98 Capitolo

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Ceniamo e poi ognuno di noi torna nella propria stanza. Non riuscivo proprio a dormire, perché stavo riflettendo alle discussione di oggi. Prima di quella donna incinta e poi quello che mi ha detto Zeno. Volevo prendere una boccata d'aria fresca notturna, ma avevo il presentimento che avrei incontrato Zeno. Però quello che volevo è un po' di solitudine per riflettere. Mi metto la vestaglia e mi dirigo, con le punta dei piedi, verso la biblioteca. Mi siedo su una panchina guardando il cielo e rifletto. Non so per quanto sia rimasta in quello stato di riflessione, ma mi sono sentita tranquilla e felice. Un po' di stanchezza si è fatta vedere, ma io volevo continuare a riflettere con me stessa! Mi sentivo più sicura ed al tempo stesso una debole, perché non sono in grado di fare delle decisioni per quanto riguarda la questione sentimentale. Non ho mai avuto un'esperienza su tale campo perché non ho avuto altro che insegnamenti al palazzo e quelle poche volte che giocavo con i bambini mi divertivo. Ecco perché mi sento del tutto spaesata e so che una decisione bisogna farla. Devo pensare a tutte le possibili conseguenze visto che sono una regina ora. Un matrimonio con un uomo significherebbe che il regno che possiedo sarà anche nelle mani del futuro marito. Ahhhh! Tutte queste riflessioni mi fanno impazzire e mi sembra proprio che trovare una soluzione a questo problema mi richiederà del tempo, soprattutto con me stessa.
Le mie palpebre diventavano sempre più pesanti e sentivo il mio corpo pesare. Prima che cadessi profondamente nel sonno mi era sembrato che qualcuno mi avesse presa tra le sue braccia ed io l'ho ringraziato, ma non so se quello era realtà oppure faceva il tutto parte di un sogno che stavo facendo.
Mi sveglio con i caldi raggi solari che illuminavano il mio viso. Mi ritrovo nella mia stanza. Quindi quello non era un sonno! Era realtà! Mi cambio i vestiti dopo avermi fatto una doccia. Mi lego i capelli con il fermacapelli di mia madre. Mi dirigo in ufficio e prendo i fogli che avevo scritto. Decido di convocare la popolazione prima di colazione e li informo della mia iniziativa: una giornata di ginnastica per tutti. Inoltre volevo che tutti si nutrissero bene e che avessere un ottimo fisico per il bene della loro salute. Tutti accettano e così decidiamo che prossima settimana si terrà la giornata dell'attività fisica. Tutto sembravano eccitati a tale giorno ed il sorriso non faceva altro che dominare sui loro visi.
Al pomeriggio faccio un giro negli ospedali, accompagnata da Setsuna, Zeno ed Akira. Tutti i pazienti sembravano felici di vederci e questo mi faceva piacere. C'erano dei casi gravi, ma nonostante le preoccupazioni di contagio da parte dei medici, mi sono avvicinata ai pazienti per non farli sentire emarginati. Li auguro veramente una buona guarigione e loro mi dicono: «Lei è veramente speciale, Asuna. Nemmeno i nostri familiari avrebbero osato ad avvicinarsi quanto a fatto lei. Le vogliamo veramente bene e non faccio altro che augurarle lunga vita e che trovi la persona che le affianchi lungo questo percorso. Lei è giovane ed è giusto che condivida la sua vita con la persona che ritiene adatta. Qualunque sia la sua scelta, noi non obietteremo la sua scelta. Anzi non sappiamo proprio come ripagarle tutto quello che ha fatto per noi!»
Li ringrazio con tutto il mio cuore per quelle parole. Quello che sto facendo non è altro che il compito di un sovrano: garantire la vita nelle migliori condizioni al suo popolo e che non ci sia nessuna differenza tra un fruttivendolo oppure un nobile. Noi tutti siamo nobili nel nostro cuore e nel nostro animo. Questo è quello che conta per poter convivere a lungo ed in serentità.
Una volta fuori dall'ospedale sento degli applausi. Mi giro e vedo che Zeno, Akira, Setsuna ed i medici stavano applaudendo. Sorrido e gli dico: «Questo è il mio dovere da regina di questo regno. Torniamo al palazzo?»
Annuiscono e torniamo discutendo. A quanto pare Setsuna e Akira sembravano volerci dire qualcosa, ma non avevano il coraggio di dircelo. Sorrido tra me e me e li volevo aiutare da quella situazione imbarazzante: «Non ha più senso nasconderlo. Lo si legge nei vostri occhi!»
Zeno: «Già. È da tempo che dovevate avvisarci di questa vostra decisione»
I due si guardano e poi ci mettiamo a ridere.
Ci fermiamo e vedo che Akira ha preso le mani di Setsuna e lei ci ha detto: «Volevo dirvi, Asuna e Zeno, che io e Akira abbiamo intenzione di comporre una famiglia»
Le sorrido e le dico: «Auguri per entrambi. Vi auguro veramente una lunga vita insieme! Sono felice che tu abbia trovato la persona adatta a te»
Setsuna: «Grazie tante, Asuna. E tu?»
Sapevo cosa voleva dire, ma non ho intenzione di dire nulla.
Io: «È-è meglio che torniamo al palazzo»
Immagino che abbiano notato la mia agitazione e così torniamo al palazzo in silenzio. Non sono pronta a parlare di nulla! Soprattutto per quanto riguarda la sfera sentimentale. Sono confusa da tutto ciò!
Dopo cena esco e mi faccio una camminata nel giardino. Mi serviva per rinfrescare le mie idee e sentirmi più tranquilla. Immergendomi nella natura dimenticavo tutto quello che mi circonda e soprattutto riesco a riflettere ottimamente.

La vita promette sorprese come è successo a CenerentolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora