Roma

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La partita contro la formazione di Roma aveva un sapore speciale per lui, dato che avrebbe giocato contro suo fratello Vladimir. Si erano salutati prima del riscaldamento, ma non avevano avuto molto tempo; subito dopo il match la squadra avrebbe iniziato il lungo rientro verso la città eterna. Nikola avrebbe voluto poter parlare con lui con più calma e godersi un po' di tempo insieme, ma ormai si era abituato a questi tempi sempre troppo stretti.

L'anno precedente la formazione ospite aveva vinto lo Scudetto, ma nella stagione in corso era stato tutto compromesso da un paio di gravi infortuni, che avevano fermato due dei giocatori più forti. Da solo, nemmeno Vladimir poteva sperare di impensierire squadre più quotate, come Cuneo.

Infatti la partita volse velocemente a favore dei padroni di casa, nonostante la classe e l'impegno del maggiore dei fratelli Kiljc.

Alla fine del match il campo fu come sempre invaso dai tifosi a caccia di foto e autografi. Pur nella ressa, Nikola riuscì a raggiungere suo fratello, che si complimentò per la vittoria.

<<Allora? Qualche novità?>> gli chiese Vladimir.

<<Niente di importante. Come stanno Marja e Ivan?>>

<<Stanno bene. Ma non cercare di cambiare discorso>>

In quel momento vennero interrotti da Goran, che si stava trascinando dietro Alessia.

Nikola ripensò brevemente alla sera precedente: non avevano avuto modo di parlare prima del match e non sapeva se la ragazza volesse vederlo. Gli era sembrata preoccupata e spaventata quando si erano salutati sotto casa sua. Sperava di poter chiarire con lei al più presto.

<<Ciao Vladi!>> Goran abbracciò l'amico con entusiasmo. <<Lei è Alessia. E' una giornalista; magari un giorno intervisterà anche te>>

Alessia gli strinse la mano senza guardare Nikola. Invece il ragazzo continuava a fissarla pensieroso. Quando lei e Goran si allontanarono, la seguì con lo sguardo.

<<Era lei?>>

Nikola si riscosse.

<<Chi?>>

<<La ragazza che ho sentito parlare con Goran a casa tua il 25 dicembre>>

<<Ah, si>> confermò.

<<Cosa c'è tra voi?>> indagò Vladimir con occhi curiosi. Il fratello non lo guardava in faccia e questo era alquanto strano.

<<Niente>>

<<Sta con Goran?>>

A quella domanda Nikola girò di scatto la testa verso l'altro giocatore.

<<No!>>

Vladimir sorrise, sapendo di avere colto nel segno. Era lei la ragazza che aveva attirato le attenzioni del fratello. Sospettava che fosse interessato a qualcuna - di solito era sempre diretto nelle risposte, invece ultimamente glissava e tentava di cambiare argomento - e adesso ne aveva avuto conferma.


Goran l'aveva trascinata a conoscere Vladimir praticamente di peso. Non che lei non volesse incontrarlo - era un ottimo giocatore e lei lo stimava - ma avrebbe voluto evitare Nikola il più possibile.

//Che cosa devo fare con lui? Forse mi sto immaginando tutto//

Aveva accuratamente tenuto lo sguardo fisso davanti a sé, senza incrociare gli occhi di lui. Si sentiva una codarda, ma davvero non capiva più nulla di quello che stava accadendo. Nonostante fosse attratta da lui - anche se non sapeva ancora in che misura - aveva paura: paura di lasciarsi andare, paura di affezionarsi troppo e soffrire se un domani lui fosse tornato in Serbia, paura di non poter controllare le sue reazioni fisiche quando era in sua compagnia. Aveva bisogno di schiarirsi le idee. Approfittando della confusione, andò via senza salutare.


Un'ombra la seguì dal piazzale del palazzetto, lungo le strade poco frequentate. Poi, all'ennesimo incrocio, la perse di vista...

Broken SoulWhere stories live. Discover now