20 Capitolo

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Le corro incontro e l'abbraccio, con qualche lacrima fuggente.
Io: «Pensavo che fossi morta. Non sai quanto ti abbia cercata in questi giorni e ogni volta che tornavo, avevo come ultima speranza quella di ritrovare il tuo corpo esanime! Non sai quanto mi fa piacere vederti in ottima forma»
Asuna, accarezzando la mia testa: «Non volevo affatto farvi preoccupare. Yuki, ora devi chiedere perdono a tua madre, perché è sempre tua madre e devi rispettarla. Inoltre avrà delle ragioni più forte da farle assumere quel carattere più protettivo nei vostri confronti. Io ti consiglio di avere un buon rapporto con tua madre, fintanto che è accanto a te in questi giorni di vita. Non sai quanto potrebbe mancarti tua madre, se veramente avresti abbandonato la tua dimora. Credimi, la madre è un'importante figura che ti chiedo di rispettare, perché io ho sperimentato il separamento - una lacrima le scende sulla guancia, ma poi la pulisce con la mano destra - definitivo con mia madre»
Io: «Asuna... Mi dispiace tanto, non volevo rimuovere dei brutti ricordi»
Asuna: «Nessun problema. Ho già preparato la cena. Se vi cambiate, ora ve la servo nella sala da pranzo»
Pov's Asuna
Mi giro e stavo per scendere le scale, quando una mano prende la mia. Mi fermo e mi giro, ritrovando la mano della matrigna sopra la mia. Ho incominciato a sentire caldo, soprattutto nelle guance.
Matrigna: «Mi dispiace Asuna per tutto quello che ho fatto di male. Credimi, non avevo nessuna intenzione di fare ciò, ma un po' di invidia si è impossessata della mia mente. Continuavi sempre a sorridere, anche quando non me lo aspettavo. Inoltre questa era ciò che mi mandava mio marito. Ti chiedo perdono per tutto quello che ho fatto. Mi rendo di essere diventata effettivamente un mostro, che non mostrava nessuna forma di pietà, soprattutto quando stavi male. Inoltre chiedo ulteriore perdono per l'altra volta in cui ti avevo sgridata. Puoi benissimo chiamarmi mamma, come avevi fatto. Sono desolatamente dispiaciuta per questo comportamento»
Le accarezzo la mano e delle lacrime scendono dai miei occhi. Non riuscivo proprio a frenarle, perché uscivano dal profondo del mio cuore. Ci ho tentato più volte, ma invano.
Io, singhiozzando: «Ti ringrazio infinitamente.... Per questo discorso.... Sono cosi commossa, che non riesco proprio a fermare le mie lacrime ad uscire.... Questa è la terza volta che mi sento accettata dalle persone che mi circondano... E ne sono felice, mamma»
Lei mi abbraccia e riuscivo a sentire il suo dolce valore materno. È la terza volta che sento questo dolce profumo!
Così tutti i dubbi sono stati chiariti, tranne uno. L'unico dubbio irrisolto riguarda Yuriko. Infatti lei ha guardato tutta questa scena con uno sguardo disgustato e squarciato, come se avesse desiderato che io fossi morta, non più tra i presenti. Ma io credo che anche lei sia una buona sorella, solo che c'è qualcosa che le trattiene i suoi veri sentimenti.
Così ceniamo insieme e rimaniamo a parlare di qua e di là. Mi hanno chiesta dove ero e quindi le ho spiegato tutto, dall'incontro con l'uomo vestito in nero all'ultimo pomeriggio passato al palazzo. Tutte, tranne Yuriko, sono rimaste sorprese. Nessuna di loro si sarebbe immaginata che avrei passato tempo al palazzo reale. Inoltre mi ha fatto vedere tutte le lettere che paparino mi aveva mandato. Sembravano originali, ma si notava facilmente che quello non è lo stile di espressione che paparino adotta, bensì di un'altra persona.
Dopo aver cenato mi faccio una doccia, per togliermi tutti i pesi e la stanchezza. Mi emergo nella vasca e comincio a pensare a ciò che mi è successo. Come ci sono arrivata al palazzo reale? Possibile che per magia sono arrivata là?! Se fosse così, chi mai ha pronunciato quelle parole magiche e chi voleva che il principe Zeno si prendesse cura di me? Non vorrei diventare un ostacolo al principe nella sua carriera, ma credo che questo incontro non fosse del tutto casuale. Credo proprio che è stato premeditato da una persona che si trova nel palazzo reale e che conosce il principe Zeno bene. Però per pronunciare quelle parole, è necessario che la persona appartenga ad una classe molto ricca ed imparentata alla famiglia reale. Non so perché, ma credo che al centro di tuttta questa questione ci sia di mezzo il mio passato. Anche quello che è accaduto a casa. Non casualmente quelle lettere presentavano delle tracce di magia in alcune parole. Se una persona non le può individuare, allora scatta l'incantesimo. Devo solo capire come poterlo spezzare, ma mi riesce difficile, dato che Yuriko osserva attentamente ogni mio movimento. Devo stare attenta a non mostrare nulla che possa richiamare il mio passato! Se riesco ad incontrare Zeno in città, allora gli chiederò delle domande su Emeraldania, dato che lui la conosce benissimo!
Continuo a pensare e pensare, quando mamma bussa alla porta e mi chiede se stavo bene, dato che ci sto impiegando più del previsto. Le dico che tra non molto sarei uscita e così esco dalla vasca e mi copro il corpo con un asciugamano. Mi guardo allo specchio e mi tocco la spalla destra, accarezzando la mia piccola cicatrice. Sappi che mi creerai soltanto problemi grossi. Ma ormai fai parte di me e devo anche difenderti!
Mi metto la camicia da notte ed esco, salendo nella mia stanza. Rimango ad osservare il cielo stellato finché mi addormento.

La vita promette sorprese come è successo a CenerentolaWhere stories live. Discover now