102 Capitolo

19 1 1
                                    

I giorni seguenti mi aspettavano tanti fogli da leggere e li ho letti tutti quanti, cominciando a pensare a nuove idee. Tra i vari fogli c'era anche una lettera di Akira che però era indirizzata a mia sorella. L'ho lasciata e poi mi sono messa a cercare mia sorella nel palazzo ma non l'avevo trovata. Mi affaccio nel giardino e la trovo giocare con i bambini. Sembravano in sintonia e quindi non ho voluto rompere l'equilibrio che c'era. Le ho messo la lettera nella sua stanza e sono tornata all'ufficio per continuare il mio lavoro.
È giunta sera ed avevo finito tutto quello che dovevo fare. Mi sono messa a leggere un libro della politica. Mi ero immersa nella lettura che non mi sono nemmeno accorta della presenza di alcune persone che volevano parlare con me. Ho sentito uno schiarimento di voce e subito mi sono accorta della loro presenza.
Io, imbarazzata: «Sono veramente mortificata. Ero immersa nella lettura che non mi sono accorta della vostra presenza»
Ho guardato attentamente e poi mi sono coperta la bocca con la mano per la sorpresa: erano il signor Nakamura, la moglie Honoka, Yuki e Yuriko
Yuki: «È passato tempo dall'ultima volta»
Mi sono alzata e li ho abbracciati tutti.
Io, indicandoli di seguirmi: «Venite. Andiamo a bere del tè insieme e poi parliamo»
Li porto nella casetta del giardino e li preparo del tè alle more. Li servo il tè e dei biscotti.
Signora Honoka: «Vedo che stai bene, Asuna»
Io: «Certo. Mi dispiace ancora di non essermi accorta della vostra presenza»
Yuriko, ridendo: «Non preoccuparti, Asuna. Non volevamo disturbarti dalla tua lettura. Sembravi molto interessata al libro!»
Yuki: «Già! Come va adesso?»
Io: «Bene. Il lavoro è tosto, ma mi sto impegnando al massimo! E Zeno? Avete delle sue notizie?»
Signor Nakamura: «È venuto da noi diverse volte, sia in veste reale sia in veste del solito Zeno, e ha diverse volte chiesto di te»
Le mie guance si sono leggermente arrossate e continuo a sentire quello che mi volevano dire: Zeno sta mettendo anima e corpo per adempiere il suo ruolo nel regno. Loro si sono messi d'accordo e hanno deciso di farmi una visita a sorpresa. In effetti era a sorpresa!
Ridiamo e chiacchieriamo insieme. Volevi offrire loro di dormire al palazzo, ma loro volevano dormire in un hotel. Non ho obiettato perché è una loro scelta!
Prima di andare a dormire, mi vengono in mente le più parole di paparino: «... ha diverse volte chiesto di te»
Le mie guance si sono arrossate solamente al pensiero. Ah, Zeno. Vorrei tanto vedere come sarà il tuo volto appena saprai quello che vorrei dirti. Sono sicura che ne sarai veramente felice e non vedrai l'ora di stare insieme. Ma non tutto verrà subito, perché dobbiamo sistemare un sacco di questioni. Ma al tempo stesso non ho il coraggio di parlarti di questa questione, perché mi sento veramente in imbarazzo.
Il giorno seguente faccio un giro in città, passando il tempo con la gente a parlare e discutere di eventuali problemi che hanno. Ho parlato con tante persone e ci sono ancora tanti problemi da risolvere, ma non devo dimenticare di me stessa. Tutti me lo ricordano, anche se effettivamente è difficile!
Rimango al palazzo i due giorni seguenti perché stavo pensando ad una soluzione ai problemi di cui mi avevano parlato e pensavo proprio di fare qualche cambiamento radicale. Ci stavo pensando a fondo, prendendo degli appunti e cercando di scrivere un testo completo che racchiudi tutta la mia riflessione.
Dopo due giornate impegnative, ho riletto finalmente il testo scritto e mi sentivo soddisfatta di quello che avevo scritto. Avevo deciso di parlare con la popolazione intera domani pomeriggio e vedere la loro opinione su tutti i cambiamenti che volevo attuare. È molto importante avere la loro opinione, perché in questo modo so cosa devo cambiare e cosa devo mantenere.
Al pomeriggio mando una lettera ad ogni persona in cui la convoco al palazzo per discutere di una questione che potrebbe toccare il futuro di questo regno. Non ho specificato tanto, perché volevo che fosse anche una sorte di sorpresa.
A cena ho notato che c'era uno strano clima tra di noi, ma non volevo tanto investigare perché so che tra un giorno o l'altro la verità verrà a galla. Dopo aver aiuterò a sparecchiare e mettere in ordine la cucina, mia sorella mi ferma nel corridoio e mi avvisa che Akira sarebbe venuto domani pomeriggio per discutere del loro futuro. Annuisco e sorrido, perché mi faceva piacere vedere che stavano già progettando a cosa avrebbero fatto nei prossimi giorni. Sembrava volermi dire qualcos'altro, ma si ferma e mi augura buona notte.
Mi cambio i vestiti ed esco, dopo essermi messa una vestaglia sopra i vestiti da notte. Mi metto in cammino verso il giardino e rifletto a quello che mi è accaduto questa giornata. Come mai tutti sono così taciturni rispetto al solito? Cosa mai vorrebbero tenermi nascosto? Una sorpresa?! Chi lo sa, ma ho come il presentimento che domani saprò tutto. Me sono più che sicura.
Cammino nel guardino e mi ricordo di come Zeno aveva preso cura di me quando ero in quelle condizioni terribili. Immagino che era molto preoccupato, perché non mi aveva mai vista ammalata così. Ma ero riuscita a percepire l'amore che aveva dato per prendersi cura di me. Mi vergogno nettamente di quella situazione, ma non potevo fare nulla perché era il conte a volere tale incontro.
Ritorno nella mia stanza e subito mi trovo una sorpresa che non immaginavo di trovarmi: è ...

La vita promette sorprese come è successo a CenerentolaWhere stories live. Discover now