LIV

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I giorno successivi furono calma piatta in precedenza di un mare forza nove. Nel mio cervello rimase impressa la serata con Loki che disturbava i miei sonni, ma al risveglio, Thor era sempre lì pronto ad amarmi e cancellarmi quei dubbi che non facevano altro che riemergere.

Una sera passeggiavamo mano della mano nel bosco attorno la casa di Ragnar che continuava ad essere mantenuta dai suoi fratelli. Era freddo, ma indossavamo pesanti mantelli che ci proteggevano. Ogni tanto ci fermavamo a guardare le stelle, Thor mi poneva qualche domanda sulla mia vita passata da pirata e, soddisfatta la sua curiosità, tornavamo sui nostri passi. Sentii il crepitio di un ramo, come se un cervo ci stesse seguendo, ma non gli diedi troppo peso. Poco dopo, vidi un ombra muoversi tra gli alberi e mi fermai.

-Che succ-

-Ssh!

Sibilai.

-Penso che qualcuno ci stia seguendo.

-Déi, non si può nemmeno passare una serata in santa pace.

Si lamentò e sollevò il Mjöllnir davanti il suo viso. Stranamente non mi sentivo in pericolo, soprattutto quando udii un leggero sussurro che diceva:

-Thor, Aura! Sono Heimdall!

Thor buttò gli occhi all'indietro e abbassò il martello.

-Heimdall! Stavi per farci morire...

Mi avvicinai al suo petto e lo baciai.

-Non temere, amore.

Dissi a bassa voce volendolo tranquillizzare. Avevamo deciso di tornare pubblicamente insieme, o almeno Ragnar nei nostri sogni ci spinse a farlo, dicendo che avrebbe avuto piacere di vederci contenti insieme. Heimdall uscì dai tronchi degli alberi e venne verso di noi. Rimasi immobile quando vidi i suoi occhi arancioni brillare al buio come due grandi lucciole, pensavo che un demone greco lo stesse possedendo e voleva uccidermi, ma poi andò verso Thor e lo abbracciò.

-Sono qui per un motivo. Sai che ormai vivo in questi boschi e avevo bisogno di parlarti...non sapevo come fare, ma fortunatamente gli déi ti hanno spinto a raggiungermi. I tuoi amici midgardiani hanno bisogno di te.

Thor afferrò una spalla di Heimdall.

-Spiegati meglio: cos'è successo sta volta? Di nuovo Loki?

Era agitato, il suo petto si gonfiava rapidamente ad ogni respiro.

-No, è una minaccia ben peggiore, o almeno prevedo che sarà così, ma loro ancora non lo sanno.

-Devo aiutarli...mi serve il Bifrost.

-Sai che io non sono più il Guardiano, ma c'è un uomo poco raccomandabile e Odino gli ha espressamente ordinato di non farti uscire da Asgard senza il suo consenso.

-Cosa? Perché?

-Le mie abilità non mi permettono di rivelare questo, ma è così e devi fare attenzione: siete strettamente controllati, e anche Magnus.

-Magnus? Perché mai Odino si comporterebbe in un modo del genere?

Domandai indignata. Heimdall mi guardò intensamente come se volesse trasmettermi la risposta senza parlare. Capii quello che voleva dirmi con quello sguardo di fuoco: Loki mi voleva lì e per qualche motivo voleva che Thor rimanesse con me.

-Non so darti la risposta, figlia di Freya, ma Thor ha ragione: lui deve aiutare i suoi compagni. Loki sarebbe l'unico a conoscenza di altre vie per uscire da Asgard, ma come ben sappiamo, ormai non può più aiutarci.

-Ma io devo raggiungerli, Heimdall.

-L'unica possibilità è quella di parlare con Odino e che lui accetti di lasciarti andare. Non credo che però tuo padre possa essere persuaso facilmente. 

La Regina degli déiWhere stories live. Discover now