Antonio

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<<Devo farti le condoglianze>> disse l'uomo.

Nikola si ricordò di averlo visto sul sagrato della chiesa mentre fissava la ragazza.


<<Vattene>> rispose Alessia senza voltarsi. Sentiva un sapore amaro in bocca.

<<Ti trovo bene, sei cresciuta>> continuò lui imperterrito.

<<Vattene>> ripeté lei. Questa volta si era girata e lo guardava in modo minaccioso.


<<Chi è?>> chiese Goran sottovoce a Betty. Non gli piaceva l'atmosfera che si era creata.

<<Il compagno di sua madre>> l'astio che percepirono nelle parole di Betty li mise ulteriormente in allarme. L'aspetto trasandato dell'uomo non migliorò la situazione.

Goran si avvicinò ad Alessia, subito imitato dagli altri.

Intanto l'uomo continuava a parlare.


<<Devo sapere se hai già letto il testamento>>

<<Non sono affari tuoi>> rispose secca Alessia.

<<Voglio solo sapere se mi ha lasciato qualcosa. Magari la casa>> insistette.

<<Se sarà così verrai contattato dal notaio. Adesso va via>>

Nikola non credeva a quello che vedeva: discorsi del genere ad un funerale... E Alessia così a disagio, quasi spaventata... Cosa era davvero successo tra quei due?

Guardò Betty e vide che fissava l'uomo e poi l'amica. Sembrava quasi che stesse decidendo se intervenire. Non sapeva cosa c'era sotto, ma preferì affiancare Alessia. Guardò Goran e si capirono al volo. Anche l'amico si fermò a fianco della ragazza.


Nonostante tutto, l'uomo si avvicinò.

<<Non fare la furba con me, ragazzina. Non può avere lasciato tutto a te!>>

<<Te lo dico un'ultima volta: vattene>> fu la sua risposta. Non ce la faceva più a guardarlo.

<<Altrimenti cosa farai?>> la minacciò, tentando di avvicinarsi ancora.

Alessia, d'istinto, indietreggiò. Ma non fece in tempo a dire o fare nient'altro, perché sia Goran che Nikola le si pararono davanti, frapponendosi tra lei e l'uomo. Questo si fermò, ma non rinunciò a lanciarle un'altra battuta. Guardando prima i due ragazzi e poi lei, disse:

<<L'ho sempre saputo che ti piacevano gli uomini più grandi, anche se tu lo negavi>>

Poi, con un sorriso sghembo, finalmente si allontanò.


Nel silenzio che seguì Betty sospirò di sollievo.

Nikola si girò verso Alessia e le appoggiò una mano sulla spalla; rimase scioccato quando la sentì tremare. Cercò il suo sguardo, ma lei fissava il terreno. Poi si allontanò in silenzio.

Betty la raggiunse e i ragazzi videro le due amiche scambiare qualche frase e abbracciarsi. Infine, Alessia si allontanò per tornare a casa.


Quando Betty tornò dai ragazzi lesse nei loro sguardi molte domande. Sapeva che le avrebbero chiesto spiegazioni, ma non sapeva cosa dire.

<<Alessia è tornata a casa. Si scusa per essere andata via così e vi ringrazia per essere venuti>> cercò di non incrociare i loro occhi, ma questo non bastò per evitare le domande.

Fu Nikola a parlare per primo.

<<Perché Alessia aveva paura di quell'uomo?>>

//Se ne è accorto subito//

<<Beh, ecco...>> sospirò mordendosi il labbro. <<Io davvero non posso dirvelo. Deve farlo lei>>

<<Betty, l'ho sentita tremare. Non è da lei>> insistette il giovane. <<Che cosa è successo con quell'uomo?>>

Betty rimase in silenzio.

<<Le ha fatto qualcosa?>> chiese Goran accigliato.

<<Betty...>> anche Juan la sollecitò a parlare.

<<E' successo molto tempo fa>> disse lei tutto d'un fiato.

<<Allora le ha fatto qualcosa>> Nikola sentiva la rabbia montargli dentro.


Goran gli toccò il braccio per calmarlo. Ormai aveva capito che, quando si trattava di Alessia, l'amico rischiava di perdere il controllo.

Betty tenne lo sguardo basso e non disse più nulla per un po'. Fu Juan a convincerla a parlare.

<<Quando avevamo sedici anni, il giorno di Natale, suo padre abbandonò lei e sua madre per rifarsi una vita con l'amante. Praticamente sparì. Non rispondeva nemmeno alle telefonate di Alessia. Sua madre cambiò casa e la portò con sé. Passo qualche mese e poi quell'uomo si trasferì a casa loro. Era disoccupato e passava la giornata a bere. Ricordo di averlo visto diverse volte ubriaco. Alessia passava meno tempo possibile in casa, ma anche così evitarlo non era facile>>


<<Che cosa vuoi dire?>> chiese Nikola con una voce glaciale. Temeva la risposta.

Betty scelse le parole con calma.

<<A volte picchiava lei e sua madre. Mai in punti visibili e non esagerava, in modo da non lasciare troppi segni. Altre volte...>> deglutì e continuò a fissare per terra.

<<Altre volte?>> la voce di Nikola era un sussurro.


Senza alzare gli occhi, Betty concluse con un filo di voce:

<<La molestava. Ha provato a...>> la voce le morì in gola. Ricordare quei tempi non era facile, perché sapeva quanto l'amica avesse sofferto. Non avrebbe voluto parlarne, anche per non tradire i suoi segreti, ma sapeva che lei non l'avrebbe mai fatto. Invece Goran e Nikola ci tenevano a lei e avrebbero potuto starle vicino e aiutarla. Ma avevano bisogno di sapere cosa fosse successo.

Mentre lei rifletteva, avvolta dalle braccia di Juan, un silenzio denso era sceso sul gruppo.


Nikola e Goran respiravano profondamente per calmarsi. Entrambi furono grati di non avere quell'uomo a portata di mano, perché, in caso contrario, non sarebbero riusciti a trattenersi. Adesso capivano come mai Alessia non avesse un buon rapporto con i suoi genitori.

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