore. Spocchioso, ingrato, indegno...e potrei continuare oltre se qui non ci fosse tuo figlio.
-Se non fossi tornato, non avresti avuto questa delusione.
-Voglio solo controllare che mio padre stia bene, poi me ne andrò e non mi rivedrete mai più.
Si allontanò.
-Torno a palazzo, prima di sera partiamo e mi porterai da nostro padre.
-Thor, voglio parlarti!
Gridai, lui sollevò il Mjöllnir e spiccò il volo. Loki si mise seduto e si versò un bicchiere di vino.
-Sapevo che sarebbe successo, ma non così presto.
Isbrann salì sulle gambe del padre.
-Ti ha fatto male?
Chiese con la sua voce ingenua. Loki sorrise.
-No, sto bene.
Mi sedei vicino a lui e accarezzai la sua nuca.
-Guarda il lato positivo: adesso possiamo stare insieme senza filtri.
Baciai la sua guancia e presi il bicchiere che aveva tra le mani. Bevetti e poi lo baciai.
-Forse hai ragione, ma Thor non sarebbe dovuto tornare ad Asgard.
Prese Isbrann in braccio e scese dal soppalco. Notai che Magnus se n'era andato ed era rimasto solo Kristian, in silenzio e in disparte. Tornammo al palazzo.

La Regina degli déiΌπου ζουν οι ιστορίες. Ανακάλυψε τώρα