48 Capitolo

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Conte Tanomon: «Già. Te lo dicevo quel giorno, ma tu continuavi a proteggerla come se fossi suo padre. Ecco che paghi le conseguenze per non aver seguito le mie direttive. Ora devi andare ad eliminarla con le tue stesse mani, così sarai fiero di tutto quello che hai fatto. Una volta eliminata, ti darò quello che ti ho promesso e diventerai re di questo stupido e piccolo regno. Così saremo gli uomini più ricchi in tutto questo mondo e poi passeremo ai piani successivi, per poter aumentare la nostra ricchezza sempre alle stelle! Ahahahahahahahah!!!»
Ho notato che Aya voleva rispondere suo padre, ma le tocco la spalla dicendole di no. La sua ira la si può leggere nei suoi occhi. La mia ira purtroppo aveva raggiunto uno dei limiti a cui potrei esplodere, ma continuo a tratterenere il tutto dentro di me. Non è il momento di scatenarla!
Mi avvicino al trono e gli dico: «Conte, lei pensa veramente che sedersi su quella sedia sia del tutto facile? Lei pensa che la ricchezza possa permettere di ottenere tutto ciò che si vuole? Se lei pensa di sì, allora le consiglio una visita da uno psichiatra. Deve sapere che quel posto ha molte responsabilità a chi decide di sedersi su. La propria famiglia, il popolo che non è altro che la sua seconda famiglia. Tutti, dopo aver scoperto quali pesi deve sopportare il sovrano, tralasceranno questo lavoro. Ma il destino sceglie delle persone che devono occupare quel posto e loro devono sopportare questo peso, sorridendo al popolo e alla sua famiglia. Il vero sovrano non pensa alla ricchezza, ma alla vera riuscita del suo lavoro. Il popolo è contento delle mie decisioni? O devo fare dei cambiamenti? Queste sono le domande che un sovrano dovrebbe farsi prima di andare a dormire. E non pensare alla ricchezza, come fa lei. La ricchezza non è un criterio della propria vita. Anzi è soltanto qualcosa di superficiale. Noi tutti, nobili, sovrani, principi, fabbri, bibliotecari, contadini, senzatetti, fruttivendoli, erboristi e tutte le persone che esistono, siamo essere umani. Abbiamo le stesse parti del corpo e compiamo le stesse funzioni giornaliere. Allora cosa dovrebbe renderci diversi? Il denaro?! Errato! Siamo uguali. Secondo me il sovrano potrebbe fare anche a meno di tutte quelle formalità che la società ci impone. Non dovrebbero esserci limiti per tutti. Tutti passano dei momenti di felicità e tristezza nella propria vita. Quindi, sono dell'opinione che la ricchezza non è nulla di rivelante, anzi è una forma di ostacolo a coloro che la possiede. La realtà che viviamo è molto paradossale. Tutti pensano che la ricchezza porta soltanto felicità e piacere, ma nella maggior parte dei casi la famiglia è molto frammentata rispetto ad una piccola famiglia che vive per la vendita dei propri beni. Si può dire che la vita ci insegna che le persona hanno bisogno di affetto, soprattutto quello familiare. Se esso dovesse mancare, allora si creano le figure parassitarie che si sono impossessate delle menti della nostra società»
Sento degli applausi, uno provenire da accanto a me. Aya sorrideva ed applaudiva con gli occhi luccicanti. Mi abbraccia calorosamente. Il secondo proviene dal secondo uomo incappucciato, che ipotizzavo chi mai potesse essere.
Incappucciato: «Brava, Asuna. Questo discorso mi piace e mi fa capire che sei maturata moltissimo in questi anni nonostante la mia mancanza. Sei diventata una persona molto matura e so benissimo che avrai un futuro molto fiorente. Inoltre so per certo che tutti i tuoi desideri si avvereranno!»
La sua voce mi ha fatto affiorare molti ricordi della mia infanzia, quando passavo  il tempo con la mia famiglia al palazzo, scherzando qua e là. I ricordi di quando mio padre era molto triste ed io e mia madre cercavamo di alzare il suo umore con degli scherzetti e giochetti. Delle lacrime scendono e bagnano le mie guance. Non riuscivo proprio a fermarle e capivo cosa stavo provando. Sono felice di sapere che sei ancora vivo.
Conte Tanomon, un po' sorpreso: «Cosa ti sta succedendo, Takagi? Non erano questi i patti che ci siamo fatti. Quali sono le tue intenzioni?»
Prima che potesse aprire la bocca, gli prende lo scettro, lo scettro di Yukilandia, e gli da un colpo in pieno viso. Poi si dirige verso di me. Mi abbraccia e mi consegna lo scettro, dicendomi: «Sono molto fiero di te, Asuna figliuola mia. Mi dispiace tanto per quello che vi era successo dodici anni fa, ma era l'unica cosa che potevo fare per mettervi in salvo. Ma non potevo immaginare che le situazioni si sarebbero degenerate fino a questo punto. Sono veramente desolato e voglio che tu mi perdona»
Io: «Papà! Papà! L'unica cosa che mi rende felice è quello di vederti vivo e vegeto. Non sapevi quanto mi sei mancato. Non importa quello che è successo, il passato rimane soltanto un lontano ricordo da cui possiamo ricavare molti insegnamenti. Mia madre ti ha sempre voluto bene ed era consapevole della tua decisione sin dall'inizio. Ora però vive dentro i nostri cuori e rimarrà sempre lì»
Papà: «Oh cara, sono veramente molto dispiaciuto per quello che ti è successo. Devi sapere che nostra figlia è diventata molto matura. Ora però devo porre fine a tutti questo»
Si gira e viene colpito da un pugnale in pieno petto. Lui cade davanti ai miei occhi. Il pugnale era tinto di qualche liquido, che sicuramente è veleno. Mi abbasso e tocco il pugnale, ma la mano di mio padre tocca la mia.
Papà: «Non farlo, Asuna. Per me purtroppo è la fine. Non sai quante volte ho voluto porre fine alla mia vita, ma c'era qualcosa dentro di me che mi fermava ogni volta. Ora, però, riesco a capire finalmente l'origine di quel blocco. Ora che sono sul punto della morte che riesco a capirlo. Certo che tutti dicono che quando qualcuno sta per morire, visiona la vita che ha condotto capendo anche gli errori e tutto ciò che durante la propria vita non capiva. Non mi resta molto da dire, figliuola mia. Ti auguro veramente buona fortuna per la tua vita e continua così, continua ad essere la nostra amata figlia che pensava sempre a noi. Mi sei sempre rimasta nel mio cuore ed ora noi riempiremo il tuo cuore con i nostri ricordi. Ricordati tutto ciò che ti abbiamo insegnato e quello che hai imparato da sola. Sappi che noi saremo sempre con te, qualunque sia la situazione in cui ti trovi. Ti ho sempre voluto bene... Asuna.... cara mia»

La vita promette sorprese come è successo a CenerentolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora