Assalto

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L'allenamento pre - partita andò bene: riuscirono ad affinare le tattiche che avrebbero dovuto mettere in pratica l'indomani contro Modena.

Goran aveva tenuto d'occhio il suo amico e si era accorto che, sotto la solita concentrazione, covava qualcos'altro e sospettava che avesse a che fare con ciò che era successo la sera prima. Cosa fosse di preciso, però, doveva ancora scoprirlo.

Usciti dallo spogliatoio i due ragazzi si avviarono verso il parcheggio e Goran disse casualmente:

<<Certo che ieri sera Alessia era davvero strana. Andare via così con quel tipo... Se non l'avessi seguita tu l'avrei fatto io. Che cosa è accaduto dopo?>>

Nikola rifletté su cosa rispondere. Doveva parlare con Alessia per decidere se e cosa dire ai loro amici di quello che c'era tra loro; era meglio restare sul vago fino ad allora.

<<Abbiamo parlato e fortunatamente ha capito che avrebbe commesso un errore andando via con quel tizio. Poi l'ho riaccompagnata a casa>>

Nikola non aveva guardato in faccia l'amico e Goran se ne accorse. Se sperava di fargli credere che non c'era altro si sbagliava di grosso. Tuttavia fece finta di niente e salutò Nikola con una pacca sulla spalla; era sicuro che molto presto tutto sarebbe stato svelato.


Alessia aspettava Nikola con impazienza e anche con un po' di imbarazzo. Dopo ciò che era avvenuto quella notte non sapeva cosa lui si aspettasse da lei, né come comportarsi. Per prima cosa aveva buttato in fondo all'armadio gli abiti succinti che aveva indossato in discoteca e si era vestita con una tuta: molto più in linea con la sua personalità. Aveva preparato qualcosa da mangiare dato che il giovane sarebbe stato affamato dopo l'allenamento e poi si era seduta sul divano in attesa. Era la prima volta che tentava di avere una relazione ed era piena di dubbi.

Per sua fortuna Nikola arrivò a distrarla dai suoi pensieri. I capelli corti erano ancora umidi dopo la doccia e poteva sentire il profumo del bagnoschiuma pervadere l'aria. E lei indossava una stupida tuta!

Alessia lo fece entrare e chiuse la porta. Si girò verso di lui e fu sorpresa da un bacio dolcissimo.

//Oddio, potrei abituarmi a questo...//

Le loro labbra si staccarono a fatica e lei cercò di ritrovare l'equilibrio.

<<Ciao>> Nikola la salutò accarezzandole una guancia.

<<Ciao>> Alessia sentiva le farfalle nello stomaco. <<Vuoi mangiare?>>

Lo precedette fino al tavolo, dove gli mostrò la pastasciutta appena preparata. Lui si sedette e mangiò la sua abbondante porzione di linguine al pesto; nel farlo, non staccò mai gli occhi da lei. Sentiva che stava arrossendo sotto quello sguardo, ma allo stesso tempo si sentiva lusingata.

Una volta finito di cenare e sparecchiata la tavola si spostarono sul divano, con la televisione in sottofondo. Nikola le prese le mani e iniziò a disegnare dei piccoli cerchi sui palmi con i pollici. Era una sensazione strana: Alessia si sentiva contemporaneamente rilassata e pronta a scattare come una molla.

<<Sei così bella>> le sussurrò lui. Finalmente poteva dirglielo.

Arrossendo, lei guardò la tuta che indossava.

<<Beh, non sono proprio un grande spettacolo stasera>> si scusò. <<Sicuramente il look di ieri era tutta un'altra cosa>>

<<Eri molto provocante, ma a me piaci di più quando sei te stessa>> le disse con semplicità. <<A proposito di ieri sera... Cosa vuoi che facciamo? Vuoi dirlo agli altri o vuoi aspettare? Se non sei sicura...>>

Alessia lo fermò con un bacio.

<<Sono sicurissima. E mi va bene dirlo agli altri, se va bene anche a te>>

Il ragazzo sorrise.

<<Meno male! Perché poco fa ho dribblato un primo assalto da parte di Goran e non so quanto avrei potuto continuare. Sa essere molto intuitivo e molto tenace>>

Alessia rise. Era proprio da Goran intuire ciò che i suoi due migliori amici avevano cercato di nascondergli. D'altra parte, li conosceva troppo bene per non accorgersi di nulla.

<<Allora glielo diremo domani, dopo la partita>>

<<Ma come? Non possiamo semplicemente mostrare un cartello o qualcosa del genere>>

Nikola la rassicurò, dicendole di lasciar fare a lui.

Era ormai giunto il momento di darle la buona notte. La salutò sulla porta con un bacio lento e profondo, che la lasciò tremante e desiderosa di molto altro.

Broken SoulWhere stories live. Discover now