LXVIII

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Non avevo sonno: lo zucchero del gelato mi era entrato prepotentemente in circolo e mi stava costringendo a rimanere sveglia e attiva. Passai davanti la camera di Thor e mi fermai, poi mi piegai e guardai dal buco della serratura: dormiva avvolto nelle lenzuola. Appoggiai una mano sulla maglia per essere più comoda, ma la porta non era chiusa a chiave e questa si aprì. Entrai e la accostai delicatamente, poi mi avvicinai a Thor e lo guardai. Accarezzai i suoi capelli, poi presi con delicatezza la mano che aveva sopra l'addome nudo, la aprii e la posai sul mio grembo. 

-Cosa stai facendo?

Mormorò, mi spaventai e lasciai subito la sua mano.

-La porta era aperta. 

-Lo so, la lascio sempre aperta in caso volessi entrare. 

Si massaggiò la pancia contraendo gli addominali, poi sbadigliò sommessamente.

-Ti va di dormire con me?

Guardai il suo letto e mi parve più invitante di quello di Steve. 

-Solo dieci minuti, poi devo andarmene. 

Mi fece posto e salii. Mi strinse tra le sue braccia da dietro.

-Sei nudo...

-Mh-mmh.

Rispose con voce profonda che mi mozzò il respiro. Presi una sua mano e la portai sul mio seno, quindi lo strizzò un paio di volte.

-Sono perfette.

Arrossii. Abbassò la zip della mia felpa e continuò a palparle senza stuzzicare mai troppo i capezzoli. Spinsi il mio didietro sulla sua erezione e ansimai sentendolo estremamente duro. Mi lasciò un bacio lungo e umido sul collo, poi fece scivolare l'altra mano nei boxer che indossavo e iniziò a muovere le dita circolarmente. 

-Vado a letto con il tuo amico, non dovresti toccarmi in questo modo. 

-Sshh...

Mi baciò di nuovo il collo e aumentò l'intensità del movimento. 

-Devo dirti che...ho finito le tue scorte di gelato...

-Me lo ricomprerai. 

Allargai le gambe.

-Thor...

Mi fece venire e gemei con voce acuta. Tolse lentamente la mano e mi baciò il collo. 

-Brava, piccola...

-Perché lo hai fatto...

Ansimai e socchiusi gli occhi. 

-Ne avevi bisogno. Questa è una cosa tra amici, e rimarrà tale. 

Mi girai verso Thor e appoggiai la testa sul suo braccio. 

-Ti va di avere un bambino?

Gli domandai. Mi accarezzò il fianco. 

-Non è quello che vuoi...

-E se lo volessi?

Presi la sua mano e gli feci toccare di nuovo la mia pancia. 

-Qui, una nostra nuova e bellissima creatura. Ti chiamerà papà, tu potrai essere presente e fare tutto quello che non hai fatto con Magnus. 

-Non devi convincermi. Aura smettila...smetti di voler rendere felici tutti a discapito di quello che senti tu. 

-Thor, anche io lo voglio. Voglio crescerlo come meriterebbe ogni bambino: in agiatezza e con amore, come siamo cresciuti io e te. Magnus ha mangiato solo insetti per venticinque anni della sua vita e non gli ho potuto dare ciò che in realtà avrei potuto se fossi rimasta ad Asgard. 

La Regina degli déiWhere stories live. Discover now