Scuse

384 20 8
                                    

Alcuni piani più sotto, Betty e i due ragazzi stavano bevendo un caffè in silenzio. La coppia ancora non si capacitava della reazione di Nikola. L'uomo in quella camera era completamente diverso dalla persona che conoscevano.

<<Come mai non sembri sorpreso?>> chiese alla fine Juan al compagno di squadra.

Goran non sapeva cosa dire: forse perché ultimamente si era accorto del legame che stava crescendo tra l'amico e Alessia; forse perché lo conosceva meglio di chiunque altro e aveva notato dei cambiamenti in lui...

<<Non lo so>> glissò, ma gli altri non sembravano convinti.


Quando tornarono da Alessia trovarono il medico.

<<La ferita era profonda, ha perso molto sangue. E' un miracolo che gli organi vitali siano intatti. La terremo qui in osservazione per qualche giorno, poi potrà tornare a casa. Dovrà venire a farsi togliere i punti e tenere pulita la ferita, cambiando la medicazione ogni giorno per un paio di settimane. Nel frattempo non dovrà fare sforzi, per dare tempo ai muscoli e ai tessuti di rinsaldarsi>>

<<Grazie dottore>>


Quando il medico se ne andò, tutti guardarono in silenzio Nikola e Goran. I due si fissarono, poi Goran abbracciò l'amico. Aveva letto il rimorso nel suo sguardo; non servivano parole.


Alessia tirò un sospiro di sollievo.


Betty aveva voluto accompagnarla a casa a tutti i costi. Alessia le aveva detto che avrebbe potuto prendere un taxi, ma l'amica non aveva voluto sentire ragioni. La stava aiutando a sistemare le cose e i vestiti che aveva usato in ospedale.

<<Domani passerò per cambiarti la medicazione. Dopodomani invece sarò impegnata tutto il giorno in Università, ma mi sono già accordata con Goran: passerà lui. Il giorno successivo ti accompagnerò a togliere i punti>>

<<Grazie>> non aveva senso ribellarsi o controbattere. Non poteva tenere testa da sola ad entrambi.

<<Secondo me anche Nikola vorrebbe aiutarti. Posso provare a chiederglielo>> disse Betty con fare casuale.

<<Non ce n'è bisogno, Betty. Posso fare da sola. Nemmeno tu e Goran dovete passare tutti i giorni>>

<<Non dire sciocchezze, ci fa piacere. E poi la ferita è sulla schiena... Come puoi occupartene da sola?>>

Era vero, avrebbe avuto bisogno di aiuto, ma non voleva pesare sui suoi amici. Tuttavia non aveva altra scelta che accettare la loro offerta.


Goran si presentò dopo l'allenamento con una cena cinese take - away. Mentre mangiavano sul divano Alessia domandò:

<<E' tutto a posto tra te e Nikola?>>

Goran smise di mangiare e la guardò.

<<Certo, stai tranquilla>>

<<Non sai quanto mi dispiace. Ti avevo chiesto di non dire niente e poi mi sono fatta sfuggire tutto in ospedale>> abbassò lo sguardo, sentendosi colpevole. <<Non mi aspettavo una reazione del genere. L'ultima cosa che voglio è creare problemi tra voi>>

<<Ale, ascoltami. Te lo dirò chiaramente. So che non ci credi, ma io conosco Nikola. Tu gli piaci. E' per questo che ha reagito così in ospedale>>

Alessia non sapeva cosa dire.

//Gli piaccio? Cosa devo fare? E cosa provo io?//


Goran vide la sua difficoltà e cambiò argomento.

<<Cosa farai con Marco quando tornerai al lavoro? Ci vorrà del tempo prima che la polizia chiuda le indagini>>

Alessia non ci aveva pensato; forse sarebbe bastato evitare di restare da sola con lui. Non avrebbe mai provato a farle qualcosa di male in presenza di testimoni.

<<Lo eviterò il più possibile. Spero che questa storia finisca presto>>

Alessia finì il suo pollo alle mandorle, pensierosa.

<<Dai Ale, diamo un'occhiata alla ferita>> la esortò Goran. Prese tutto l'occorrente e le cambiò la medicazione.

Alessia rimase in silenzio: non poteva fare a meno di pensare a quello che l'amico aveva detto riguardo a Nikola.

Broken SoulWhere stories live. Discover now