Discorsetto

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Si rividero a casa di Goran, che aveva fiutato qualcosa di strano nell'aria. Erano tutti seduti intorno al tavolo e stavano mangiando. L'atmosfera era rilassata. Nikola l'aveva salutata, ma era rimasto a distanza. Questo le fece capire che aveva letto la sua lettera. Vederlo di nuovo le faceva uno strano effetto. Era convinta di quello che gli aveva scritto, ma ora che sapeva cosa si provava tra le sue braccia, con le sue carezze e i suoi baci, desiderava potergli stare accanto. Era un desiderio che non si sarebbe mai realizzato, lo sapeva. Questa consapevolezza la rese triste e più silenziosa del solito. Intravide Betty e Goran scambiarsi occhiate perplesse, ma nessuno dei due fece domande.


Quando la riportò a casa, Nikola le spiegò con calma la decisione che aveva preso. Omise, tuttavia, un dettaglio: che l'avrebbe aspettata, indipendentemente da quanto tempo ci sarebbe voluto. Era quello che lei gli aveva chiesto di non fare e non avrebbe avuto senso discuterne adesso.


Distesa nel suo letto, Alessia ripensava a quelle ultime ore. Aveva vissuto il momento più bello della sua vita, solo per vedere tutto dissolversi l'attimo dopo. Sperava di riuscire a ristabilire la sua amicizia con Nikola, ma già sapeva che sarebbe stato un percorso che l'avrebbe fatta soffrire.


La mattina dopo Betty si presentò inaspettatamente a casa sua.

<<Non dovresti essere in Università?>> si informò Alessia.

<<Non morirà nessuno se oggi non vado>> rispose l'amica sedendosi sul divano. Si mise comoda e, con un tono che non ammetteva repliche, le disse:

<<Adesso tu ti siedi qui con me e mi racconti cosa sta succedendo con Nikola>>

Alessia valutò se negare, ma dallo sguardo di Betty capì che non l'avrebbe bevuta. Non questa volta. Così si accoccolò nell'angolo del divano e iniziò a raccontare.


Quando ebbe terminato, si sentì più leggera. Aveva bisogno di sfogarsi con Betty. Lei c'era sempre stata, in tutti quegli anni, ogni volta che Alessia aveva dovuto lottare contro le violenze subìte. Nessuno meglio dell'amica poteva consigliarla e darle un parere obiettivo.

Betty rifletté a lungo prima di parlare. Non l'aveva mai vista così assorta.

<<Hai già superato il tuo blocco per quanto riguarda le donne, no? Ti sono bastati pochi giorni>> osservò Betty.

<<Però non è la stessa cosa. Ci ho messo anni le altre volte per sbloccarmi, e comunque ogni tanto quelle memorie ritornano>>

<<Ma ce l'hai fatta. Sono sicura che puoi farlo di nuovo. La domanda è>> l'amica la fissò seria. <<Lo vuoi davvero? Per Nikola?>>

Alessia si guardò le mani e finalmente ammise senza mezzi termini, con sé stessa e con la ragazza, che voleva provarci. Lo avrebbe fatto per Nikola, e per dare a sé stessa una chance di felicità.

<<Solo che non ho idea di come fare>> confessò.

Betty si illuminò.

<<Il tuo problema sono gli uomini, giusto? Ne hai due a portata di mano da poter sfruttare>>

Alessia non comprese subito cosa intendesse l'amica.

<<Juan e Goran>> specificò allora lei. <<Puoi toccarli e abbracciarli quando li vedi. Provare a vedere che effetto ti fa>>

<<Tentar non nuoce>>

<<Ecco, magari cerca di non sembrare una maniaca depravata>> scherzò la bionda, strappando una risata all'amica.

Broken SoulWhere stories live. Discover now