Nuovo capo

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Quando arrivarono e si tolsero le giacche, Nikola fissò Alessia senza fiato. Quel vestito le stava benissimo e, anche senza un particolare trucco o accessori appariscenti, la trovò davvero molto bella. Lei stava salutando alcuni colleghi e, fortunatamente, non si accorse che la stava osservando.

La sala era piena di gente e Nikola seguiva la ragazza da un gruppetto di persone all'altro. Quando un cameriere si avvicinò con un vassoio, prese due calici di vino bianco e ne porse uno ad Alessia. Lei lo ringraziò con un sorriso mentre un collega continuava a parlare del suo ultimo articolo.


Non appena rimasero soli, Alessia si girò verso di lui con aria colpevole.

<<Scusa. Mi dispiace averti trascinato qui. Si parla solo di lavoro e tu ti starai annoiando>>

Lui le sorrise e le toccò un braccio.

<<Non mi sto annoiando. Mi fa piacere conoscere un po' del tuo mondo>>

Un paio di persone lo avevano riconosciuto e avevano scambiato alcune frasi con lui, ma Alessia non credeva che si stesse realmente divertendo. Pensava che si stesse comportando da perfetto gentiluomo per educazione.

In quel momento Alessia si sentì chiamare da una voce familiare.

<<Ciao Clelia>>

<<Stai benissimo! Non ti ho mai vista vestita così>> mentre parlava, la donna lanciava delle occhiate a Nikola. Da quel poco che conosceva la ragazza, non si aspettava che sarebbe venuta in compagnia di un ragazzo. Inoltre questo ragazzo era particolarmente affascinante.

<<Grazie. Lui è il mio amico Nikola>>

La donna gli strinse la mano e improvvisamente si ricordò dove l'avesse visto. Capì chi era e non riuscì a trattenere un mezzo sorriso. Era contenta che Alessia si stesse finalmente lasciando andare e che avesse permesso a qualcuno di avvicinarsi a lei.


Arrivò anche il momento del discorso del nuovo Direttore che, come da copione, ringraziò tutti della presenza e dell'impegno profuso nel loro lavoro fino a quel momento, auspicando che avrebbero continuato così anche in futuro.

Dopo l'ennesimo brindisi la gente iniziò a lasciare la sala. Avrebbero fatto meglio a tornare a casa anche loro. Era tardi e l'indomani sarebbe stata una giornata impegnativa per Nikola, che avrebbe dovuto giocare.

Giunti sotto casa della ragazza, come sempre Nikola l'accompagnò al portone.

<<Grazie ancora di tutto>> disse Alessia sorridendo. Il sorriso scomparve quando lui si avvicinò in silenzio, fino ad arrivare a pochi centimetri dal suo viso. Si guardarono per alcuni momenti. Alessia si sentiva come attirata da lui, in un modo che non sapeva spiegare. Tuttavia un campanello d'allarme le risuonò in testa e la fece tornare in sé.

<<Ci vediamo domani>> lo salutò in fretta, abbassando lo sguardo e voltandosi per entrare nel palazzo.

Una volta al sicuro nel suo appartamento si appoggiò alla porta e finalmente respirò. Il cuore le martellava nel petto e si sentiva le guance in fiamme, come se avesse corso una maratona. Sospettava di conoscere la ragione di quella reazione: quando Nikola le si era avvicinato era rimasta senza fiato.

//Stava forse per...?//

Non finì il pensiero, imponendosi di recuperare il controllo del suo corpo, oltre che della sua mente. Non doveva permetterlo. Perché avrebbe significato rischiare di soffrire, andando contro tutto quello che aveva sempre pensato. E non poteva correre quel rischio.

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