99 Capitolo

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Dopo aver passato un paio di minuti fuori a rinfrescarmi la mente ed il mio intelletto, mi dirigo verso la mia stanza. Però avevo notato che c'era qualcosa non seguiva ciò che conoscevo: una delle stanze del palazzo aveva la porta schiusa. Mi avvicino con le punta dei piedi per indagare cosa sia mai successo e perché la porta è schiusa, quando una mano copre la mia bocca e mi porta da un'altra parte. Mi porta in una stanza e poi chiude la porta a chiave.
Io: «Perché hai fatto così? Perché volevi attirare la mia attenzione in quel modo, Zeno?»
Zeno, con le guance leggermente arrossate: «Volevo passar del tempo con te, prima di partire»
Subito mi giro perché non volevo mostrarmi con le guance rosse. Stavo per girarmi, quando mi sento avvolta in un abbraccio. Le mie guance non fanno altro che diventare sempre più rosse e lui mi sussurra: «Devo dirti che sei una persona molto speciale e diversa da tutte le ragazze che ho conosciuto a Emeraldania. Tu sei l'unica ad aver qualcosa in comune e questo ti ha sempre resa sempre speciale. Soprattutto nel mio cuore»
L'abbraccio si scioglie e ci sediamo, chiaccherando con calma per non disturbare gli altri che stavano dormendo. A quanto pare molti pensieri li abbiamo in comune e questo mi faceva piacere, perché almeno so di non essere l'unica a fare tali pensieri.
A dire il vero parlare con lui mi ha fatto sentire meglio di chiunque altro. Prevedo che io e lui andremo d'accordo nella maggior parte dei casi, ma c'è una sorta di blocco dentro di me che mi impedisce di essere totalmente spontanea. Mi sarebbe piaciuto tornare ai tempi in cui eravamo diventati amici senza che nessuno di noi sapesse qualcosa dell'altro. Era una bella sensazione di amicizia particolare. Uno aiutava l'altro in vari modi e questo rendeva la nostra amicizia non come quelle tra i nobili o tra le persone, come ben sappiamo. Ma purtroppo sapevo che questa amicizia non avrebbe persistito per quel che era dal fatto che avevo un presentimento di averlo già visto nel passato. Scoprire che lui era l'erede al trono di Emeraldania mi ha scosso un pochettino, ma ho deciso di fare la parte dell'amica lo stesso perché non volevo che quello che abbiamo fatto crolli dal nulla! Ma dopo vari episodi abbiamo ristabilito quel rapporto, anche se al momento fiorisce sempre di più il lato sentimentale, di cui personalmente non sono familiare. Sono in grado di aiutare gli altri, ma non me stessa. E questo è un problema, perché devo riuscire ad essere sincera anche con quello che provo! Ma questo mi risulta difficile perché non ho avuto tanti contatti maschili in vita mia!
Mi alzo e gli dico, guardando alla finestra: «Grazie mille per aver passato del tempo per me. Se devo essere sincera, devo ammettere che parlare con te su questi vari argomenti mi ha fatto sentire meglio. Anzi mi trovo a mio agio parlare con te, perché abbiamo molte idee in comune e quindi capisco che nel futuro noi andremo d'accordo nel migliori condizioni anche se abbiamo nelle nostre mani due regni diversi. Ma oltre a ciò, questa serata mi ha fatto veramente piacere»
Mi giro e gli sorrido. Lui si alza e si avvicina da me. Non capivo cosa voleva fare, ma mi rendo conto delle sue intenzioni troppo tardi: lui ha preso il mio volto con le sue mani e ha avvicinato il suo sempre di più, fintanto che ha posato le sue labbra sulle mie. Le mie guance si sono subito tinte di rosso e non vedevo l'ora che si allontanasse da me. Ma Zeno non sembrava voler rinunciare a questo strano momento. Dentro di me si mescolavano diversi sentimenti: rabbia, vergogna, imbarazzo, piacere, incapacità di credere a quello che mi stava accadendo.
Poi si stacca e mi dice: «Io, con tutto il mio cuore e con tutto il mio rispetto, voglio che tu mi affianchi per il resto della mia vita. Sento che quello che abbiamo passato insieme di avventure, anche quelle pericolose, non fossero altro che un'ulteriore conferma del nostro benessere. Sentivo dentro di me che tutto questo non era del tutto casuale, ma il destino ha sempre voluto indicarmi la retta via!»
Continuo a guardare un punto fisso della stanza e sentivo le mie guance infuocarsi sempre di più. Mi era sembrato di essere diventata improvvisamente bloccata, incapace di trasmettere qualsiasi altro messaggio. Mi rendo anche conto che questo non mi avrebbe per niente aiutata a risolvere questo mio blocco, anzi lo avrebbe fatto persistere sempre di più!
Mentre stavo pensando e pensando, una risata mi riporta alla realtà. Era Zeno che rideva. Lo guardo perplessa, perché non capivo il motivo della sua risata.
Zeno: «È la prima volta che ti vedo incapace di dare una risposta immediata e questo lo trovo al quanto strano e buffo! Spero tu riesca a darmi una risposta e sappi che sei sempre benvenuta ad Emeraldania. Buona notte, Asuna»
Lo guardo negli occhi e gli dico: «Buona notte anche a te, Zeno!»
Lui se ne va e rimango un po' sola. Volevo riflettere nuovamente! Oh, Zeno. So bene quello che proviamo, ma fintanto che non riesco a togliermi questo blocco non sarò mai in grado di rivelarti quello che provo! Non ho la più pallida idea di quanto questo blocco possa durare. Mamma, papà, aiutatemi con questo mio problema. Ho in mano una grande responsabilità: il vostro regno. Accettare la sua proposta significherebbe che i due regni si devono fondere insieme e non so come potrà reagire il popolo.

La vita promette sorprese come è successo a CenerentolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora