104 Capitolo

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Una signora mi ferma e mi chiede: «Mi scusi se te lo chiedo, ma quando avete intenzione di sposarvi? Tutti noi siamo in attesa di sentire ciò. Tutta la popolazione è grata a quello che stai facendo, ma anche della sua vita ci interessa. Sappiamo benissimo che hai passato molti tempi duri, ma è giunto il momento che tu ti senta felice. Ho un documento - dandomi un paio di fogli - in cui abbiamo scritto quello che proviamo e quello che speriamo»
Le mie guance diventano rosse e prima che potessi aprire bocca, lei mi sussurra all'orecchio: «So benissimo che vi amate! Siamo donne e ci capiamo benissimo!»
Poi se ne va e rimango seduta sul posto a leggere il documento: tutte le persone hanno scritto, da bambini alle persone anziane. Tutti hanno ringraziato il mio lavoro e tutti speravano che fossi felice. Una lacrime scende bagnandomi la guancia e subito una mano la pulisce. Alzo lo sguardo e mi ritrovo Zeno.
Zeno: «Commossa?!»
Io, sorridendo: «Sì»
Rimetto a posto i fogli e ritorno in ufficio in compagnia di Zeno. Ora una parte del peso che sentivo nel cuore sembrava essersi alleggerito, ma non del tutto perché devo essere sicura che tutto vada bene come ho progettato, altrimenti dovrei ingegnarmi a trovare delle soluzioni alternative. Bisogna mantenere la mente lucida, indipendentemente da ciò che si passa nella vita.
Ci sediamo e mi metto a guardare un punto fisso senza aprire bocca: stavo riflettendo sulla questione a cui ho parlato con la popolazione. Spero abbiano accettato dal profondo del loro cuore e non perché si sentivano obbligati. Stavo pensando ad eventuali intoppi, quando mi sento abbracciata. Alzo lo sguardo e mi trovo avvolta tra le braccia di Zeno.
Zeno: «Non farti tanti problemi. So bene che adesso stai pensando ad eventuali problematiche, ma devi concederti una pausa, Asuna. Nessuna persona al mondo sarebbe in grado di mantenere una mente lucida per un lungo periodo»
Lo guardo sorridendo e così gli chiedo di poter venire con me a fare una passeggiata in città. Lui accetta e così ci mettiamo in cammino. Tutti ci salutavano e scambiavano qualche parola con noi e questo mi faceva piacere. Fare una camminata ogni tanto mi aiutava ad alleggerire lo stress che provavo, vista quella posizione che occupo. Ci fermiamo in una collina accanto ad un albero e prima che potessi sedermi, lui prende le mie mani, s'inginocchia e mi chiede: «Allora, Asuna, hai una risposta alla mia proposta? Potrei gentilmente sentire la tua risposta?»
Le mie guance diventano subito rosse, perché capisco subito dove vuole arrivare. Ma io sinceramente non sono del tutto sicura. Devo ancora rifletterci a lungo, ma so anche che più rifletterò su più avrò la probabilità di rifiutare il tutto. Prima che potessi aprire bocca per rispondergli, mi trovo avvolta in un abbraccio. Faccio un respiro profondo e, nonostante le mie guance siano ancora rosse, gli rispondo: «Mi dispiace ancora tenerti in bilico, ma devo ancora rifletterci. Ma ti prometto che prima o poi avrai la mia risposta. Mi sono dedicata alla popolazione per tutti questi mesi e non volevo di proposito pensare a me stessa, nonostante la popolazione mi ricorda di fare l'esatto opposto. Ma non riesco a farlo, te lo dico sinceramente. Ne ho passate di tutti i colori nei miei anni di vita, ma pensare al matrimonio ed avere una relazione con un'altra persona era del tutto sconosciuta. Perché primo volevo che il male venga tolto visti i disastri provocati. Secondo perché sapevo che avrei succeduto i miei genitori e quindi sapevo che mi aspettava un duro lavoro. Inoltre sapevo che la nostra amicizia si sarebbe evoluta e non sarebbe rimasta una semplice amicizia. Sapevo che avevo trovato la persona giusta, di cui fidarmi ciecamente, ma non riuscivo a fare due più due: non riuscivo a realizzare che quella persona sarebbe stata una persona molto cara per me. Perciò mi trovi ancora in difficoltà nel fare una decisione. Per molti sembrerebbe soltanto una perdita di tempo, ma non lo è per me. Per questo...»
Vengo interrotta dalla sua mano, che accarezza la mia. Le mie guance diventano sempre più rosse e non vedevo l'ora che tutto questo terminasse. Le sue mani raggiungono il mio bacino e poi mi avvolgono in un abbraccio, sussurrando all'orecchio: «Non preoccuparti. Prendi pure il tempo che ti è necessario per riflettere. Io sono pronto a qualsiasi tua risposta possa essere, sia positiva sia negativa. Sappi che tu hai già un posto nel mio cuore e non potrò mai dimenticare quello che hai fatto per me, per il mio regno e per la mia famiglia»
Rimaniamo abbracciati non so per quanto, ma diciamo che mi sentivo bene. A riportarci alla realtà sono dei bambini che si erano messi a giocare sulla collina e appena ci hanno visto, ci hanno chiesto: «Quando avrete dei figli? Mia mamma dice che voi due vi volete bene e questo significa che voi diventerete madre e padre dei vostri figli. No?»
Zeno si avvicina da lui e gli dice: «Hai ragione in parte, mio piccolino. Non siamo ancora sposati e quindi è legittimo non avere figli. Quando due persone si conoscono bene e si vogliono bene, allora poi potranno pensare di sposarsi e comporre una famiglia. Giusto?»
Loro annuiscono e più continua, dicendoli: «Ora, invece, è meglio che lasciamo riposare Asuna. Giocherò con voi. Vi va bene?»
Accettano e rimango accanto all'albero a guardarli: sembravano molto contenti i bambini, compreso anche Zeno. Erano molto comprensivi e questo mi faceva capire che Zeno sapeva farci con i bambini.
La mia mente ha continuato a riflettere e riflettere, fintanto che non sono caduta in un sonno profondo.

La vita promette sorprese come è successo a CenerentolaWhere stories live. Discover now