63 Capitolo

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Finiscono il loro lavoro e con la loro magia hanno ristrutturato l'edificio completamente. Sembrava che fosse appena costruito. Il suo aspetto era molto più accogliente del vecchio. Mi congratulo con loro e li invito a casa.
Nel palazzo reale, molto precisamente nel giardino reale, c'è una piccola casetta che i miei genitori mi avevano dedicato vista la mia passione per il lavoro manuale e la cucina. Non ci avevo messo piede da una settimana, ma l'avevo pulita per bene!
Li faccio accomodare nella piccola sala da pranzo e li preparo del thè e offro dei biscotti fatti da me due o tre giorni fa.
Li ringrazio infinitamente per il lavoro fatto e li volevo dare una piccola ricompensa, ma tutti hanno rifiutato perché non se la sentivano di prendere una ricompensa per un lavoro fatto per il bene del regno. Li ringrazio ancora e subito improvvisamente sento un forte mal di testa. Mi allontano da loro, con la scusa di andare al bagno e mi guardo allo specchio. Sentivo un forte dolore al braccio e quando scopro il braccio, noto la presenza di una macchiolina violacea sopra la mia mano destra. Non dirmi che è lei?! Devo trovare una soluzione a tutto questo, prima che sia tutto troppo tardi! Spero inoltre che anche lui si faccia vedere il più veloce possibile e che la questione con lui finisca definitivamente, prima della mia fine.
Saluto gli esperti, ma il signor Takashi voleva soffermarsi per ancora un po', perché mi voleva parlare in privato.
Ci sediamo e subito mi chiede sullo stato della mia salute. Subito il mio sguardo cade sul mio braccio. Il signor Takashi si alza dal suo posto e tocca il mio polso.
Signor Takashi: «Non dirmi che quello che sto pensando è vero? Asuna, per favore dammi una risposta»
Rimango zitta e cerco di liberarmi dalla sua presa perché comprendo la gravità della situazione, ma lui mi ferma e scopre l'avambraccio. Subito molla la presa e fa dei passi all'indietro.
Signor Takashi, sorpreso: «No, no! Non può essere questo vero!»
Io, nascondendo le mie preoccupazioni in un sorrido: «Non deve fare così. Questo è il mio destino e non posso farci nulla. Questa, inoltre, è la conseguenza di tutto ciò che ho fatto in passato e ne devo assumere la responsabilità»
Signor Takashi, riprendendosi dallo shock: «Asuna, sei consapevole di quello che accadrà? Ricordati - assumendo un'aria seria - quante volte ti avevo avvisata nel passato, ma tu non volevo dare retta alle conseguenze»
Io, guardando dalla finestra: «Capisco quanto lei ci tenga alla mia vita, ma quel che è stato fatto è fatto e basta. Non bisogna continuare a biasimarsi, perché non c'è modo di ritornare indietro e le ricordo che quella era l'unica possibilità che mi avrebbe permesso di continuare a vivere e a diventare forte»
Signor Takashi: «Per quanto tu saggia voglia mostrarti, devi capire che quello porrà fine a tutti i tuoi desideri. Posso, in un certo modo, rallentare la sua crescita. Ma tutto questo dipende dalla tua disponibilità di collaborazione. Questo perché ci tengo alla tua vita, dopo tutto quello che ci hai fatto in questo regno»
Io: «Capisco che con questa macchiolina la mia vita è giunta quasi al termine. Ma io voglio continuare a vivere come se niente ci fosse e continuare a sorridere alla popolazione che ha fiducia in me. Voglio continuare a soddisfare le loro esigenze, ma comprendo - una lacrima mi sfugge e cade lungo la mia guancia - che questa sensazione di benessere non durerà a molto»
Il signor Takashi mi abbraccia, stringendomi forte forte come se volesse trasmettere tutto il suo affetto per consolarmi. E poi mi dice: «Non so quanto questa formula possa durare, ma tutto dipende da te e dalla tua disponibilità di non entrare in contatto con la magia e fare delle attività molto pesanti. Posso assicurarti un rallentamento nella sua crescita, ma ti ripeto che tutto questo dipende da te. Inoltre posso permetterti di entrare in contatto con la magia, annullando l'effetto del resto di quella magia. Ma questo può durare se mi prometti di non voler utilizzare nessun incantesimo, soprattutto se è legato ad un combattimento»
Io: «La ringrazio infinitamente, signor Takashi. Senza di lei non sarei stata come io sono. Prometto di cercare di rispettare tutti i limiti dettati, ma credo che quella persona è ancora nei dintorni e sta tramando qualcosa contro di me. E con quella persona non so se riuscirò a mantenere il tutto a posto. Però voglio assicurarmi che lei ed il resto del popolo non veniate coinvolti in questa lotta tra noi due. Spero di essere stata chiara e qualunque cosa debba accadere, non bisogna rimpiangere l'accaduto e proseguire sempre con la testa in avanti. Questo è quello che cerco di trasmettere a questo popolo che ne ha subite tante»
Signor Takashi: «Capisco quanto tu sia protettiva, ma nel caso accadesse qualcosa ci abbandonerai a giovanissima età. Questo è quello ci rattristerà, credimi, dopo che ci siamo abituati di te, della tua gentilezza e della tua gioventù»
Sento una stretta al cuore, che aumenta la sua intensità. Questa volta non ha niente a che fare con la magia, ma con la resa dei conti di quello che mi sarebbe accaduto. Avrei abbandonato questo mondo in fretta, senza dire nulla alla famiglia che si è presa cura di me, ai miei amici ad Emeraldania, a Zeno. Ma mi faccio coraggio, perché in questo modo non farò altro che indebolirmi e non è il momento giusto per farlo.
Io, dopo aver asciugato le lacrime: «Proceda pure, signor Takashi. Quello che è prescritto dal destino accadrà e non vale la pena rimpiangere, perché non è il momento giusto per farlo. Si faccia coraggio e continui, per favore»
Subito il signor Takashi assume un'aria seria e procede come quanto detto. Sentivo a volte dei dolori, ma erano un pochettino sopportabili. Dopo cinque minuti aveva terminato il suo lavoro e mi aveva ripetuto le raccomandazioni prima di andare. Avevo notato che dopo quello che ha fatto, sulla mia mano è apparso un sigillo. Quello era quello che avrebbe permesso il rallentamento della crescita di quell'orribile macchiolina. Lo ringrazio infinitamente e subito non riesco più a reggermi a piedi. Mi sono sentita improvvisamente debole e non riuscivo a fare altro che lasciarmi andare.

La vita promette sorprese come è successo a CenerentolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora