Villaggio Olimpico

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Il Villaggio Olimpico era davvero enorme. Se lo sarebbe dovuta aspettare, considerando che avrebbe dovuto ospitare migliaia di atleti provenienti da tutto il mondo. Era elettrizzata: non solo avrebbe seguito da vicino i ragazzi e il torneo di pallavolo, ma avrebbe potuto anche assistere a gare di tante altre discipline e conoscere persone totalmente diverse le une dalle altre. Amava lo spirito delle Olimpiadi!

Loro avrebbero alloggiato nella palazzina destinata ad ospitare le delegazioni di Serbia, Francia e Canada.

Appena entrati nell'edificio, Boban distribuì le chiavi degli appartamenti e suddivise i ragazzi e i collaboratori. Nessuno osava contestare le sue decisioni. Anche Alessia si preparò mentalmente a condividere la camera con degli sconosciuti.

<<Infine, visto che sei l'unica ragazza del gruppo, direi che puoi condividere l'appartamento con Mester e i due fratelli Kiljc, tanto li conosci già. Va bene per te?>>

Alessia ovviamente era contentissima, ma rispose in modo pacato.

<<Certo, non c'è problema>>

<<Perfetto. Ragazzi, oggi serata libera, ma riposatevi. Da domani si comincia>> concluse Boban.


Entrarono nel loro appartamento e si guardarono in giro: un divano e un tavolo occupavano gran parte della stanza principale, insieme ad un piccolo angolo cottura. C'era poi un disimpegno su cui si affacciavano il bagno e una camera da letto con due letti singoli. La seconda camera, identica alla prima, si apriva sulla parete opposta del soggiorno. Dalle finestre si potevano vedere le altre palazzine del Villaggio e, in lontananza, gli impianti dedicati agli sport di squadra e la piscina olimpionica.

Alessia aspettò che i ragazzi decidessero dove volevano dormire. Lei si sarebbe adattata.

Nikola stava per parlare, ma suo fratello lo bloccò subito.

<<Ah, ah>> gli agitò un dito davanti alla faccia. <<Non pensarci nemmeno, fratellino. Tu dormi con me. Ti voglio concentrato. Siamo qui per vincere le Olimpiadi, non in luna di miele. Alessia dormirà con Goran>>

Goran ridacchiò mentre entrava nella stanza più lontana dal bagno e, prima di seguirlo trascinando il proprio bagaglio, Alessia lanciò un'occhiata a Nikola, che stava seguendo rassegnato suo fratello Vladimir nell'altra camera.


Erano così stravolti dai lunghi voli che crollarono tutti a letto senza nemmeno cenare.

Nikola le aveva dato la buona notte sulla soglia della stanza che lei condivideva con Goran e poi era tornato nella sua camera, dove suo fratello lo aspettava. Nonostante un primo momento di disappunto quando Vladimir aveva imposto la loro separazione, doveva ammettere che era la cosa migliore. Non avrebbe trascorso delle notti rilassanti se lei fosse stata solo ad un paio di metri da lui. Inoltre, sapere che Goran sarebbe stato con lei lo tranquillizzava: se si fosse trattato di chiunque altro - forse persino di suo fratello - non avrebbe chiuso occhio per la gelosia, ma conosceva il rapporto che legava l'amico ad Alessia e si fidava ciecamente di lui.

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