Quando ci svegliammo rimanemmo a guardarci per un po'.
-Sai, era da tempo che non dormivo così tanto e bene.
Sussurrò sulle mia labbra.
-Ti ha parlato?
Annuì.
-Vostra figlia è bellissima.
Sorrisi.
-Mi chiedo se ci sia anche il nostro primo bambino, da qualche parte nel Valhalla.
Confessò a bassa voce.
-Sicuramente.
Lo baciai e sta volta Thor si spinse leggermente oltre. Mi accarezzò il seno con più trasporto e approfondì con intensità il bacio, poi mi guardò e sentii un rumorino provenire dalla sua pancia. Iniziammo a ridere.
-Pensavo che la fame ti fosse ormai passata dall'ultima grande mangiata.
-Non ha fatto altro che crescere.
Mi prese e mi fece sedere sopra di lui, mi chinai e lo baciai. Rimanemmo a coccolarci per un po', poi scesi dal letto e mi stiracchiai la schiena e le braccia occultando un gemito. Thor si alzò, mi prese da dietro e cominciò a lasciarmi piccoli baci sul collo e a solleticarmi i fianchi costringendomi a ridere.
-Lasciami!
Cominciai a dimenarmi mentre le sue dita leggere come il velluto sfioravano le mie zone più deboli a quel tipo di tocco, al che la sua presa divenne solida e seria, mi girò verso di lui e mi spinse contro il muro guardandomi negli occhi. Mi baciò mordendo le mie labbra e strinse i miei glutei tra le mani.
-Vado a rubare un abito dalla tua stanza. Hai richieste specifiche?
-Scegli quello che preferisci.
Sfiorai il suo membro eretto e socchiuse gli occhi, poi si allontanò e iniziò a vestirsi sorridendo. Si sedette sul pavimento infilandosi le scarpe e io mi sistemai sul letto dietro di lui a gambe incrociate. Aveva i capelli sciolti e ancora umidi, quindi presi due ciocche ai lati della testa, pettinai quelli sulla fronte all'indietro e feci un codino com'era solito portare. Notai che aveva una treccina nella quale erano avvolti pochi capelli scuri, chiaramente non di Thor.
-È per ricordarti di Jane?
-Di cosa parli?
Gli spostai quella treccia davanti gli occhi e lui scosse la testa.
-Sono di mio fratello. Anche se litigavamo sempre, io lo amavo profondamente.
-Ti va di fare lo stesso con me?
Si girò e si mise in ginocchio
-La differenza nemmeno si vedrebbe.
-I capelli sulla tua nuca sono castani e lo stesso vale per i miei, quindi se li intrecciamo con quelli più chiari si noterebbero.
Decidemmo di farlo e, contenta come una bambina il giorno del suo compleanno, andai a specchiarmi e vidi quella treccina che mi faceva sentire eternamente collegata a Thor. Arrivò alle mie spalle e si specchiò anche lui.
-Sento di appartenere a te, ora.
Sussurrai. Mi abbracciò da dietro, poi uscì dalla camera e tornò poco dopo con un abito appeso all'avambraccio. Lo guardai e mi vestii.
-Déi, Thor, hai scelto quello che detesto.
-A me piace. Perché non lo sopporti?
-Non fa altro che scendermi la scollatura.
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La Regina degli déi
FanfictionIn tutta la mia vita non ho mai conosciuto nient'altro al di fuori del palazzo di Asgard. Ero intrappolata, come una principessa nella sua alta torre, ma non c'era proprio nessun principe pronto a venirmi a salvare: egli viveva sotto il mio stesso t...