Compleanno

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Alessia afferrò il cellulare per la quarta volta in trenta secondi e sbloccò lo schermo. Fece un respiro profondo e digitò il messaggio; dopo un altro respiro, lo inviò. La risposta non si fece attendere.

I MEDICI DICONO CHE E' SOLO UNA DISTORSIONE. DOMANI POSSO TOGLIERE LE STAMPELLE E INIZIARE GLI ESERCIZI IN PISCINA.

          SONO CONTENTA.

CHE REGALO VUOI PER IL TUO COMPLEANNO?

Alessia sobbalzò sul divano e si affrettò a rispondere.

          ASSOLUTAMENTE NIENTE! GRAZIE LO STESSO.

OK.

Le sembrò una resa troppo facile, conoscendolo. Sperò solo che né lui, né gli altri ragazzi esagerassero.


Dopo la vittoria con la squadra di Padova, netta nonostante l'assenza di Nikola in campo, la squadra si riunì in un elegante ristorante in centro città.

//E meno male che speravo in un compleanno semplice e tranquillo//

Ma se c'era Betty di mezzo, nulla poteva essere semplice.

Alessia si tolse la giacca leggera che indossava e restò in camicia azzurra e jeans neri. Prese posto con gli altri. Per l'occasione aveva raccolto i capelli in una treccia che le scendeva morbida su una spalla, tanto per cambiare un po'. Non che volesse fare colpo su qualcuno, ma era pur sempre il suo compleanno...


La serata fu piacevole e lei non si sentì al centro dell'attenzione. Fu semplicemente una pizzata in compagnia di quei ragazzi, che ormai conosceva bene. Almeno fino a quando le luci si spensero e i camerieri entrarono trasportando un'enorme torta con sopra tante candeline colorate. Alessia avvampò per l'imbarazzo: tutto il locale la stava guardando. Fortunatamente la penombra la protesse. Le dispiaceva deludere gli amici, che avevano organizzato tutto quello - anche se sospettava che fosse opera di Betty, più che altro - così fece buon viso a cattivo gioco; spense le candeline mentre la squadra cantava a squarciagola "Buon compleanno" e ringraziò uno a uno i presenti per gli auguri che le avevano fatto.

Quando le luci si riaccesero uscì a prendere una boccata d'aria. Fu raggiunta quasi subito da Juan e Betty, che le diedero il loro regalo.

<<Ragazzi, non avreste dovuto>>

<<Questo e altro per la mia migliore amica>> le disse Betty.

Alessia aprì il pacchetto, lungo e stretto, e vi trovò dentro una bellissima penna Swarowsky.

<<Ti sarà utile nel tuo lavoro>> disse Juan mentre l'abbracciava.

<<Grazie>> Alessia li guardò. Erano così carini. Le classiche due metà della stessa mela.

Quando i due rientrarono nel locale, si voltò a guardare la strada, respirando la fresca aria primaverile. A volte ancora stentava a credere che in meno di un anno la sua vita fosse cambiata così tanto.

Broken SoulOnde histórias criam vida. Descubra agora