LXXXVIII

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Eravamo nel privé del Gran Maestro assieme a poche altre persone. C'era un divano lungo e bianco posto davanti ad una vetrata enorme che dava su un'arena, attorno alla quale si ergevano gradinate dove brulicava uno sciame di spettatori festanti ed eccitati. Quando entrammo, vedemmo una proiezione del Gran Maestro ergersi enorme nel campo di battaglia.
-E ora, bando ad ogni indugio, è arrivato il gran momento.
La folla esplose in grida di giubilo ancora più forti. Mi allontanai e andai verso la vetrata per essere ancora più vicina all'arena, incuriosita da tanto pathos. La visuale da quel punto era ottima.
-È la sua prima apparizione, sembra alquanto promettente, ha anche un paio di trucchetti in serbo. Non vado oltre, giudicate voi.
Una porta in un lato iniziò a scorrere verso l'alto.
-Signore e signori, ecco a voi...Lo zio del Tuono!
La porta si alzò e Thor camminò dritto davanti a sé guardandosi in giro mentre la folla fischiava e lo screditava con versi fastidiosi e irrispettosi. Mi saltò un battito quando lo vidi; posai due dita sul vetro.
-No...
I suoi capelli erano stati tagliati: ora erano corti e castani, due solchi bianchi sul lato sinistro a causa di una mano poco abile nel lavoro di parrucchieria. Quello era il torto più grande, anche peggiore dell'abito rosa. Purtroppo, devo ammettere che Thor era bellissimo. Il viso a sinistra era macchiato con due spesse righe di terra rossa, partivano dalla fronte, salivano sull'occhio, continuavano lungo la barba fino ad arrivare alla base del collo. Mi strinsi le mani sulla gonna e presi un gran respiro. Parve accorgersi di me -chi non lo avrebbe fatto, il mio vestito era una richiesta di attenzioni- mi guardò per un attimo, e poi tornò a ruotare il capo ammirando la folla che, invece di incitarlo, lo stava demolendo. Ciononostante, si fece forza e si spostò verso il centro dell'arena. Aveva una mazza in mano, reggeva uno scudo e due lame erano incrociate dietro la sua schiena, indossava un'altra armatura e un mantello nuovo di uno stupendo rosso. Era dannatamente bello.
-Attenti alle sue dita, emettono scintille.
Parlò il Gran Maestro mentre si sfregava le mani.
-Ok, ci siamo. Prepariamoci a un caloroso benvenuto: sta per arrivare...
Creò attesa con la voce cupa e forte. Dagli spalti esplosero nuvole di fumo verde come se fossero fuochi d'artificio. Lentamente le gradinate iniziarono ad ergersi verso l'alto, costruendo come un muro di protezione attorno l'arena, dove Thor si guardava in giro agitato, ma poi prese le redini della situazione e piantò quella sorta di clava sul terreno, pronto a battersi. Sorrisi mentre il mio cuore batteva rapido.
-È una creatura che...come potremmo definirlo? Be', è unico, non ne esistono altri; io sento un legame speciale con lui!
Thor si infilò un elmo e lo assicurò sul capo.
-Il Campione in carica, il difensore del titolo.
Thor impugnò la mazza sciogliendosi il braccio. Posai una mano sul cuore che ormai pompava ad una velocità pericolosa.
-Signore e signori, vi presento...
La porta dell'avversario iniziò a scorrere verso l'alto.
-Il vostro incredibile...
Il Gran Maestro alzava sempre di più la voce. Allungò l'ultima parola creando ancora più attesa e spingendo l'adrenalina nel mio corpo. L'entrata del Campione fu squarciata e un bestione muscoloso, armato e verde si riversò urlante nell'arena. La folla era in visibilio. Thor spiccò un salto gioendo.
-SEEEE!
Urlò. Piombò un silenzio più che legittimo. Non capivo cosa stava succedendo. Il suo avversario sembrava molto forte, ma Thor era al settimo cielo per qualche motivo. Mi voltai e vidi Loki indietreggiare: era più pallido del solito, gli occhi fuori dalle orbite.
-Devo sparire da questo pianeta.
Bisbigliò, poi si girò e prima che iniziasse a correre, il Gran Maestro lo placcò con il petto.
-Ehi, ehi, ehi! Dove vai?
Chiese molesto. Preferii girarmi e continuare a guardare la scena per cercare di capirci qualcosa. Il bestione sollevò le braccia tozze continuando a gridare e incitando la folla ad animarsi di nuovo, e così fu.
-HULK, HULK, HULK, HULK!
Thor si girò verso di noi e sventolò una mano come se ci volesse salutare.
-Ehi! Noi due ci conosciamo! È un collega di lavoro!
Mi girai lentamente verso Loki che si schiarì la gola. Il Gran Maestro era disgustato. Mi avvicinai e mi sedei sul bracciolo del divano dalla parte di Loki.
-Chi è?
Loki si schiarì di nuovo la gola e mi guardò, poi sorrise allargandosi il colletto. Thor rise.
