XLI

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Thor sbloccò le manette ai polsi di Loki e quest'ultimo, con cattiveria, infilzò il suo pugnale tra le costole di Thor, il quale iniziò a capitolare lungo il pendio roccioso. Jane gridò: lei non era a conoscenza del piano. Mi girai verso Ragnar e lui mi sorrise. 

-Fallo. 

Mi incitò. Esclusi i miei sentimenti e gli tirai una ginocchiata in pancia, lo presi per il collo ad occhi chiusi e lo scaraventai giù dal dirupo con un calcio in pieno petto. 

-No! 

Urlò Jane. La fermai incrociandole le braccia dietro la schiena. Se avessi potuto, avrei lanciato anche lei dalla montagna e sta volta non mi sarebbe piaciuto. Loki corse dietro Thor e Jane provò a pestarmi un piede. Vidi Malekith con i suoi orrendi sgherri avvicinarsi. Scesi anche io tra la sabbia, mi avvicinai a Ragnar e schiacciai un piede sul suo addome mentre continuavo a tenere buona Jane. 

-Pensi davvero che mi importasse di Frigga? O di tutti voi?

Disse Loki ad alta voce per farsi sentire. Era molto bravo a recitare, per un attimo addirittura ci credei. 

-Lasciami!

Gridò Jane. La presi per i capelli della nuca e la tirai verso di me. Non riuscivo a fingere con lei, in quel momento ero autorizzata ad usare la forza e non avevo intenzione di farmi sfuggire questa occasione. Loki andò verso Thor e gli tirò un calcio in faccia pazzesco, tanto che lo rovesciò. 

-L'unica cosa che volevo...era te e Odino morti ai miei piedi! 

Loki ci stava andando pesante. Tirai una pedata in faccia a Ragnar e la feci sembrare violenta, ma in realtà cozzai con la suola sul suo elmo. Procedei reggendo Jane. 

-Thor, il Mjöllnir!

Urlò lei e io le chiusi la bocca con una mano. Non sapevo di cosa stesse parlando, né di cosa significasse la parola 'Mjöllnir', ma Thor allungò una mano, Loki la prese e gliela mozzò. Corsi verso di loro e mi trascinai dietro Jane. Thor gridò di dolore e cadde al suolo stringendosi il moncone di braccio al petto. Vidi un martello posarsi sul suolo poco lontano da Thor e forse era quello che tentava di raggiungere sotto suggerimento di Jane. Era un'arma e io ne ero sguarnita, quindi lo presi e lo sollevai. 

-Come? Come ci sei riuscita? 

Bofonchiò Jane. 

-È bello pesante, ma sono più forte di quanto pensi. E adesso cuciti la bocca o ti spacco la faccia con questo giocattolino. 

Loki si alzò da Thor e io schiantai la ragazza al suolo com'era accordato (e di certo non misurai la mia forza). Loki andò da lei e la prese, nel mentre io mi avvicinai a Thor e gli puntai il Mjöllnir in viso. Malekith era davanti a Loki con la sua banda di scheletri, tra cui svettava  quel mostro simile ad un animale o ad un diavolo: i cristiani e i musulmani che avevo incontrato me lo avevano descritto con quelle sembianze. 

-Malekith! Io sono Loki di Jotunheim, e questa con me è una fuorilegge dei pirati Xoder; noi ti portiamo un dono. 

Ruggì Loki e buttò Jane ai piedi di Malekith.  

-Desideriamo solo una cosa in cambio: un comodo posto da cui osservare Asgard che brucia. 

Schiacciai il martello sulla guancia di Thor. Il diavolo si avvicinò all'orecchio di Malekith e gli sussurrò qualcosa in una lingua straniera, forse stava traducendo le parole di Loki al suo capo. L'Elfo Oscuro mi guardò, poi venne lentamente verso di noi. Vidi che metà del suo viso bianchissimo era bruciata e nera. Indicò il martello. 

-Quella è l'arma che mi ha sfigurato il volto. 

Rimasi sorpresa sentendolo parlare perfettamente la mia lingua. 

La Regina degli déiNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