55 Capitolo

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Bambino, sorridendo: «Mia madre lavorava nel palazzo e mi parlava spesso della principessa, del suo aspetto grazioso, della sua gentilezza. Ogni giorno speravo di conoscerla seppur una volta nella mia vita, perché era un mio desiderio. Purtroppo mia madre è stata uccisa dal vecchio re e sono stato costretto a fare dei lavori forzati. Queste non sono soltanto le vicende che sono accadute a me, ma era la condizione di vita di noi bambini. Tutti coloro che avevano qualcosa contro il regime veniva eliminato ed i loro bambini costretti a lavori forzati»
Il bambino comincia a tossire, facendo fuoriuscire delle gocce di sangue. Asuna lo prende a mo di sposa e gli dice: «Sei un bambino molto intelligente rispetto alla tua età. Ora devi dedicarti alla tua salute, perché non stai per niente bene. Setsuna - guardandomi - potresti chiamare il dottor Haku?»
Io: «Certamente»
Pov's Asuna
Io: «Grazie tante, Setsuna»
Bambino: «Non vale la pena sforzarsi tanto, perché la mia malattia é incurabile e nessuno si é mai avvicinato da me. Lei e mia madre siete le uniche ad esservi avvicinate fin tanto da me. La prego di lasciarmi, altrimenti potrei contagiarla»
Io: «Non preoccuparti per me. Andrà tutto bene e devi credere sempre positivamente. Forse potresti anche non capirlo perché ti risulterà difficile o sei ancora piccolo, ma vorrei che tu sentissi quanto vorrei dirti. Ho visto e posso capire quanto abbiate sofferto in questi dodici anni. Il mio vero compito è quello di riportare la pace in questo regno, in quanto figlia dei vecchi regnanti. E ne assumerò tutte le responsabilità e le conseguenze pur di garantire a voi una vita migliore. Potrebbe sembrarti anche strano, ma io credo, contrariamente dal conte Tanomon, che non esiste nessuna differenza tra me e voi, mio carissimo popolo. Siamo tutti uguali e svolgiamo le stesse azioni. Ciò a cui teneva tanto il conte Tanomon non ha la stessa importanza nel mio pensiero. I soldi per me sono un fattore superficiale. Non bisogna classificare le persone in base alla loro ricchezza, ma da un altro punto di vista. Però negli anni la concezione di società si è radicalizzata in questo modo e perciò la maggior parte delle persone la sente obbligatoria. Giuro che mi impegnerò sodo pur di vedere dei cambiamenti che ritengo siano necessari per una vita migliore. Ovviamente il vostro consenso è sempre necessario!»
Le persone che ci circondavano hanno applauso e questo mi faceva sentire ben voluto e che il mio pensiero è ben voluto dalla popolazione. Il bambino sorride e mi dice: «Ti voglio veramente bene, principessa. È stato veramente un piacere averti vista conosciuta ed aver parlato con lei. Sento - sorridendo - che tra non molto abbandonerò questo mondo e raggiungerò mia madre, rimanendo sempre con lei. La ringrazio nuovamente, principessa Asuna!»
Lo avvicino più a me e gli dico: «Credimi, tu rimarrai con noi! Devi solamente credere a ciò e vedrai che tutto andrà meglio»
In prossimità intravedo la figura di Setsuna ed il dottore di famiglia, che correvano. Chiedo a chiunque di imprestarmi un letto. All'inizio sembravano non volere per paura del contagio dalla malattia, ma poi una signora anziana mi indica la sua casetta, che si trovava non tanto lontano. Pongo il corpo del bambino sul letto e rimango accanto a Setsuna e alla signora, osservando i vari movimenti del dottore che controllava il corpo del bambino.
Dottore: «Questo bimbo soffre di una malattia molto rara, simile a quella che lei ha, principessa. Posso darle dei medicinali che potrebbero aiutare a fargli abbassare la temperatura, ma non posso garantirle nulla di sicuro. Ha sofferto a lungo e non so fino a quanto può soffrire. Forse l'affetto delle persone può aiutarlo a guarire, ma il tutto è nelle mani del destino»
Io: «Grazie dottore. Mi farebbe il piacere di chiamare tutti i dottori del regno e fare un controllo a tutte le persone. Assumo io personalmente il peso finanziario di tutte le cure»
Dottore: «Come desidera, Asuna»
Rimette tutto gli strumenti al loro posto nella sua valigia e poi mi lascia le medicine di cui mi aveva parlato. Ho chiesto alla signora anziana di indicarmi dove prendere una ciottola ed un panno. Riempo anche una caraffa d'acqua e mi da un bicchiere. La ringrazio e lei mi risponde: «Tutto quello che ho è a sua disposizione, principessa. Vi siete dimostrata essere fuori dal comune e come potete vedere la gente la sta guardando in un altro modo. Tutti abbiamo pensato che fosse come il conte Tanomon, ma lei è l'esatto opposto. Le auguro lunga vita e che tutti i suoi piani si realizzino»
Delle lacrime incominciano a scendere, rigando il mio viso. Abbraccio la signora anziana e le dico: «La ringrazio, signora. Lei è stata molto generosa ad avermi imprestata la camera della sua defunta figlia. Le toglierò il disturbo, per evitare anche il contagio e se dovesse avere qualsiasi forma di problema, le porte del palazzo sono aperte»
Mi prende la mano e mi dice: «Mi occuperò io del bambino. Non voglio che lei si affatichi più del necessario. Inoltre mi farebbe piacere avere della compagnia»
Io, sorridendo: «Come vuole, signora. Rispetto la sua volontà. Allora verrò a fargli visita ogni tanto! Se dovesse succedere qualsiasi cosa, venga al palazzo. Ci tengo a lui»
Signora, sorridendo: «Certo. Vedo che lei vuole bene a tutta la popolazione e penso che lei avrà un futuro prosperoso. Lei ci considera come suoi figli, anche se non abbiamo nessun legame di sangue. Mi farebbe il piacere di vedere i suoi figli prima che abbandoni questo mondo»
Le sorrido e le prometto che li vedrà. Inoltre chiedo a Setsuna di chiamare una delle cameriere del palazzo per fare compagnia alla signora anziana. Esco fuori e vedo che i dottori facevano quello che avevo chiesto.
La popolazione era mal nutrita per via degli alti prezzi che il conte Tanomon aveva imposto. Gli unici a non aver visto nulla erano i nobili, cui vorrei parlare domani per vedere la loro opinione su quanto vorrei progettare per questo regno. Aiuto i servi a riportare le stoviglie e le posate al palazzo e ritorno in camera mia. Cambio i miei vestiti e mi dirigo nell'ufficio, per vedere quanto dovrei fare per questo regno. Sulla scrivania c'erano tre o quattro pile di fogli e mi rendo conto che qui il lavoro non finirà mai. Signora Honoka, Yuki e Yuriko come state? Forse potrei anche impiegarci più del tempo previsto, visto i vari lavori tralasciati dal conte. Spero di trovare dei giorni liberi e andare a trovarvi. Inoltre vorrei anche essere in grado di svelarvi la mia vera identità, ma non so come reagirete. Non vorrei neanche chiudere con voi la relazione, perché voi siete la mia seconda famiglia che mi ha voluto bene! Vi manderò sicuramente una lettera per sapere come state!

La vita promette sorprese come è successo a CenerentolaWhere stories live. Discover now