Eredità

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<<Che cosa hai fatto?!?>> Betty era incredula.

Erano passate alcune settimane dal funerale e si trovavano a casa di Juan per cenare tutti insieme.

<<Hai sentito benissimo>> rispose con calma Alessia. <<Non volevo nulla da lei>>

Betty camminava avanti e indietro e non si capacitava di quello che aveva fatto l'amica.

<<Ma erano un sacco di soldi! Potevano farti comodo. Potevi considerarlo una specie di risarcimento>>

Alessia fece un sorriso triste.

<<Betty...>>

<<Lo so, lo so>> la ragazza si lasciò cadere sul divano accanto al fidanzato. <<L'associazione che ha ricevuto il denaro dovrebbe erigerti una statua>>

I ragazzi risero a quell'affermazione e Nikola le appoggiò una mano sulla spalla.


Dopo la morte di sua madre il rapporto tra Alessia e il ragazzo era diventato molto più stretto. Si vedevano quasi tutti i giorni e passavano molto tempo insieme, soprattutto la sera: guardavano la tv, andavano al cinema, o semplicemente parlavano. La cosa non era sfuggita agli amici, ma nessuno l'aveva fatto notare.


Alessia e Nikola non avevano mai dato un nome o un'etichetta al rapporto che avevano ed erano contenti così. Anche se Alessia aveva ammesso con sé stessa che quando era in sua compagnia si sentiva leggermente euforica.

<<E la casa?>> domandò Goran.

<<L'ho messa in vendita e spero di liberarmene in fretta>>

Alessia era grata a Goran per il supporto che le aveva dato nell'ultimo periodo. Avevano parlato molto e lei gli aveva raccontato alcuni dettagli del suo passato. Ormai anche Betty aveva accettato il fatto che Goran fosse diventato il suo migliore amico. Si capivano in un modo che Betty, per diversità di carattere e di esperienze di vita, non avrebbe mai potuto eguagliare. Goran era andato con lei dal notaio per chiudere la successione e aveva capito subito che cosa avrebbe fatto della somma lasciatale da sua madre. Non si sarebbe mai immaginata di trovare un amico come lui.


Ormai la sua ferita era guarita e la ragazza aveva ripreso ad allenarsi. Nel periodo in cui era mancata le sue compagne erano state bravissime e avevano raggiunto la capolista in cima alla classifica. Quella settimana era in programma lo scontro diretto che, a metà del girone di ritorno, avrebbe probabilmente deciso la squadra vincitrice del torneo; infatti le dirette inseguitrici avevano alcuni punti di ritardo.

Dopo quell'ultimo periodo pieno di stress Alessia fremeva per tornare a giocare. Aveva bisogno di sfogarsi e non c'era niente di meglio di una partita per farlo.

Sapeva che i suoi amici sarebbero venuti a tifare per lei. Dati i rapporti che si erano creati, lei non ci faceva più caso, ma se le sue compagne si fossero accorte della loro presenza ci sarebbe stata sicuramente un po' di confusione. Così fece finta di niente e cercò di non guardare nella loro direzione quando entrarono in palestra e si sedettero sugli spalti. Si accorse tuttavia che Beppe aveva notato quegli speciali spettatori, ma l'uomo non ne fece parola.

La partita fu interminabile e accesissima. La squadra di casa andò avanti due set a zero, ma, complice un po' di stanchezza e un calo di tensione, subì la rimonta degli ospiti. Fu così che arrivarono a giocare il tie - break. Il quinto set fu tiratissimo, giocato punto a punto. Fu proprio Alessia a segnare il punto della vittoria, mettendo a segno un pallonetto di seconda intenzione che né il muro né la difesa avversari riuscirono ad intercettare. Dopo i festeggiamenti le ragazze si ritirarono negli spogliatoi.

Quando ne uscì, Alessia trovò i suoi amici ad aspettarla. Betty l'abbracciò, Juan e Nikola le diedero il cinque con la mano; intanto Goran parlava poco distante con l'allenatrice della squadra avversaria. Quando li raggiunse i ragazzi gli chiesero spiegazioni.

<<Mi hai riconosciuto e mi ha chiesto un appuntamento>> spiegò imbarazzato, mentre con una mano si toccava i capelli.

<<Hai fatto colpo eh?>> lo prese in giro Alessia, sferrandogli una piccola gomitata. Poi continuò: <<Ma non stavi uscendo con quella ragazza che hai conosciuto a Capodanno? Come si chiamava? Laura, giusto?>> era stata talmente assorbita dalle sue faccende che non si era più preoccupata delle vicende dell'amico e si sentì un po' in colpa.

<<Siamo usciti un paio di volte, ma non era il mio tipo>> spiegò lui.

Alessia sperava che l'amico trovasse qualcuna con cui costruire un futuro. Se lo meritava.

Broken SoulWhere stories live. Discover now