92 Capitolo

20 1 0
                                    

Faccio un passo in avanti e subito non mi sento bene. Mi girava la testa e mi sentivo così debole. Faccio un altro passo e sento che il dolore alla testa era diventato più forte.
Io: «Potresti aiutarmi a rientrare al palazzo? Non mi sento bene»
Zeno, sorpreso: «C-certo. Andiamo»
Così ritorniamo al palazzo e ho chiamato il dottore. Mi ha consigliato, come immaginavo, delle erbe per diminuire i dolori. Inoltre mi ha chiesto di non affaticarmi anche mentalmente. Lo ringrazio e rimango sola nella stanza. Volevo rimanere sola e riflettere.
Pov's Zeno
Asuna mi ha lasciato senza parola. Non avrei mai immaginato che dietro quel sorriso si nascondeva un volto molto triste, molto pauroso, molto preoccupato per il futuro. Non avrei mai pensato che avesse questa debolezza interiore.
Tre giorni sono passati e ci siamo scambiati soltanto i saluti. Lei ha continuato a nascondere i suoi sentimenti e sembrava indossare una maschera dell'Asuna forte, sicura di se stessa e delle sue conoscenze e capacità. Non mi piaceva quanto stava facendo.
Anche Setsuna e Akira si sono accorti di questo comportamento, così come anche il resto delle persone al palazzo e fuori di esso. Tutti sono preoccupati per la sua salute, soprattutto quella psichica.
Setsuna ha tentato diverse volte a prolungare un discorso, per chiederle il motivo del suo comportamento, ma non ci riusciva mai. Aveva paura di poter ferire nuovamente sua sorella.
Rientro nella stanza che mi è stata assegnata e mi sdraio sul letto. Mi viene in mente una frase che mia madre mi aveva detto da piccolo: «Sono molto felice, Zeno, di aver fatto amicizia con la regina del regno accanto a noi. Già a prima vista ho percepito che il nostro rapporto sarà un'amicizia fuori dal comune, che purtroppo la maggior parte delle persone invidieranno. Ricordati, caro mio, che l'amicizia è qualcosa da salvaguardare. Se un tuo amico si trovasse in difficoltà, cerca di aiutarlo. Almeno mostra che tieni a questo rapporto. Potrebbe capitare che la questione richieda più tempo, ma tieni sempre accesa quella luce della speranza. Sì, la speranza che tutto torni come era all'inizio»
Mi ricordo anche come si era sentita quando abbiamo saputo che il regno di Yukilandia ha subìto un colpo di stato e che i regnanti erano stati eliminati. Era così triste per due giorni consecutivi. Si rifiutava di mangiare e mio padre aveva cercato di alzarle un po' l'umore. Però lei si sentiva in colpa per quello che è successo a sua amica. Prevedeva che qualcosa le sarebbe accaduto, anche per via della sua origine e come le persone accanto alla famiglia regnante siano pronti a tutto, soltanto per garantire che il tutto seguisse le regole vigenti. Ricordo anche che avevo trovato mia madre nella sua stanza e appena mi ha visto, mi ha abbracciato e mi ha detto: «Oh Zeno. Non vorrei mai mostrarmi debole davanti a te, ma questa è la nostra natura. Siamo uomini. Devi sapere che chiunque pretenda di essere forte, non lo è del tutto. Tutti noi abbiamo delle debolezze e c'è chi è capace di nasconderle perfettamente, ma arriva un momento in cui il tutto crollerà». Le avevo chiesto perché lei si rifiutava di mangiare e perché non poteva ipotizzare che sua amica fosse ancora viva. Dopotutto non sappiamo se quelle fonti siano veritiere o meno. Lei mi aveva sorriso e detto: «Vedi, mio caro figliuolo, tu sei la speranza che avevo perso. Hai ragione in quello che hai detto. Tu sei la personificazione della mia speranza e spero che tu riesca ad aiutare le persone bisognose. Spero che tu abbia un futuro luminoso e meraviglioso». Dopo quella chiaccherata, mia madre era tornata come era. Forse dovrei provare anche con Asuna?! Lei è la persona cui tengo tantissimo la sua amicizia e non voglio che tutto finisca male. Lei è la persona che mi ha fatto aprire gli occhi a certi aspetti che trascuravo. Ed è mio compito aiutarla. Devo almeno provare, come ho fatto con mia madre. E spero che il tutto vada bene! Lo spero con tutto il mio cuore, oh destino!!!
Dopo aver cenato, ritorno in camera e mi preparo psicologicamente per l'incontro. Improvvisamente qualcuno bussa alla porta e mi sconcentra dai miei allenamenti di tranquillizzazione. Apro la porta e mi trovo il maggiordomo, Setsuna ed Akira.
Io, sorpreso: «Prego, accomodatevi»
Si siedono ed il silenzio governa su di noi per diversi minuti. Stavo per aprire bocca, quando il maggiordomo mi dice: «Per favore potresti cercare di riportare Asuna come era. Non so proprio cosa le sia successo, ma non mi piace vederla in questo stato per tutti questi giorni»
Setsuna annuisce e li rispondo: «Ci proverò. Ma dovete capire che quello che prova ora non è il risultato di qualche cambiamento momentaneo, ma di uno molto lungo che l'ha accompagnata sin dall'infanzia. Mi capite?!»
Tutti annuiscono e Akira mi dice: «Almeno provaci. So benissimo delle tue capacità di consolazione e di porre speranza, perciò di chiediamo di provarci come avevi provato con tua madre»
Sorrido e gli dico: «Ed è per questo che ho detto che ci proverò. Non so come andrà, ma almeno un tentativo l'ho fatto. Speriamo tutto vada bene!»
Ho notato nei loro sguardi una piccola luce di speranza. Spero di farcela. Mamma, papà, datemi il vostro supporto e spero di potercela fare. Non voglio più vederla soffrire, perché ha già sofferto abbastanza nella sua vita ed un po' di pace se lo merita!
I tre se ne vanno tenendo un filo di speranza e mi preparo per l'incontro. Sono uscito e mi sono diretto verso il giardino reale, perché è stato il mio cuore ad indirizzarmi lì. E ho fiducia nelle sue indicazioni.

La vita promette sorprese come è successo a CenerentolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora