Indagini

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Lo intravide parlare con Dejan e Sinica vicino ad uno dei falò e si avviò in quella direzione.

<<Ehi>> li salutò.

<<Ciao Ale. Come mai Nik ti ha lasciata libera?>> le chiese Goran quando gli altri due si furono allontanati.

<<Ah ah>> imitò una risata sarcastica. <<A questo proposito...>> iniziò lei scrutandolo attentamente. <<Cosa sai dirmi di una sorpresa che ha preparato per me?>>

Goran scosse il capo con aria innocente.

<<Non so niente. E poi perché vuoi saperlo? Non sarebbe più una sorpresa>>

Alessia non si lasciò ingannare.

<<Dovrei credere che non si è confidato con te?>>

Goran non rispose e lei tornò all'attacco.

<<Sei o non sei il mio migliore amico?>> cercò di assumere quell'espressione da cucciolo indifeso che di solito le ragazze usano per convincere i fidanzati a fare qualcosa controvoglia.

Solo che lei non era quel tipo di ragazza e probabilmente la sua faccia non trasmetteva le stesse emozioni in quel momento.

Goran sorrise.

<<Sono anche il migliore amico di Nikola>> tentò di giustificarsi.

<<Allora non è vero che non sai niente!>> lo accusò lei puntandogli il dito indice in mezzo al petto e fissandolo con sguardo minaccioso.

Lui le prese la mano e la strinse tra le sue.

<<Abbi pazienza>> le posò le mani sulle spalle e la fece voltare verso il punto in cui alcuni ragazzi stavano distribuendo le bevande. <<Adesso vai a prendere qualcosa da bere e torna da Nikola>> le diede una leggera spinta in quella direzione e Alessia seguì il suo consiglio, sconfitta.


Avevano passato tutta la notte in spiaggia, rientrando al Villaggio solo alle prime luci dell'alba. L'adrenalina era sparita, lasciando il posto alla stanchezza. Ma non avevano il tempo di riposare: dovevano radunare tutte le loro cose e preparare i bagagli per la partenza. Le Olimpiadi erano ormai terminate e loro dovevano rientrare in Europa, lasciandosi quella meravigliosa esperienza alle spalle.

Alessia impiegò meno del previsto a chiudere la sua valigia e il suo borsone. Mentre aspettava che anche gli altri fossero pronti decise di preparare il caffè: ne avevano tutti bisogno.

Nikola la raggiunse poco dopo, seguito da Goran e Vladimir. Bevvero il caffè in silenzio, consapevoli di quello che avrebbe voluto dire uscire dall'appartamento quella mattina.

<<E' ora di andare>> disse Vladimir controllando l'orologio.

Alessia lo vide avvicinarsi a Nikola e abbracciarlo, subito imitato da Goran. Poi entrambi le si avvicinarono.

Era perplessa: perché le sembrava di avere appena assistito ad un saluto? Avrebbero trascorso ancora ventiquattro ore tutti insieme, prima di separarsi una volta giunti a Francoforte.

<<Ciao Ale>> disse Goran. <<Ci vediamo presto. Mi raccomando, tieni d'occhio Nik>>

Alessia si lasciò abbracciare, mentre il suo cervello processava quelle frasi.

Anche Vladimir la salutò.

<<Mi ha fatto piacere averti qui con noi. Non sciuparmelo, eh. Noi ci rivedremo prima di quanto immagini>>

La ragazza li guardò dubbiosa. Non poteva significare quello che stava pensando...

Si voltò verso Nikola, che la osservava con le mani in tasca e un sorriso sul volto.

<<Era questa la sorpresa? Non torniamo a casa con loro?>> chiese stupefatta al giovane.

<<Ho cambiato la data dei biglietti di rientro. Ci aspetta una settimana di vacanza qui a Sydney>> le spiegò lui.

Alessia gli saltò in braccio e lo baciò con entusiasmo. Non vedeva l'ora di trascorrere del tempo da sola con lui ed esplorare insieme quella magnifica città.

<<Tranquilli, fate pure come se noi ce ne fossimo già andati>> brontolò Vladimir trascinando i suoi bagagli verso la porta e provocando una risata generale.

<<Saluteremo gli altri da parte vostra>> concluse Goran.

Pochi secondi dopo, Alessia si ritrovò da sola con Nikola, in un appartamento fin troppo silenzioso.

Broken SoulWhere stories live. Discover now