71 Capitolo

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Hanno spento le luci e chiuso la porta e poi mi stavano guardando ansiose.
Io, più imbarazzata del solito: «Ecco... Io... Ho sempre odiato parlare di questo argomento. Perché non ne facciamo a meno?»
Yuki: «Guarda che lo nota tutta la gente che vi conosce che tra di voi c'è più di una semplice amicizia»
Yuriko: «Già. Anche nostra madre lo ha notato, come anche papà. Perché non vi parlate ed esprimete i vostri sentimenti? Tanto sono corrisposti da entrambi»
Io: «Al momento non posso farlo. Vi ho detto che i miei giorni sono contati e non vorrei rattristirlo come ho fatto da piccola. Noi due ci siamo conosciuti sempre occasionalmente a Yukilandia e da quel momento è nata un'amicizia mai vista. Ci capivamo entrambi e sembravamo andare d'accordo, quando però un giorno non sono riuscita a venire ad un appuntamento al palazzo reale a Emeraldania. In quel momento il conte Tanomon ed i suoi seguaci avevano attaccato Yukilandia ed io e mia madre ci eravamo messe a fuggire, dopo aver lasciato mio padre al castello. Era una situazione molto frustrante, perché sapevamo che molto probabilmente non lo avremo mai più visto. Ho passato dei giorni molto tristi, perché non mi piaceva l'idea di nascondermi e mi sentivo in colpa per non aver avvisato Zeno dell'accaduto. Da quel momento ho nascosto la mia vera identità e ho deciso di vivere la mia nuova vita felicemente e tranquillamente. Ma poi è venuta a mancare mia madre. Ahimè! Erano veramente dei giorni molto tristi perché sapevo che mia madre era stata uccisa e non morta per malattia. Inoltre vivevo in casa dell'assassino di mia madre. Ma ho lo stesso deciso di continuare a vivere e sorridere come sempre ho fatto, nascondendo la mia vera identità e anche le mie attività sportive. Mi volevo preparare per un incontro contro il conte. Così ho passato i dodici anni a casa di paparino e poi mi sono trasferita qui perché paparino non voleva continuare a lasciarmi sola. Ma in realtà c'era un'altra ragione per cui non mi ha voluto lasciare sola per lunghi periodi. Ma quella è ormai storia passata e non vale la pena riprenderla. Potrei rimanere a lungo e lungo a raccontarvela, ma non voglio allungare tanto il racconto!»
Yuriko: «Wow! Quindi voi vi conoscevate già da piccoli! È veramente magnifico!»
Yuki: «Vedi che la vostra strana amicizia non è del tutto amicizia. La prossima volta che lo incontri, sii forte ed esprimi i tuoi sentimenti»
Io: «Ferme. Vi ho detto che questo non posso farlo»
Yuki: «Ma perché? Non capisco quale impedimento c'è»
Io: «Un impedimento personale! Già io odio la vita da nobili ed aristocratica. Essendo la regina di Yukilandia sono rientrata in quello stile di vita, ma sto cercando di cambiarlo prima al palazzo e poi vediamo nella società intera. Zeno sa bene questo mio odio e lo condividiamo. Quindi sono certa che anche lui non saprebbe fare nemmeno un passo in avanti. Perciò ritengo che per il momento questa faccenda rimanga così»
Yuriko: «Sì ma il tuo cuore non sarà del tutto felice»
Yuki: «Yuriko ha ragione. Ad ogni modo ti sentirai sempre qualcosa mancarti»
Io: «Ragazze, non preoccupatevi per me. Più che altro mi preoccupa il vostro interesse. È come se anche voi siete messe nella mia stessa posizione»
Subito si guardano e ho notato che entrambe avevano le guance arrossate.
Io: «Dunque ora siamo pari!»
Ridiamo e poi mi parlano di quello che hanno fatto in mia assenza. Si sono fatti dei nuovi amici e si trovano bene con loro. Sembrava che entrambe si trovassero nel mia stessa situazione, ma le loro erano molto meno complesse dalla mia! Un semplice intoppo!
Io: «Credo proprio che al ballo vi incontrerete e chiarirete il tutto!»
Yuki: «Proprio tu dovresti dircelo!»
Ci mettiamo a ridere e poi ci mettiamo a dormire. Avevo rivolto lo sguardo verso la finestra e guardavo il cielo notturno. Poi le dico a bassa voce: «Sono veramente felice di aver passato delle fantastiche giornate con voi. Mi avete concessi una felicità che pensavo non avere la possibilità di riaffiancarla. Ve ne sono fortemente grata»
Yuki, mezza addormentata: «Ma cosa stai... Dicendo?»
Yuriko, anche lei quasi addormentata: «Non capisco... Quello che... Vuoi dirci?»
Nel giro di pochi secondi le trovo già addormentate e continuo a guardare la finestra, fintanto che il sonno non si impossessa ddlla mia mente che continuava a pensare e pensare!
Il giorno seguente faccio un giro in città e saluto le persone che conoscevo. Quasi tutti erani felici di rivedermi in forma e mi volevano offrire un piatto da mangiare a pranzo insieme. Li ringrazio per il gentile gesto e come si potrebbe rifiutare tale richiesta. Così mi fermo lì e chiacchieriamo un po' di qua ed un po' di là, fintanto che non si sono aggiunti altre persone. Così facendo diventare un bancone!! Tutti erano felici, quello era per me l'importante!!
Al pomeriggio faccio un giro tra la natura e subito mi viene in mente il bosco in cui si nascondeva il signor Aki. Spero lui si stia riposando in pace, senza i sensi di colpa che lo avevano perseguitato fino al suo assassinio. Spero bene!
Mi fermo ad un albero, mi siedo e comincio a disegnare la bellezza della natura circostante. Che bello immergersi nella natura! Il venticello che suona la dolce musica, i corsi d'acqua che accompagniamo, i cinguettii degli uccelli, i vari animali sembravano tener parte di questa orchestra. Tutto sembrava andar bene, quando...

La vita promette sorprese come è successo a CenerentolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora