XLII

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Governare quella nave non era affatto complicato, anche perché spesso potevo lasciare il manubrio e l'astronave riusciva ad ammaestrarsi da sola. Ragnar era seduto con le gambe piegate al petto davanti il corpo di Loki, coperto dal drappo che durante il viaggio di andata aveva scaldato Jane. Mi sedei tra le gambe di Ragnar e mi strinse le spalle con le sue ginocchia. 

-Ho sempre pensato...che sarebbe stato lui ad uccidermi. O viceversa. 

Disse a bassa voce

-Almeno si è ricongiunto a sua madre, questo è quello che mi sta dando la forza per andare avanti. 

-Non riesco proprio a capire che tipo di rapporto c'era tra voi. Ne abbiamo già parlato, ma non sei entrata nello specifico.

-Io e Loki ci vedevamo spesso quando Thor era costretto ad allontanarsi. Ero profondamente attratta e desideravamo entrambi condividere un momento di piacere, ma come sai era impossibile.

Mi baciò la testa. 

-Se in questo momento fosse vivo, cosa gli diresti?

-Non gli direi nulla. Lo prenderei e lo lancerei giù dalla nave, così le lacrime che ho pianto non andranno sprecate. 

Socchiusi gli occhi e Ragnar portò le mani sotto il mio seno. 

-Sei sicura che non ci uccideranno quando torneremo?

-No, ma voglio fidarmi degli déi. 

-Odino è il padre degli déi. 

-E reagirà con clemenza vedendo suo figlio morto. 

Mi asciugai una lacrima, Ragnar stese le gambe e mi adagiai al suo petto. 

-Oggi mi hai salvato la vita... 

Mi sussurrò all'orecchio. 

-...sarò per sempre in debito con te. 

Mi baciò la tempia. 

-In realtà, sono io che ho estinto un debito. Non dimentichiamoci che tu e tuo padre avete salvato e aiutato me e Loki dai rinoceronti maledetti. 

-Non è stato niente di che, ci siamo divertiti. 

Sollevai il capo e lo baciai. Mi accarezzò un fianco, poi scese fino alla coscia che afferrò con forza.  Mi baciò il collo, lo fermai prendendolo per l'irsuto mento e salii su di lui. 

-Il rispetto per i morti è sacro. 

Disse una voce alle mie spalle. Mi alzai subito in piedi e mi voltai verso Loki, il quale, vivo e vegeto, sedeva a gambe incrociate guardandoci con un bel sorriso sulle labbra. Ragnar mi afferrò quando mi sentii svenire. 

-Siete dei guastafeste voi due. 

Ci insultò sistemandosi il colletto dell'abito. La rabbia mi ribollì nelle vene e mi scagliai contro di lui. 

-Ti ammazzo con le mie mani!

Lo spinsi verso il bordo, mi allungai su di lui, strinsi il suo collo e lasciai pendere la sua testa sul vuoto assoluto. Mi afferrò per i fianchi, lasciai appena la presa e lui riuscì a rientrare spingendo il suo corpo contro il mio. 

-Voglio...che tu mi spieghi...il motivo di un'azione così ignobile!

Tirai un pugno sul suo petto tremando di rabbia. Ragnar mi prese e mi fermò. 

-Non è la prima volta che finge la sua morte...non ci ho creduto nemmeno per un secondo sta volta, per questo volevo distrarti. 

Lo guardai.

La Regina degli déiWhere stories live. Discover now