44 Capitolo

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L'uomo che mi aveva caricato sulla sua spalla continuava a camminare. Il rumore dei passi echeggia nel luogo in cui ci troviamo, come se noi due fossimo soli in quel luogo. Ad ogni suo passo sentivo dolori alla pancia.
Improvvisamente si ferma. Credo che ci troviamo davanti ad un blocco o meglio davanti ad una porta. Bussa alla porta e subito dei passi si fanno sentire all'interno dell'altra stanza. Sento il cigolio di qualcosa, come se una porta che non viene utilizzata spesso si stesse aprendo.
L'uomo comincia a camminare e saluta delle persone. Nel frattempo un'altra porta si stava aprendo. L'uomo continua a camminare e percepivo in lontananza la presenza del male in fondo a questo passaggio. Non dirmi che mi stanno portando da lui. No, non voglio proprio. Mi è bastato il giorno del matrimonio di Aya. Se dovessero scoprirla, per me e per Yukilandia sarà la fine. Devo mantenere la calma e non farmi guidare dell'agitazione.
L'uomo si ferma e dice: «Capo, ecco a voi la persona che abbiamo preso questo pomeriggio. Mi sorprende sempre come lei faccia a sapere delle informazioni che non circolano tra la gente»
L'uomo presunto capo: «Questo è un segreto del mestiere»
Uomo2: «Come faremo a sapere che è proprio lei? Dovremo toglierle i vestiti?»
Capo: «Potremo, ma non lo trovo giusto togliere i vestiti di una donna. Anche perché noi siamo soltanto uomini che la circondiamo. Inoltre potrebbe essere anche sveglia e fingere di essere ancora svenuta»
Mantengo la calma e continuo ad ascoltare, fingendo di essere dormiente. A quanto pare l'uomo che mi tiene sulla spalla crede che io sia ancora addormentata e questo va bene per il momento.
Improvvisamente una porta si spalanca ed entrano degli uomini. Ho sentito che alcuni uomini hanno estratto qualcosa di metallico, che immagino siano delle spade.
I suoni metallici aumentano sempre di più. Aumenta il flusso dei passi e poi una delle persone che è appena entrata dice, con una voce ferma e seria, in cui si poteva percepire la rabbia che quella persona aveva immagazzinto: «Conte! Oggi la pagherà per tutto quello che ha fatto! Non la perdonerò!»
Conte, ridacchiando: «Allora cerca di venire da me, se ovviamente riuscirai»
Quella voce mi è familiarissima, come se fosse la voce di Zeno quando parla seriamente. Ma mi ricorda anche qualche ricordo della mia infanzia.
L'uomo che mi sollevava mi ha messo per terra e si è allontanato da me. È il momento di cercare di liberarmi. Spero soltanto che lui non mi stia osservando!
Ho cercato di liberarmi dalle corda, ma con le mie forze non ci sono riuscita. Così ho utilizzato la mia arma segreta. Finalmente ce l'ho fatta. Credo che ora abbiano finito il duello. Infatti il suono metallico è terminato, nonostante questo suono fosse continuo perché credo ci siano altri uomini che combattono.
???: «L'ho sconfitto, come non detto. Ora libera tutti gli ostaggi che hai»
Conte: «Il re e la regina sono in un posto adatto per le loro attuali posizioni. Mentre per quanto riguarda... »
Immaginavo che avrebbe parlato di me. Ma lo interrompo alzandomi e dirigendomi verso il centro della stanza, nonostante i miei occhi fossero ancora bendati. Speravo di non essere fermata da nessuno ed è quello che è accaduto.
Subito una mano mi prende la mia mano sinistra e mi avvicina al suo petto, stringendomi tra le sue braccia. Sembrava che fosse molto agitato e preoccupato.
L'abbraccio si scioglie e le sue mani si occupano a liberarmi dalla fascia che mi copriva la vista. Il nodo è stato sciolto e mentre la fascia cadeva, sentivo una forte emozione perché sono ritornata a vedere tutto.
La prima cosa che ho visto sono gli abiti della persona che mi ha liberata dalla benda. Gli abiti erano eleganti, degni di una persona molto importante per il regno. Non avevo il coraggio di alzare il mio sguardo in alto, perché non ero sicura che sarei riuscita a trattenere la mia sorpresa.
???: «Tutto bene Asuna? Meno male che non ti hanno fatto nulla. La tua famiglia era molto preoccupata»
Questa voce, questa voce è.... È di Zeno. Allora lui era il principe Zeno sin dall'inizio. Sorrido. Ecco perché la sua presa mi è già familiare. Ci siamo già conosciuti in passato. Però è meglio che continui a parlargli normalmente per non destare ulteriori dubbi.
Zeno, sorpreso: «Perché soridi?»
Io: «Così. Ti devo ringraziare per questo gesto eroico. Ora è meglio che io vada a tranquillizzare la famiglia»
Zeno: «Giusto!»
Prima che potessi fare un passo avanti, intravedo un proiettile nella nostra direzione. Ordino a tutti di abbassarsi e faccio cadere Zeno. Prendo da Zeno la spada e taglio il proiettile in due. Le due metà continuano a viaggiare e poi esplodono. Abbasso la spada e sento un applauso provenire dal luogo in cui si trova il trono. Guardo in quella direzione e ottengo la mia conferma.
Conte Tanomon: «Complimenti! Sei veramente in gamba, come me lo aveva detto mia figlia»
Io: «È veramente un piacere sentire i complimenti da voi, vostra altezza re di Yukilandia»
Li altri si alzano e Zeno si avvicina da me. Gli ridò la spada e rimane sorpreso.
Zeno: «Come fai...?»
Lo interrompo, rispondendogli: «Non sapevi che il padre di Aya è il re di Yukilandia, nonostante fosse accanto a voi per un lungo tempo. Questo mi sorprende e mi conferma che voi - guardando il conte - siete molto astuto di quanto ho saputo in passato. Perfino a nascondere le proprie false identità»
Zeno: «Falsa identità? Potresti spiegarmi di più? Aspetta... Non dirmi che lui è proprio ...»
Io: «Esatto. Lui è l'incarnazione del male distruttore. Non mi sto sbagliando, vostra altezza?»

La vita promette sorprese come è successo a CenerentolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora