Sguardi complici

273 17 2
                                    

Stavano per andare in palestra per l'allenamento pomeridiano. Prima di uscire dall'appartamento Nikola prese Alessia in disparte. Le accarezzò il viso e il collo, poi la baciò. All'inizio fu delicato, poi lei si inarcò verso di lui e il ragazzo cedette. Le mise una mano dietro la nuca, tra i capelli, e approfondì il bacio. Alessia gli buttò le braccia al collo e si alzò sulle punte dei piedi per aderire meglio al suo corpo. Le strinse la vita, esitando, ma lei non si tirò indietro. Anzi, emise un gemito e si premette di più contro di lui. Senza accorgersene, si era appoggiato alla porta della stanza, che li separava dagli altri. Con grande difficoltà si staccò da lei.

<<Così mi farai impazzire>> le disse posando la fronte contro quella di lei. Alessia lo guardò,  le guance ancora arrossate, e sorrise.

<<Dobbiamo andare avanti con la "fase due", no?>>

Nikola sospirò, facendole appoggiare il capo sul suo petto. Sentiva ancora il cuore di lei battere freneticamente.

<<Solo se lo vuoi>> le ricordò.

<<Io voglio te>> gli disse, spiazzandolo. <<Qualcuno mi ha ricordato che sono una ragazza testarda. Ti chiedo solo ancora un po' di pazienza. So di potercela fare>>

La guardò negli occhi e la sicurezza che vi lesse lo rese felice. Le sorrise.

<<Cosa avete combinato tu e Goran a mia insaputa?>>

<<Chi ti dice che lui c'entri qualcosa?>>

<<E' tutto il giorno che vi osservo. Sguardi complici e abbracci... Se fosse qualcun altro sarei geloso>>

La ragazza gli sorrise e gli accarezzò il viso.

<<Abbiamo solo parlato. Di me, di noi. E non devi essere geloso, per me esisti solo tu>>

Nikola la baciò delicatamente, un'ultima volta, poi uscirono dalla stanza, raggiungendo gli altri. Era ora di andare.


L'allenamento stava procedendo bene: i ragazzi erano concentrati sulla preparazione della partita contro la Germania e continuavano a provare e riprovare gli schemi per arginare la corazzata teutonica. L'ultima parte dell'allenamento consisteva nella consueta partitella tra riserve e titolari. Alessia cercava le inquadrature migliori per ritrarre i giocatori durante le azioni. Ogni tanto i suoi occhi incrociavano quelli di Nikola e sentiva lo stomaco in subbuglio. Poi si costringeva a tornare al suo lavoro, per non destare sospetti.

Dopo una decina di minuti di gioco però accadde qualcosa.

Dejan, uno degli schiacciatori di riserva, ricadendo da un attacco mise male un piede e si fece male alla caviglia sinistra. Rimase a terra e subito lo staff medico si precipitò a controllare la situazione. Dopo pochi minuti fu chiaro a tutti che il giocatore avrebbe dovuto stare a riposo per un paio di giorni, svolgendo un lavoro differenziato per recuperare la piena motilità della caviglia. Fortunatamente si trattava solo di una storta, ma la squadra avrebbe dovuto fare a meno di lui per gli allenamenti e per la partita contro la Germania.

Broken SoulWhere stories live. Discover now