12 Capitolo

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Uomo: «Come OSI dire questo! Noi vi abbiamo rapite perché sappiamo che la tua amica è figlia di una persona molto ricca, molto vicina alla famiglia reale»
Si avvicina un ragazzo anch'egli con la faccia coperta e ci dice: «Noi vogliamo ricattare la ragazza per ottenere in cambio della sua vita soldi. Ma dato che ci sei anche tu, la ricompensa sarà doppia! Ahahahah»
Io: «Non voglio ritornare da mio padre e non voglio neanche sentir parlare di lui. Ha reso la mia vita un inferno e ora che sono libera, voglio approfittarne di questa libertà. Lui vuole che diventi la moglie del principe, ma il mio cuore è già per un altro uomo»
Ragazzo: «Interessante. Vedi, ora possiamo chiedere un doppio riscatto, sia da suo padre che dalla famiglia reale. Questa mi piace»
Asuna: «Non dire così, Aya. Pur sempre è tuo padre e devi rispettarlo! Non sai come la vita possa essere una vita senza padre. Io lo so benissimo. Nonostante possa essere crudele, egli è sempre tuo padre e devi rispettarlo, fintanto che esiste. Fa tutto per il tuo bene, per renderti felice per il resto della vita. Anche se a volte i genitori esagerano tantissimo. Questo lo so. Mi capisci, Aya?»
Ragazzo, ridacchiando: «Che discorso commovente. Ora...»
Uomo: «Ora basta, Yoichi»
Yoichi: «Che ti prende? Non dirmi che ti sei ricordato qualcosa?»
Uomo: «La ragazza mi ha fatto ricordare il vero ruolo del padre. Ora che ci penso, credo che avrei fatto una svolta di cui mi sarei pentito per tutta la mia vita. Mi dispiace tanto figliuolo mio, ma dobbiamo lasciarle in pace. Non dobbiamo coinvolgere nessuno in questa faccenda personale. Ora dobbiamo sederci e riflettere ad una possibile soluzione del nostro problema»
Yoichi, tornando indietro e balbettando: «Come è possibile?!»
L'uomo mi libera, come anche Asuna. Ci chiede scusa per il disturbo. Mi consegna la valigia chiedendo ulteriormente perdono. Gli dico che non c'è nessun problema e che capita a tutti di commettere errori, anche a me. Gli sorrido e anche lui mi ricambia con un sorriso.
Mi giro e vedo che il ragazzo si dirigeva verso Asuna. Ho voluta avvisarla, ma la mia voce non riusciva a fuoriuscire. Come fa lei ad essere così tranquilla? Perché non riesco ad essere come lei?
Pov's Asuna
Aya mi sorride e subito una mano mi mobilizza da dietro. Non riesco più a liberarmi, perché Yoichi mi ha bloccata in uno dei punti di debolezza.
Yoichi: «Hai fatto la scelta sbagliata, papà. Ho intenzione di ottenere denaro per riparare il dolore passato. Se vuoi liberare l'altra ragazza, allora io tengo questa perché è una sua amica e otterrò denaro da lei»
Io: «Ti sbagli, Yoichi. Non devi fare questo. Inoltre io non voglio essere trattata come una merce»
Yoichi: «Sta zitta. Ora vieni con me!»
Padre: «Liberala Yoichi. Stai sbagliando»
Aya, piangendo: «Asuna... No...»
Io, prima che mi costringa Yoichi a seguirlo: «Aya, non piangere. Sappi che tornerò il più presto possibile! Non posso morire ora! Aspettami»
Yoichi mi stringe di più e sono costretta a seguirlo. Saliamo al piano superiore e mentre salivamo le scale, per sbaglio mi spinge e colpisco il piede sinistro con il gradino. Sento un dolore che mi costringe a fermarmi, ma poi continuo a camminare. Ignoro il dolore, perché Yoichi non ci avrebbe nemmeno fatto caso.
Ci chiudiamo in una stanza e lui si sdraia sul letto, giocherellando con un coltellino. Mi limito a rimanere accanto alla finestra e osservo la stanza. Sembra essere una semplice stanza maschile.
Io: «Scusami se ti disturbo, ma questa è la tua stanza? È la prima volta che entro in una stanza maschile»
Yoichi: «Sì. È la mia. Altro?»
Lo guardo e poi gli chiedo: «È successo qualcosa alla vostra famiglia? Per quale motivo avete intrapreso questa strada e non altre?»
Yoichi, nervoso: «Domande troppo personali. Lo sai?»
Mi giro e guardo dalla finestra. Il sole si sta abbassando e dovrei ritornare il più veloce possibile a casa. Ma non faccio notare la mia preoccupazione agli altri.
Yoichi: «Girati, per favore»
Mi giro.
Yoichi: «Come pensavo. Tu le assomigli tanto, soprattutto dal colore dei capelli»
Gli sorrido e lui continua: «Non so perché, ma per una ragione a me sconosciuta mi fido di te. Tu assomigli tantissimo alla mia defunta madre. Sono mesi che abbiamo perso anche la mia sorellina, perché ha avuto una malattia grave e non siamo stati in grado di pagarle le cure. Ci ha abbandonati soffrendo. Non sai quanto mi addolora ogni volta che ricordo il suo ultimo giorno passato con noi. Lei sorrideva, nascondendoci i suoi dolori e le sue sofferenze. Anche tu soffrivi, vero? L'ho notato prima»
Io: «Credimi, Yoichi. Devi abbandonare questa idea di rapina. Non farà altro che rovinare la tua futura carriera. Io ti vedo come un soldato, dato che maneggi in modo molto ricercato gli strumenti aguzzi ed affilati»
Yoichi, sorridendo: «Tu pensi?! Su, andiamo giù. La discussione con te mi ha placato l'ira. Sei veramente speciale... »
Io: «Asuna»
Yoichi: «Sì, Asuna»
Scendiamo le scale e subito Yoichi si scusa col padre. Subito la loro relazione si aggiusta e ci preparano qualcosa da mangiare.
Finito di mangiare, ci salutano, chiedendo ulteriormente scusa. Li salutiamo e ci incamminiamo verso la strada principale.
Subito sento del rumori di passi avvicinarsi sempre più velocemente. Ci fermiamo e ci guardiamo. Dalla svolta esce Yuu, seguito poi da Zeno.

La vita promette sorprese come è successo a CenerentolaWhere stories live. Discover now