Buongiorno

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Aprì gli occhi scorgendo la luce del sole filtrare dalle tende e percependo il calore di un corpo accanto al suo. Voltò appena la testa e la vide: stava ancora dormendo, a pancia in giù, i capelli neri sparpagliati sul materasso e un'espressione rilassata.

Era la cosa più bella che avesse mai visto.

Non poté fare a meno di ripercorrere con la mente ciò che era accaduto tra loro quella notte.

Lei non si era tirata indietro, affidandosi completamente a lui. Anche quando l'aveva sentita gemere per il dolore e si era immobilizzato, Alessia l'aveva spronato a continuare.

Adesso, guardandola, provava felicità e orgoglio al pensiero di essere stato il primo. Lei non era mai stata di nessun altro. Lo aveva sospettato, ma quella notte ne aveva avuto la conferma.

//Si può essere così felici?//

Si girò di fianco per poterla guardare meglio.


Alessia si svegliò rilassata come non le capitava da molto tempo e le ci volle solo un secondo per capire il perché.

Davanti a lei trovò Nikola che la osservava con un sorriso. Si ricordò di essere ancora nuda e istintivamente cercò il lenzuolo per coprirsi.

<<Buongiorno>> la salutò lui.

<<Ciao>> Alessia si rannicchiò contro di lui, solo per rendersi conto che anche il ragazzo era ancora senza vestiti.

Tentò di ritrarsi, con le guance in fiamme, ma Nikola la trattenne, circondandole la vita con un braccio e avvicinando il volto al suo.

<<Come ti senti?>> le chiese premuroso.

//A parte l'imbarazzo...?//

<<Non sono mai stata meglio>> aveva paura che, ammettendolo, il destino si sarebbe vendicato.

Gli sorrise e gli diede un bacio sulla guancia.

<<Nessun ripensamento?>>

Alessia si accorse della nota di incertezza nella sua voce, così gli posò un dito sulle labbra.

<<E' stata la notte più bella della mia vita. Ti amo>>

Nikola si sollevò per baciarla, afferrandole delicatamente alcune ciocche di capelli e facendole inclinare il viso, fino a far combaciare le loro labbra.

<<Ti amo anch'io>> le disse dopo.

Alessia lo osservò per qualche secondo.

<<Dimmelo di nuovo, in serbo>> lo pregò.

Lui sembrò sorpreso dalla sua richiesta.

<<Perché? Non è la tua lingua>> la fissava incuriosito.

<<Ma è la tua>> gli spiegò lei. <<E' la lingua in cui pensi, e in cui ti viene naturale esprimere le tue emozioni. Mi piacerebbe sentirtelo dire>>

Dopo un attimo Nikola parlò di nuovo.

<<Volim te>>

Alessia si rese conto di stare sorridendo come una stupida, ma non riuscì a trattenersi. Lo abbracciò d'istinto, stringendosi a lui senza più pensare ai loro corpi ancora nudi.

Broken SoulWhere stories live. Discover now