Problema

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Nikola la vide cadere a terra e il suo cuore smise di battere. Si accorse che Boban e Aleksandar si stavano dirigendo verso di lei e, incurante del fratello che cercava di trattenerlo, li seguì subito. Goran lo affiancò.

Quando arrivarono da lei, la ragazza stava lentamente cercando di rimettersi in piedi. Si teneva il viso con una mano e aveva ancora gli occhi chiusi.

Ogni fibra del suo essere avrebbe voluto andare ad aiutarla e a verificare che non si fosse fatta troppo male, ma Goran gli posò una mano sul braccio e si avvicinò a lei al posto suo. Così rimase un passo indietro.

Quando Alessia finalmente aprì gli occhi e li guardò, lui riprese a respirare.

<<Tutto ok?>> le chiese Boban.

Lei annuì, togliendo la mano dal volto.

<<Scusa>> disse Aleksandar col suo marcato accento slavo.

Lei scosse il capo.

<<E' stata colpa mia, ero fuori posizione. Non avrei dovuto trovarmi dietro al muro>>

<<Semmai è colpa di quei due stupidi che hanno murato a mezzo metro di distanza l'uno dall'altro!>> esclamò Boban indirizzando un'occhiataccia ai due ragazzi, che ora la fissavano colpevoli.

Lei li tranquillizzò con un gesto della mano, poi riprese a parlare.

<<Non è successo niente, davvero. Sto bene. Possiamo continuare>>

Boban guardò l'orologio.

<<Il nostro tempo è finito. Te la senti di allenarti con noi anche domattina per la rifinitura prima del match? Intendo, per tutto l'allenamento>>

<<Non c'è problema>> rispose lei.

Nikola aveva assistito in silenzio a tutta la scena e avrebbe voluto gridare che, invece, un problema c'era. Che non voleva vedere la ragazza di cui era innamorato farsi male sotto i suoi occhi. Ma non poteva dire niente del genere, dovevano mantenere il segreto. Glielo aveva promesso.

Lentamente, tutti si diressero verso lo spogliatoio e anche Alessia andò a cambiarsi. Prima di allontanarsi gli sorrise.

Nikola si costrinse a muoversi normalmente e a seguire Goran e Vladimir.


Quando uscì dallo spogliatoio insieme a Goran e a suo fratello, trovò Alessia vicino all'ingresso della palestra. Con lei c'era Aleksandar. Stavano parlando, ma non riuscì a capire l'argomento della conversazione perché il compagno se ne andò prima che si avvicinassero.

La raggiunsero e insieme tornarono al loro appartamento.


Una volta dentro, Alessia chiese loro di poter usare il bagno per farsi una doccia: non si aspettava infatti di doversi allenare con loro e non aveva quindi con sé in palestra il necessario.

Prese al volo un ricambio dall'armadio e andò verso il bagno.

Fu fermata da Nikola, proprio sulla porta.

Lo sguardo preoccupato di lui le scaldò l'anima. Le tastò lievemente la guancia e lo zigomo, esaminando la zona colpita con occhio attento. Le piaceva il contatto con le sue dita.

<<Domani avrai un bel livido>> le disse piano.

<<Sono sopravvissuta a cose peggiori>> lo disse con un sorriso, sperando di rassicurarlo.

Invece Nikola la fissò più serio che mai.

<<Lo so>> confermò lui, sfiorandole la cicatrice sulla schiena attraverso la stoffa della polo ufficiale che lei ancora indossava. Poi il ragazzo spostò lo sguardo sulle sue labbra e Alessia desiderò che la baciasse. Ma lui non lo fece. Forse perché Goran e Vladimir erano a pochi passi di distanza e li avrebbero visti.

Gli accarezzò il viso ed entrò in bagno.

Broken SoulWhere stories live. Discover now