LXIX

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Probabilmente stavo sognando, ma vidi un soffitto di pulviscolo arancione che si muoveva proprio davanti al mio naso. Alzai un braccio e lo toccai, le mie dita lo bucarono ma non ruppi la tensione superficiale.

-Ti sei svegliata.

Parlò una donna dolcemente. Non sembrava una midgardiana né dalle vesti che indossava, né dall'acconciatura che portava. Mi agitai e sollevai la schiena per guardarmi in giro. Riconobbi vuote pareti di granito, colonne poco eleganti e fiaccole appese alle pareti.

-Sei una guaritrice? Mi trovo ad Asgard?

La donna annuì. Il cuore mi saltò un battito.

-Perché diavolo sono qui? Come ho fatto ad arrivarci?

-Sei in stato confusionale; devi respirare e tranquillizzarti o la tua salute ne risentirà.

Mi sbilanciai con le gambe fuori da quel sarcofago e mi presi la testa tra le mani.

-Dov'è Thor?

-Ha fatto ritorno a Midgard.

-Steve?

-Purtroppo non so chi sia Steve.

-Merda!

Uscii dal letto e andai verso la porta.

-Ti prego, fallo per la tua salute, torna nella fucina dell'anima.

La guaritrice si stava per mettere a piangere.

-Voglio capire cosa sta succedendo qui, mi serve Odino e ho bisogno di vedere mio figlio.

-Tutto quello che vuoi, ma se non torni a riposo, la vita del bambino che porti in grembo potrebbe essere messa ancora più in pericolo di quanto lo è ora.

Rabbrividii e tornai mestamente nella fucina dell'anima. Guardai la ragazza.

-Puoi dirmi cosa non va in me?

Sospirò.

-Il tuo corpo rigetta l'embrione, ma qualcosa lo sta trattenendo. Non capiamo di cosa si tratti, ma questo conflitto interno ed esterno ti sta procurando un grande disagio.

Prese una ciotola da sopra un tavolo e me la passò.

-Bevi, io avviserò le guardie e ti porteranno chi hai chiesto di vedere.

Uscì e avvicinai le labbra a quella brodaglia gialla e viscosa, la mandai giù e frenai più volte conati di vomito. Mi avvolsi nella pelliccia e aspettai che qualcuno si palesasse. Dopo poco, il portone si aprì ed entrò Magnus. Mi commossi e allungai le braccia verso di lui.

-Madre...mi farai morire prima o poi.

Mi si avvicinò e mi abbracciò.

-Tesoro mio, mi sei mancato tanto...

Lo baciai sulla fronte, poi mi costrinse a stendermi.

-Come stai?

-Sono stata peggio.

Accarezzai il suo braccio sinistro. Indossava un kyrtill blu e i pantaloni color oro. Non lo avevo mai visto così maturo e curato, pensai che sotto ci fosse qualcosa.

-Com'è Midgard?

-È il regno delle tentazioni. Dovresti andarci una volta, ma io o tuo padre dobbiamo essere con te, anche se sei ormai adulto...hai bisogno di una guida là.

Sorrise, poi toccò delicatamente la mia pancia immergendo la mano nello scudo di magia.

-Perderai anche lui?

La Regina degli déiDonde viven las historias. Descúbrelo ahora