Viaggio

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Passò poco tempo e sentì una presenza alla sua destra. Sollevò lo sguardo dai suoi appunti e trovò Goran seduto al di là del corridoio, che la fissava con curiosità.

<<Cosa fai?>> le chiese.

<<Solo lavoro>> sospirò e si tolse le cuffie. <<La musica mi rilassa e mi aiuta a concentrarmi>>

<<E non ti annoi, qui tutta sola?>>

<<Sai, devo tenere a bada la Bella Addormentata>> scherzò lei. <<Altrimenti addio concentrazione pre-partita>>

<<Non penso che andrà da nessuna parte, per ora>> disse Goran, dopo avere lanciato un'occhiata a Betty, che dormiva profondamente.

Anche Alessia la guardò e dovette ammettere che aveva ragione.

<<Dai, vieni dietro con noi>> la invitò.

Lei lo guardò negli occhi e capì che non la stava invitando per compassione; così accettò, seguendolo mentre tornava dagli altri. Prese posto vicino al gruppetto e all'inizio rimase in silenzio, ascoltando i discorsi dei quattro giocatori. Nonostante fossero dei campioni, parlavano come qualunque gruppo di amici e lei si sentiva un'intrusa. Goran se ne accorse e le venne in aiuto.

<<E tu, Alessia, cosa ci racconti?>>

Lei sentì su di sé gli sguardi curiosi di Juan e Alex, poi incrociò per una frazione di secondo gli occhi di Nikola, che adesso era serio e aspettava una sua risposta.

<<Cosa volete sapere?>>

<<Come mai sei qui? Per il tuo articolo?>> continuò lui.

<<Non proprio. Betty mi ha chiesto di accompagnarla perché non se la sentiva di venire da sola. Inoltre dovrò scrivere l'articolo sulla partita della prossima settimana e speravo di trovare qualcosa di interessante già in questa trasferta>>

Mentre parlava guardava a turno ognuno di loro e piano piano si ambientava. Erano gentili e cercavano di coinvolgerla. Con Nikola e Goran aveva più confidenza, anche grazie al fatto che li aveva incontrati a lungo per le interviste.


Era ora di pranzo e il pullman si fermò in un Autogrill. Juan svegliò Betty e le disse che durante il pasto avrebbero potuto stare insieme e la ragazza divenne il ritratto della felicità. Scesero e si diressero al ristorante dove si misero in fila, ognuno col proprio vassoio. Anche questo stupì Alessia, che si aspettava che mangiassero in un ristorante di fiducia. Lo disse a Nikola mentre procedevano nella fila e lui le spiegò che di solito erano liberi di mangiare quello che volevano, ovviamente senza esagerare ed escludendo cibi particolarmente grassi e pesanti. Si sedettero insieme a Goran, che aveva già preso posto.

<<Vi dispiace ospitarmi? Non vorrei fare il terzo incomodo>> disse lei riferendosi a Juan e Betty, poco distanti.

Goran sorrise.

<<Volentieri>>


Durante il pranzo Nikola osservava Alessia che mangiava tutto quello che aveva scelto. Non era una di quelle ragazze che andavano avanti ad insalata ed erano ossessionate dalla linea. Eppure aveva un bel fisico, proporzionato, con tutte le forme femminili al punto giusto. Il tutto senza essere altissima: lui era alto 195 centimetri e la superava di almeno 25.


Quando risalirono sul pullman venne il momento della preparazione del match e l'allenatore distribuì ai giocatori dei fogli pieni di score, tabelle e schemi di gioco. Loro iniziarono a studiarli. Betty e Alessia si sedettero vicino al gruppetto in fondo, ma li lasciarono tranquilli, rimanendo in silenzio. Alessia però si scoprì curiosa di sapere che cosa c'era scritto su quei fogli e così, ogni tanto, allungava lo sguardo verso Nikola, che era il più vicino a lei. Betty se ne accorse  e, prima che Alessia potesse fermarla, richiamò l'attenzione del giovane con un colpetto sul braccio.

<<Scusa>> sussurrò <<Non è che puoi far vedere quei fogli anche alla mia amica? Credo che voglia prendere spunto per la sua partita>>

Lui alzò lo sguardo sorpreso e guardò Betty solo per un secondo, per poi posare quegli occhi scuri su Alessia, che, imbarazzata, fissava un punto imprecisato davanti a lei. La ragazza sentì i suoi occhi addosso e così si girò verso di lui.

<<Scusa, ignorala. Non volevamo disturbare>>

<<Ma tu vuoi vedere questi?>> sollevò i fogli.

Alessia ebbe un attimo di dubbio, poi confessò:

<<Mi farebbe piacere, ma non se questo compromette la tua concentrazione>>

<<Dai, avvicinati>> la invitò.

Fu così che si ritrovarono a pochi centimetri di distanza, mentre fissavano quei dati. Alessia sentiva il respiro regolare di Nikola sfiorarle la guancia. Non si rese conto del tempo che passava. Poi ad un certo punto lui le chiese:

<<Allora, cosa ne dici?>>

Stupita che un campione come lui chiedesse la sua opinione, ci pensò un attimo e poi concluse:

<<Direi che quando il palleggiatore è dietro la palla va quasi sicuramente all'opposto in prima linea; invece quando è davanti usa molto la pipe e poco l'attacco al centro. Inoltre i loro laterali non sono molto precisi a muro, al contrario dei due centrali. Quindi dovresti smarcare Juan cercando di fargli trovare il più possibile muro a uno>>

Nikola la guardò con approvazione e lei faticò a sostenere il suo sguardo senza arrossire.

Anche Goran aveva seguito la scena e le chiese dove giocasse.

<<Vicino a casa. Però è solo una prima divisione>> rispose lei quasi scusandosi. Si sentiva una stupida a parlare del suo campionato davanti a loro, ma questa volta fu Nikola a venirle in aiuto.

<<E' sempre pallavolo>> disse serio.

Lei gli sorrise per ringraziarlo. Lui la fissò ancora per qualche secondo, poi Betty, che evidentemente non era proprio riuscita a non ascoltare, si intromise.

<<Dai, non fare la modesta. Sapete? Quest'anno vogliono vincere per passare in serie D. E lei è anche Capitano!>>

<<Betty...!>> sempre più imbarazzata, Alessia avrebbe voluto strozzare l'amica.

Broken SoulWhere stories live. Discover now