Ghiaccio

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<<Dovevo farmi male per riuscire a vederti>> era una constatazione.

Alessia lo guardò: non sembrava arrabbiato.

<<Sono stata molto impegnata>> tentò di scusarsi.

Si fissarono in silenzio, poi Alessia, per spezzare l'imbarazzo, gli chiese se avesse bisogno di qualcosa.

<<Potresti prendermi un bicchiere d'acqua e la borsa del ghiaccio, per favore?>>

Lei gli portò da bere e poi recuperò dal freezer il ghiaccio. Si sedette delicatamente accanto a lui e gli fece cenno di scoprire il ginocchio. Era molto gonfio e, toccandolo piano, si accorse che era anche caldo. Si rese conto tardi di quello che aveva appena fatto. Appoggiò sul ginocchio un canovaccio pulito e sopra vi mise la borsa del ghiaccio. Per tutto il tempo si sentì addosso gli occhi del ragazzo. Fece per alzarsi e mettere un po' di distanza tra loro, ma lui le prese il polso, bloccandola.

Alessia non riusciva a guardarlo, ma sapeva che stava comunque arrossendo. Il cuore le martellava nel petto come se avesse corso la maratona. Avrebbe voluto dirgli di lasciarla andare, ma non trovò le parole.

<<Guardami>> la voce di Nikola le vibrò dentro. Alzò gli occhi.

<<Non devi avere paura di me>> le disse piano.

<<Non ho paura di te>> riuscì a rispondere in qualche modo.

Lui le lasciò il polso.

<<Bene. Che ne dici di un po' di televisione?>>

La ragazza afferrò il telecomando e accese la tv, fissandola senza vederla. Tutto quello di cui si rendeva conto era la vicinanza di Nikola.


//Finalmente Goran è tornato!//

L'amico entrò con le stampelle e sembrò non accorgersi della strana atmosfera che regnava nella stanza. Le chiese di fermarsi a mangiare con loro, in modo da poterla riaccompagnare poi a casa. Alessia avrebbe preferito scomparire all'istante, ma sapeva che Goran, pur di non farla tornare a casa da sola, avrebbe saltato la cena; così acconsentì.

Mentre, seduti intorno al tavolo, mangiavano le pizze che avevano ordinato, lei cercò di non guardare Nikola, concentrandosi invece sulla conversazione con Goran. L'amico però non si lasciò ingannare.

<<Che succede qui? C'è qualcosa che non so?>>

Alessia si immobilizzò e lo fissò con l'aria più innocente che riuscì ad assumere.

<<Non saprei. Direi di no>> sperò che Nikola le reggesse il gioco.

<<Come no!>> esclamò Goran.

//Accidenti a lui//

<<Non è successo niente>> finalmente Nikola sostenne la sua versione.

Goran addentò l'ultima fetta di pizza, pensieroso, poi li fissò a turno.

<<Volete farmi credere che la tensione che c'è nell'aria, che si può tagliare col coltello, me la sto immaginando?>> aspettò una risposta, ma Alessia non sapeva proprio cosa dire.

Pregò con gli occhi Nikola, il quale impiegò pochissimo a trovare una spiegazione.

<<Abbiamo solo discusso per una cosa. Niente di importante>>

<<Devo preoccuparmi?>> si informò Goran.

<<Assolutamente no. E' tutto a posto, vero Alessia?>>

Lei non poté fare a meno di annuire.

<<Bene>> esclamò Goran rallegrandosi. <<Questo vuol dire che possiamo organizzare la festa>>

<<Quale festa?>> chiese cautamente la ragazza, che già immaginava la risposta.

<<Qualcuno qui compie gli anni, o sbaglio?>>

Era ufficiale: avrebbe ucciso Betty! Lei che odiava essere al centro dell'attenzione, ora avrebbe avuto una festa in suo onore... Perfetto...

<<Betty ha proposto di festeggiare in una discoteca appena aperta, ma credo che sarebbe meglio farlo dopo la partita di domenica pomeriggio, con tutta la squadra>>

Alessia sorrise con riconoscenza all'amico: meno male che la conosceva bene! Se proprio non poteva evitare la festa, meglio una cosa semplice in compagnia.

Posò gli occhi su Nikola e lo vide pensieroso. Non si soffermò a domandarsi il motivo di quei pensieri. Disse a Goran di essere stanca e gli chiese di portarla a casa.

Broken SoulWhere stories live. Discover now