Strategia

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La sera successiva, dopo l'allenamento, si avvicinò di nuovo a Nikola e gli chiese di seguirla. Gli fece strada attraverso il parcheggio semideserto, fino al limite del piazzale, in una zona nascosta dalla struttura del palazzetto. Nikola la guardava in silenzio, aspettando che lei facesse la prima mossa.

Alessia raccolse tutto il coraggio che aveva e lo abbracciò.

Lo sentì irrigidirsi.

<<Cosa fai?>> le domandò con uno strano tono di voce.

<<Ti dimostro che posso farcela>> dovette scacciare i brutti pensieri che le stavano affiorando alla mente. Non fu facile, ma in qualche modo ci riuscì.

Nikola non ricambiò la stretta; anzi, si scostò e la fissò.

<<Non devi avere fretta. Ci vorrà il tempo che ci vorrà>>

<<Ma ho già fatto progressi!>> protestò lei.

<<Lo so, ho visto>> la sua voce era strana.

Alessia non capiva che cosa gli fosse preso. Era lui che l'aveva spronata e ora si comportava come se non gliene importasse niente. Lo guardò a lungo, cercando di decidere come comportarsi.

Lentamente gli accarezzò una guancia. Lui rimase immobile, ma i suoi occhi erano di fuoco. Incoraggiata da quello sguardo, la ragazza si alzò sulle punte dei piedi e avvicinò il viso a quello di lui. Solo pochi centimetri li dividevano e Alessia era intenzionata ad annullare quella distanza. Ma, improvvisamente, lui le spostò la mano e fece un passo indietro.

<<No>>

<<No?>>

<<Ricordi cosa è successo l'altra volta? Non voglio vederti ancora in quello stato>> adesso quantomeno la sua voce era calda. <<Non sei pronta>>

Nikola se ne andò, lasciandola con un groppo in gola e la sua determinazione a pezzi.


Era l'ultima spiaggia. Si era confidata con Betty e le aveva detto di avere paura di essere arrivata troppo tardi. Nelle sere precedenti la gatta morta bionda si era presentata puntuale come un orologio svizzero e, ogni volta, aveva tentato un approccio con Nikola, in modo sempre più esplicito. Lui non le aveva dato molta corda, ma le cose avrebbero potuto cambiare da un momento all'altro. L'amica le aveva risposto di avere un piano infallibile. E, nonostante fosse stata Alessia a chiedere il suo aiuto, aveva paura di scoprire in che cosa consistesse questo piano.


<<Che cos'hai in mente?>> chiese Alessia perplessa.

Betty sorrise sorniona.

<<Il trucco più vecchio del mondo: dovrai farlo ingelosire. E so già come fare>>

<<Adesso sono preoccupata...>>

<<Venerdì sera la festa per il mio compleanno sarà l'occasione perfetta>> la ragazza aveva assunto un'espressione concentrata. <<Prima di tutto, dobbiamo scegliere i vestiti che indosserai. Fammi vedere cos'hai nell'armadio...>>

Così dicendo, aprì le ante e iniziò a rovistare; dopo pochi minuti si girò scoraggiata.

<<Questi vestiti non vanno bene. Ci serve qualcosa di adatto ad una discoteca e, soprattutto, di molto sexy!>>

Alessia si lasciò cadere sul materasso.

<<Non ho niente del genere, lo sai. Non è proprio il mio stile. E poi cosa dovrei fare vestita in quel modo? Sarei solo ridicola>>

L'amica le si sedette accanto.

<<Sono io l'esperta di moda e ti assicuro che non sarai affatto ridicola. Anzi, ogni ragazzo in quel locale non riuscirà a toglierti gli occhi di dosso>>

Alessia rimaneva dubbiosa.

<<Vuoi convincerlo oppure no?>> insistette Betty.

<<Si, ma...>>

<<Niente ma. Vedrai che funzionerà>> la ragazza era ormai in missione. <<Per prima cosa domani andremo a fare shopping!>>

<<E poi?>>

Adesso il sorriso di Betty era quasi diabolico.

<<Dovrai scegliere un bel ragazzo e ballare con lui, flirtare... Improvvisare al momento, insomma>>

<<Non ce la farò mai>> concluse Alessia sconsolata.

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