9 Capitolo

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Per una mezz'oretta abbiamo camminato nel bosco, finché non raggiungiamo la strada asfaltata. Camminiamo su di essa e ho notato che il mio piede sinistro si stava riempendo di sangue, lasciando una scia di sangue dietro di me. Si sta mettendo male. Non sono riuscita a fermare la fuoriuscita del sangue. Non so fin a che riuscirò a reggere.
Continuiamo a camminare, finché in lontananza non intravediamo la casa. Yuki mi lascia, incominciando a correre il più veloce possibile, con delle lacrime che le rigano il viso.
Yuki: «Mammaaaa! Mammmaaaa!!!!»
Matrigna, sorpresa: «Y-Yuki! Come sono felici nel vederti felice! Ma come mai stai piangendo? È successo qualcosa di grave?!»
Mi avvicino lentamente, incominciando a non vedere bene. Mi tengo ad un albero ed ascolto la loro discussione.
Yuki: «Mamma, devi chiamare subito un dottore! È di vitale importanza!»
Matrigna: «Ti sei fatta male, Yuki. Giuro che le farò pagare cara, per quello che ti è successo»
Yuki: «Ti sbagli, mamma. Il dottore è per Asuna e non per me»
Matrigna: «C-cosa?! Stai scherzando, vero?»
Mi stacco dall'albero e mi faccio vedere, solo che subito perdo i sensi. Sentivo il sangue fluire dentro il corpo, come se stesse mancando man mano.
*sogno*
Mi trovo nel palazzo di paparino e sto controllando il corpo giacente di mia madre, che sembra non voler migliorare mai. Ogni tanto le alzo un po' il morale, ma non riesco a capire come farla guarire. I giorni passano e subito mi arriva la notizia che è morta. Ho lasciato tutto quello che avevo in mano e sono scesa nella sua stanza. Però ho trovato la porta socchiusa e ho poggiato la schiena contro il muro. Ho sentito delle voci e non riuscivo proprio a credere a quello che sentivo. Non capivo perché questa crudeltà. Ritorno nella mia stanza con le punta dei piedi, in modo da non farmi sentire. Non volevo che loro si fossero accorti della mia presenza.
Subito il tempo passa e raggiungo la mia età. Mi trovo sola in un bosco a guardare la sua immensità, quando sento delle voci a me familiari. Mi alzo, ma cado immediatamente perché il mio piede sinistro è ferito. Sento un forte dolore, tanto da farmi cadere. Chiuso gli occhi e sento il mio dolore. Sento dei richiami continui, ma i miei occhi si fanno sempre più pesanti.
*fine sogno*
???: «Asuna, Asuna, Asuna»
Apri gli occhi lentamente e mi ritrovo sdraiata su un letto con delle lenzuola chiare. Guarda intorno e trovo Yuki con il viso rigato, la signora Umi, il cocchiere, la matrigna ed un dottore
Dottore: «Finalmente ti sei svegliata. Sei veramente fortunata, ragazza. Non tutti ce l'avrebbero fatta a resistere a tale dolore. Mi raccomando, non ritrovarti nella stessa situazione. Se non fosse per il tuo intervento, forse ora saresti tra la vita e la morte»
Io, sedendomi: «La ringrazio per tutto quello che mi ha fatto, dottore»
Dottore: «Mi ha sorpreso che tu conosca quelle tecniche curative, ma è buono per te. Ora dovresti riposare per minimo tre settimane e non sforzarti. È per il tuo bene, ragazza»
La matrigna lo accompagna fuori dalla stanza e rimango con Yuki e gli altri.
Yuki: «Mi hai fatto preoccupare, Asuna»
Signora Umi: «Mi avevi detto che tutto sarebbe andato bene, ma come stiamo vedendo è tutto l'opposto. Comunque hai rispettato la promessa mantenuta. Sei una persona affidabile, Asuna»
Io: «Vi ringrazio per esservi presi cura di me. Non ci sarei ora qui senza voi!»
Yuki voleva abbracciarmi, ma la porta si spalanca e questo gesto la ferma.
Matrigna: «Vedi. Il medico ha detto che devi riposarti per tre settimane minimo. Ti concedo queste tre settimane, ma ricordati che una volta passate ritornerai ad essere quello che eri»
Io, sorridendole: «Grazie tante, mamma»
Matrigna: «L'ho fatto soltanto per Yuki. Tutto qua!»
Chiude la porta dietro di sé e rimaniamo ad osservarci. Poi incominciamo a ridere tutti e quattro.
I giorni passano e mi sento vuota senza fare nulla. La signora Umi si era presa l'incarico della cucina, mentre Yuki la aiutava.
Le tre settimane sono passate velocemente e presto ritornerò ai miei lavori! Ora devo utilizzare per un po' le stampelle, dato che mi sento un po' insicura. Ho ripreso il mio lavoro e questo mi fa piacere, perché non volevo scomodare la signora Umi.

La vita promette sorprese come è successo a CenerentolaWhere stories live. Discover now