-Ma dove ti eri cacciato? Pensavamo tutti che fossi morto! Ti devo raccontare un sacco di cose che sono successe...ho perso il martello, praticamente due giorni fa, perciò la cosa è ancora fresca...
La bestia verde aveva smesso di incitare i suoi sostenitori e aveva iniziato ad ascoltare Thor.
-Lo-Loki è vivo, incredibile, è lassù. Con lui c'è Aura, ti ricordi di Aura? Adesso stanno insieme.
Indicò verso di noi con la clava e l'essere guardò verso di noi. Riconobbi in quel viso qualcosa di abbastanza familiare.
-Loki, guarda chi c'è!
Gridò Thor. Diedi un'occhiata a Loki che era spaventato, stupito e negativamente colpito. Guardava dritto davanti a sé, a bocca aperta mostrando l'arcata dentale inferiore, non sembrava nemmeno essere vivo. Gli sfiorai la schiena con una mano. Continuavo a non capire nulla, ma Loki mi preoccupava.
-Oh, Banner, non pensavo che l'avrei mai detto, ma sono contento di vederti.
Disse con sincerità Thor.
-Banner? Bruce Banner?
Domandai con un filo di voce. Loki annuì. Rimasi completamente senza parole e mi accasciai sul divano. Tra gli spalti esplosero altre nuvole di fumo verde.
-HULK! HULK! HULK! HULK!
Il bestione verde si guardò in giro. Se prima Thor era riuscito ad aprire un dialogo, adesso tutta quella carica da parte del pubblico stava rendendo la situazione pericolosa.
-Banner, ehi, Banner!
Lo chiamò Thor, pronto per una vittoria a tavolino. Hulk lo guardò.
-Niente Banner, solo Hulk!
Thor tremò e indietreggiò.
-Che vuoi fare? Sono io!
Banner ruggì e si scagliò contro Thor. Salii immediatamente in piedi e tornai vicina alla vetrata. L'eccitazione si convertì in ansia, stress e paura. Il cuore mi era salito fino in gola bloccando il flusso di ossigeno. Hulk spiccò un salto mostruoso e atterrò lì dove un secondo prima c'era Thor, che si spostò rapidamente evitando di essere schiacciato e ucciso. Non poteva vincere, e Asgard iniziò a diventare sempre più piccola e lontana. In quello stesso momento, Banner colpì Thor con un martello più grande di lui, e Thor fu sbalzato lontano.
-No!
Dissi ad alta voce. Thor riuscì a frenare la forza che lo stava scagliando lontano e ad alta velocità, incidendo e creando attrito sul terreno con un pugnale. Sguainò le lame che aveva sulla schiena e le spiegò allungandole come se fossero spade. Banner ruggì di nuovo e sentii il Gran Maestro ridacchiare. Mi voltai e lo vidi soddisfatto come un bambino mentre applaudiva. Loki invece era spiazzato, pallido e silenzioso. Hulk fece cozzare le sue armi. Sembrava un gigantesco scimmione, non era più lo scienziato posato e impacciato con cui avevo stretto amicizia.
-Banner, siamo amici; questo è assurdo, non voglio farti male!
Prima che Thor finisse di parlare, il bestione si avvicinò con un altro salto cercando di colpire Thor con la doppia ascia e il martello. Thor rispose deviando i fendenti con le lame che crearono scintille a causa dello sfregamento violento tra i due metalli. Nonostante si fosse difeso in modo eccellente, Hulk continuava a scagliarsi su di lui senza lasciargli il tempo per contrattaccare. Gli tirò un calcio e Thor venne schizzato via come un proiettile finendo incastonato al centro di un muro che si ruppe, ma non crollò.
-Ci siamo, ci siamo.
Ripetè il Gran Maestro, mi voltai e lo vidi fiducioso del suo campione. Mi posai una mano sulla pancia sentendo le mie interiora stringersi.
-Riprenditi, forza...
Mormorai. Hulk lanciò il suo martello poco sopra la testa di Thor, che non si spostò, bensì si fermò e attese che la bestia arrivasse da lui. Con un salto, Thor riuscì a recuperare il martello di Hulk, il quale stava correndo verso di lui. Proprio all'ultimo momento, Thor estrasse il martello dal muro e colpì il bestione che fu sbalzato lungo metà della fascia protettiva attorno all'arena. Calò un silenzio anche peggiore di quello precedente. Saltai sul posto.
-Sì!
Gridai tirando un pugno sopra di me. Thor iniziò ad avvicinarsi lentamente ad Hulk, che si scosse di dosso le macerie. Sembrava star parlando, ma era troppo lontano per sentirlo. Allungò una mano verso il Campione, che era rimasto scosso dopo quel violento colpo che ricevette. Intravidi un po' di Banner sul viso di Hulk, che si sporse appena per afferrare la mano di Thor. Il contatto avvenne, rimasero un attimo a guardarsi, ma il bestione sfruttò il tentativo di Thor a suo vantaggio: gli strinse la mano, lo sollevò afferrandolo per le caviglie, e come un bambino stanco della sua bambola, iniziò a sbatterlo a destra e sinistra. La folla esplose. Banner lanciò via Thor, che però non si rialzò.
