Temporale

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Il taxi li lasciò all'ingresso del Villaggio Olimpico, sotto una pioggia battente e lampi che illuminavano il cielo a giorno.

Nikola le prese la mano e iniziò a correre lungo i viali che li avrebbero portati al loro appartamento. Alessia lo seguì il più velocemente possibile, maledicendo mentalmente i tacchi. Lo avrebbe seguito dovunque.

Quando arrivarono all'ingresso della loro palazzina erano ormai completamente zuppi. Data l'ora, non c'era nessuno in giro. Si precipitarono nell'ascensore, ansimando per la corsa. Mentre aspettavano che le porte si chiudessero, si sorrisero e si fissarono senza dire una parola.

Poi le porte si chiusero e Nikola la baciò. Fu un bacio vorace, a cui Alessia rispose senza pensare. In quel momento esisteva solo lui, le sue mani che la stringevano e il suo corpo che le faceva desiderare un contatto molto più intimo.

Non capì come fecero ad uscire dall'ascensore: le loro bocche continuavano a cercarsi e le loro mani litigavano con i bottoni dei rispettivi cappotti.

Era vagamente consapevole di essere arrivata nel loro soggiorno e fu felice che non ci fosse nessuno ad attenderli. Tutte le luci erano spente e il solo rumore che sentiva, a parte il suo cuore martellante, era la pioggia che batteva furiosamente sui vetri delle finestre.

Finalmente, tra un bacio e l'altro, riuscì a sfilare a Nikola il cappotto; poi aiutò il ragazzo a toglierle il suo.

Completamente persi l'uno nell'altra, finirono per ritrovarsi davanti al divano. Nikola si sedette e l'attirò a sé; Alessia finì così seduta a cavalcioni su di lui. Non che questo le dispiacesse. Non aveva il tempo di provare imbarazzo per quello che stava facendo; ormai era prigioniera in un vortice di sensazioni che solo lui riusciva a farle provare.

Nikola si tolse la giacca bagnata e lei gli sfilò la cravatta con gesti frenetici, mentre i loro respiri si mescolavano. Alessia cominciò a sbottonargli la camicia e appoggiò la bocca alla base del suo collo, lasciandogli una serie di baci che lo fecero gemere. Era il suono più sexy che la ragazza avesse mai ascoltato.

Finalmente riuscì a liberarlo dalla camicia ed esplorò con le mani il suo torace e le sue spalle, senza smettere di baciarlo sul collo.

Intanto le mani di Nikola vagavano sul suo corpo e sotto la gonna del vestito, a sfiorarle le cosce. Poi risalirono lungo la sua schiena e aprirono delicatamente la zip dell'abito. Quando le dita di lui percorsero la pelle della sua schiena, Alessia tornò a baciarlo e, inconsciamente, ruotò i fianchi contro quelli del ragazzo. A quel punto, entrambi gemettero e si aggrapparono l'uno all'altra. Sentire quanto lui la desiderasse sciolse gli ultimi dubbi che ancora aveva.

<<Ti voglio>> gli disse ansimando.

Poi lo baciò ancora.

<<Adesso>> specificò, scendendo con le mani ad armeggiare con la sua cintura.

Ma lui la bloccò, riportandole le mani sulle sue spalle. La guardò nel buio e le prese i fianchi, spingendoli contro i suoi e provocandole un altro gemito soffocato.

<<Anche io ti voglio>> la sua voce roca era bellissima. <<Ma Vladi e Goran... Se si svegliano...>>

Quelle parole la fecero rinsavire. Avvampò nel buio, grata che i due amici non li avessero sorpresi.

<<Hai ragione>> parlare fu difficilissimo; tutto quello che voleva era ricominciare da dove si erano interrotti.

Ciononostante, respirò profondamente e provò ad alzarsi. Ma le mani di Nikola, ancora sui suoi fianchi, la trattennero.

<<Aspetta>> le disse. <<Rimani qui, solo un altro po'>>

Nikola appoggiò la fronte sulla sua spalla e lei gli accarezzò i capelli. Nessuno dei due parlò più.

Quando, dopo molti minuti, i loro respiri tornarono regolari, Alessia si alzò e, dopo avergli sfiorato le labbra con le sue, si ritirò nella sua stanza.

Era certa che non sarebbe riuscita a dormire.

Broken SoulOnde histórias criam vida. Descubra agora