40 Capitolo

29 0 0
                                    

Egregia amica di Asuna,

Le sono molto grato per l'avviso che mi hai dato. Grazie ad esso mi sono reso conto che il lavoro che facevo sin'ora non era sufficiente. In effetti c'erano dei movimenti silenti contro la monarchia, che sicuramente attueranno quello che hanno progettato. Il mio compito è quello di prevenirlo, ma ormai il tempo non è sufficiente ed il nuovo compito è quello di difendere il mio regno, senza coinvolgere la popolazione. Però se non ci fosse Asuna in questo regno, ormai sarà tempo scaduto. Nonostante ciò mi viene logico avere qualche dubbio sull'identità di Asuna. Non tutte le ragazze sono in grado di pensare e gestire le diverse situazioni come fa lei. Se mi potessi dire almeno qualcosa su di lei, mi farebbe veramente piacere. Non voglio essere insistente, ma se non se la sente non è costretta a dirmi tutto ciò. Sicuramente, come lei dice, tutto si chiarirà nel vicino futuro.
Le chiedo nuovamente perdono e Le sono infinitamente grato. Qualunque consiglio Lei abbia sono pronto ad accoglierlo con pazienza e gratitudine.

Principe Zeno di Emeraldania

L'ho ripiegata e rimessa nella busta. Quindi questo sarebbe il pensiero del principe. Molto interessante! Però lui non sa quanto quella persona nasconda diversi segreti. Ma sono pronta a tutto pur di smascherarlo una volta per tutte. Per il bene di Emeraldania e Yukilandia!
Copro la signora Umi con la vestaglia di mia madre, che la porto con me dovunque io vada, e scendo nei piani sottostanti. Ho sentito dei rumori nel soggiorno. Mi sono avvicinata alla porta e ho riconosciuto i vari rumori. Sorrido con me stessa e mi allontano da essi senza farmi sentire. Scendo in cucina e trovo mamma cucinare il pranzo. Inoltre c'era un vassoio coperto da uno strofinaccio, che conteneva qualcosa da mangiare come se fosse la mia colazione. Continuo ad osservarla lavorare, anche se mi sembra al quanto insolito perché mi ero abituata a scendere in cucina e preparare i vari pasti.
Lei si gira e si accorge della mia presenza, sorridendo. Si avvicina da me e mi abbraccia, dicendomi: «Sono felice che ti sei ripresa. Ti servo subito nella sala da pranzo la colazione. Vai a cambiarti e leggi anche - dandomi una busta - questa lettera. Poi spiegami quello che capisci»
Io: «Va bene. Vuoi che avvisi le sorelle o lo farai tu?»
Mamma: «Non preoccuparti per loro. Vai a farti una veloce doccia e ti aspettiamo in sala da pranzo. Non preoccuparti per noi»
Mi allontano dalla cucina e ritorno nella mia stanza. Prendo dall'armadio un vestito color lime, l'intimo ed un coprispalle non aderente. La signora Umi era rimasta come l'avevo lasciata nei pochi secondi in cui ho abbandonato la stanza. Le lascio un piccolo pensierino per quanto riguarda la mia guarigione e poi mi dirigo verso il bagno.
Mi tolgo i vestiti e mi rendo conto che la mia condizione corporea non fa altro che peggiorare. Non avrei mai dovuto porre dei limiti come questi. Non sto facendo altro che allontanarmi dal mio obiettivo. Mi immergo nella vasca piena d'acqua e guardo l'acqua che mi circonda. Che tranquillità! Questa sì che è una bella sensazione!
Subito mi ricordo della lettera che mi era stata data e, dopo aver asciugato per bene le mie mani, comincio a leggerla.
Rimango sorpresa dal suo contenuto, perché non avrei mai immaginato che paparino sarebbe ben presto ritornato a casa e che avrebbe parlato con noi di una questione molto importante. Ho un brutto presentimento su quello su cui vorrà parlare, ma è meglio non fare delle conclusioni affrettate. Non è degno di una signorina.
Rimetto la lettera nella busta e mi riemergo nell'acqua, facendo pensieri di tutti i colori. Di cosa mai vorrà parlarci? E anche Zeno? Perché tutti all'improvviso vogliono parlarmi di qualcosa assai importante. Non bastano le informazioni che ho in testa! Cosa sta succedendo? Però devo riuscire a mantenere la calma, come faceva mia madre. Ed è anche una sua richiesta.
Mi cambio i vestiti e scendo in sala da pranzo, trovando la signora Umi, mamma e le sorelle insieme che parlavano tra di loro. Appena si accorgono della mia presenza di fermano e mi guardano con un sorriso stampato in faccia. Cosa sta succedendo? Non riesco più a capire questi rapidi cambiamenti. Forse per via della malattia che mi ha costretta a rimanere a letto per una settimana intera. Non saprei veramente. Però ho fiducia in ciò che mi è stato prescritto.
Ricambio il sorriso e mi siedo. Incomincio a mangiare con calma e loro ritornano a discutere tra di loro. Mangio con calma e osservo ogni loro minimo movimento. Una volta finito sparecchio la tavola e lavo ciò su cui ho mangiato. Quando ritorno mi sorprendono con quello che hanno fatto.

La vita promette sorprese come è successo a CenerentolaWhere stories live. Discover now