37 Capitolo

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Io: «Sai Zeno, io penso che ogni persona deve essere quel che è. Il contadino deve essere il contadino, il fabbro il fabbro, il calzolaio il calzolaio, il monarca deve fare il monarca. Ogni lavoro ha la propria importanza nella vita della società. Senza di esse la società non potrà esistere. Sai, la mia idea di principe ideale è quella che abbia tutte le qualità positive e negative al tempo stesso. Mi spiego meglio: secondo me il principe deve essere buono, ma al tempo stesso anche serio; gentile, ma anche molto serio. In questo modo si genera un equilibrio tra tutte le qualità. Altrimenti si potrebbero creare delle situazioni che potrebbero peggiorarsi col passare del tempo. Questa - sorridendo - è la mia idea di principe, o meglio quella che ritengo sia l'idea ideale di principe che non viene spontaneamente dalla mia mente»
Zeno, sorpreso: «In che senso? Vuoi dire che queste non vengono dalla tua mente?!»
Io: «Certo! Non tutti i meriti vanno a me, bensì ad uno storico che conosci benissimo»
Pov's Zeno
Continuava sempre a sorprendermi e anche oggi. Non avrei mai immaginato che fosse così veloce e brava nella parola. Mi ha superato! Interessante.
Il sole stava tramontando ed i lineamenti del corpo di Asuna si facevano man mano poco chiari. Però il sole illuminava il suo viso ilare. I suoi capelli blu sembravano luccicare e questo effetto lo si intravedeva grazie al venticello che soffiava. Le scompigliava i capelli, come se volesse accarezzare il viso della ragazza più gentile che io abbia mai conosciuto.
Lei mi saluta, augurandomi una buona serata. La osservo entrare e chiudere dietro di sé la porta d'ingresso. Così anch'io faccio ritorno al palazzo e ritorno nella mia stanza.
I giorni passano velocemente e non ho avuto la possibilità di incontrare Asuna per via degli impegni al palazzo.
Pov's Asuna
Oggi è il giorno tanto atteso da Aya: è il giorno in cui lei firmerà pubblicamente dei documenti che le permetteranno di vivere con l'uomo che ha sempre amato e desiderato.
La mattina mi dedico alla pulizia della casa con l'aiuto di Yuki e Yuriko. Dopo aver pranzato, le ragazze si dedicano alla loro bellezza, mentre io lavo i piatti. Mamma voleva che mi dedicassi alla bellezza, ma mi rifiuto perché non sono una che si interessa della bellezza. Secondo me ogni persona è bella per quel che è. Finito mi ritiro nella mia stanza e prendo fuori un abito color pesca, che presenta una rosa laterale al livello del bacino. Un paio di scarpette da ballo azzurre che avevano un fiocchetto. Una borsetta color azzurro ed un fermacapelli color pesca, che era di mia mamma. Lo accarezzo delicatamente, perché mi è molto caro.
Mi cambio i vestiti, dopo aver fatto una veloce doccia, e scendo nel soggiorno dove Yuki e Yuriko facevano i tocchi finali. Appena si accorgono della mia presenza, fanno cadere tutto ciò che avevano in mano.
Yuki: «Ma come sei bellissima, Asuna. Ti invidio per la tua bellezza naturale»
Yuriko: «Sei veramente bella. Sembri proprio essere una principessa!»
Io, con le guance leggermente arrossate: «Vi ringrazio per i complimenti. Guardate che anche voi siete bellissime!»
Saliamo sulla carrozza e raggiungiamo la casa di Aya. Già la facciata della sua abitazione era decorato con fiori e ghirlande. Scendiamo dalla carrozza e dei maggiordomi ci invitano dentro il palazzo. Ci conducono nei vari corridoi fino a portarci in una enorme sala, in cui si trovavano varie persone nobili. Rimango con le mie sorelle, che davano la loro opinione su quanto visto.
Improvvisamente un maggiordomo si avvicina da me e mi chiede se sono Asuna l'amica di Aya. Annuisco e mi chiede di seguirlo. Abbandono le mie sorelle dopo averle avvisate e lo seguo per i diversi corridoi. Arriviamo ad una porta e bussa alla porta.
La porta si apre e delle serve mi conducono all'interno della stanza. Delle serve circondano qualcuno, facendo gli ultimi tocchi al vestito bianco. Sembri molto felice, Aya cara mia. Spero che il futuro ti metta in serbo una vita felice!
Appena si accorge della mia presenza ha chiesto alle serve di fare una brevissima pausa e si è avvicinata da me. Mi abbraccia e si notava dal suo volto la felicità.
Aya: «Non sai quanto sono felice di vederti qui con me, Asuna. Tu sei per me il centro della felicità»
Io: «Mi fa piacere sentire questa parole da te, Aya. Il tuo vestito da sposa ti dona benissimo! Il bianco si abbina con le tue lentiggini, che non fanno altro che renderti più bella»
Aya, con le guance arrossate: «Non dire così, Asuna. Mi metti veramente in imbarazzo!! Guarda che anche tu sei bellissima! Questo color pesca ti sta benissimo!!»
Ci guardiamo e cominciamo a ridere. Le serve la ricircondano, completando i tocchi finali. Il suo vestito bianco presentava del pizzo sulle spalle e sulle maniche e delle rose bianche. Inoltre indossava un fermacapelli bianco, che presentava delle rose bianche a sua volta. Questo vestito la faceva apparire veramente la più bella.
Qualcuno bussa alla porta e lo fanno entrare. Un uomo si avvicina da noi e appena lo intravedo, capisco che devo stare molto attenta. È il padre di Aya. Nota la mia presenza e si avvicina da me. Faccio un inchino, come forma di rispetto, e aspetto che lui inizi il discorso.
Padre di Aya: «Questa è la tua migliore amica, Aya. Sembra veramente una brava persona»
Aya: «Certamente padre. Lei rappresenta per me il centro della felicità»
Lui sorride e mi chiede il nome. Allora rispondo alla sua domanda tranquillamente, perché non c'è motivo di agitarsi perché a volte l'agitazione potrebbe essere letale. Lui mi guarda e sorride nuovamente. Chiede ad Aya di venire nella sala, perché tutti gli ospiti sono arrivati e chiede a me di accompagnarla. Così faccio come mi è stato detto.

La vita promette sorprese come è successo a CenerentolaWhere stories live. Discover now