-Sì! È così che ci si sente!
Gridò Loki. Mi girai e lo vidi in piedi. Si girò verso il Gran Maestro che lo guardava perplesso.
-Sono solo un grande fan di questo sport.
Si giustificò. Il Gran Maestro rise. I miei occhi incontrarono quelli di Loki, scossi il capo delusa, poi tornai a guardare Thor, riverso sul suolo, mentre Hulk ruggiva fomentato dal pubblico.
-Forza...forza...déi, aiutatelo...Odino, Frigga, Zeus, qualcuno che mi ascolta...
Con le mie preghiere, Thor finalmente si rialzò passandosi tra le mani il martello più alto di lui.
-Va bene, lo hai voluto tu.
Capii che disse leggendo le sue labbra. Irrigidii i muscoli: adesso si sarebbe impegnato a fare sul serio. Hulk caricò verso Thor reggendo la doppia ascia, Thor lo aspettò e quando furono abbastanza vicini, lo colpì con il martello prima al lato del ginocchio, quindi Hulk fu costretto ad inginocchiarsi perché la gamba cedette, e poi due volte consecutive alla tempia, saltando sopra il piatto dell'ascia di Banner, dunque schivandola. Il Campione indietreggiò a causa dei colpi feroci e Thor ne approfittò per rompere con il martello l'impugnatura dell'arma dell'avversario. Hulk era confuso e senza alcuna protezione.
-So che sei lì dentro, Banner. Ti tiro fuori io!
Gridò Thor, si slanciò con il martello contro Hulk che cadde lontano, ma si rialzò subito e disarmò Thor, quindi iniziarono a lottare a mani nude.
-Ma sei matto? Mi fai fare brutta figura: ho detto che siamo amici!
Thor continuò con una raffica di colpi precisi e assestati. Non stavo più nella pelle: stava vincendo! Salì sul dorso del bestione, abbracciò il collo enorme e taurino e atterrò la bestia sulla sua schiena rimanendo sotto. Hulk iniziò a colpire con i gomiti il terreno e riuscì a liberarsi dalla presa di Thor, il quale corse a prendere il martello, poi saltò in direzione del bestione, che però afferrò l'incudine del martello con una mano. Silenzio. La mia schiena ebbe una contrazione di paura, una goccia di sudore mi percorse la spina dorsale. Hulk si rimise in piedi, colpì Thor con un pugno, poi gli saltò sopra e iniziò a tirargli quante più pugni in viso. Avrebbe finito per rompergli il cranio o spezzargli il collo.
-No, nononononono....no!
Posai le mani sul vetro. Ora Thor stava perdendo e morendo. Schizzò via anche l'elmo, quindi era completamente esposto ai forti pugni.
-Odino, fa' qualcosa!
Gridai. Dal corpo di Thor iniziarono a sfrigolare scintille azzurre che diventarono sempre più forti, i suoi occhi si illuminarono della stessa magia. Hulk si fermò un attimo. Thor sferrò un pugno al Campione che venne scagliato all'indietro. Nello stesso momento, un fulmine fu generato. Aprii la bocca e mi sentii piena di estasi. Di nuovo il silenzio. Thor si guardò le mani mentre il suo corpo continuava ad essere avvolto da folgori e scintille che guizzavano rapide attorno a lui. Hulk si rialzò, Thor iniziò a respirare pesantemente, poi si corsero incontro al massimo della loro forza e velocità. Thor si lasciava dietro saette; le due mine vaganti si avvicinarono sempre di più e quando si scontrarono, una capsula di luce e fumo nero li avvolse, poi esplose in una frazione di secondo accompagnata dal rombo di un tuono. L'onda d'urto spazzò via il primo strato del terreno dell'arena. Non c'era silenzio, il pubblico aveva scoperto un nuovo Campione:
-TUONO! TUONO! TUONO! TUONO!
Mi aggiunsi al coro, ma sotto voce. Era fatta, Thor aveva vinto! Asgard non era mai stata così vicina. Ad un certo punto, mentre stava andando verso Hulk, si fermò, il corteo di fulmini che proveniva da lui sparì, fu mosso da alcune convulsioni e cadde sul terreno di battaglia.
-NO!
Gridai. Vidi che il congegno che aveva sul collo si stava illuminando. Mi voltai e vidi il Gran Maestro reggere una specie di telecomando. Andai verso di lui.
-Cosa stai facendo?
Sorrise e ripose il telecomando.
-Non ha diritto di vincere.
-È più forte del tuo Campione! Certo che ha diritto di vincere!
Hulk ruggì, mi girai e lo vidi spiccare un salto verso l'alto superando anche la zona dove eravamo noi, poi scese in picchiata verso Thor e lo colpì con il gomito assieme a tutto il suo peso.

La Regina degli déiWhere stories live. Discover now