Gatta morta

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Alessia andava agli allenamenti della squadra ogni volta che ne aveva la possibilità. Era intenzionata a sfruttare ogni occasione per testare le sue reazioni al tocco dei due amici. All'inizio fu molto dura, non sopportava il contatto per più di qualche secondo, ma giorno dopo giorno quel lasso di tempo aumentò. Non era ancora del tutto a proprio agio, doveva concentrarsi molto su chi le stava davanti per evitare di ritornare con la mente al passato, ma era fiduciosa.

Le prime volte che si era avvicinata ai ragazzi e li aveva toccati o abbracciati, loro erano rimasti molto stupiti, poi in qualche modo dovevano aver capito che stava solo cercando di riprendere il controllo della sua vita e furono contenti di poterle essere d'aiuto.


Una di quelle sere, mentre aspettava che i ragazzi uscissero dalla palestra, notò un gruppo di fan che attendeva all'uscita i giocatori. Tra di loro individuò una ragazza bionda, con un fisico da urlo e i modi lascivi. Non era la prima volta che la vedeva là; in un altro paio di occasioni l'aveva osservata vicino a Nikola. Con quel suo atteggiamento da gatta morta l'aveva spronata a continuare nella sua strategia. Le dava incredibilmente fastidio vedere come gli faceva gli occhi dolci. Non la voleva intorno a Nikola.

Così, quella sera, quando Nikola e gli altri uscirono dal palazzetto e la ragazza bionda si avvicinò a lui, lei la seguì. La sconosciuta chiese al ragazzo l'ennesima foto e lui l'accontentò. A quel punto Alessia si intromise, prendendo Nikola per un braccio e portandolo qualche metro più in là. Lui la guardò sorpreso.

<<Ci sto lavorando>> gli disse lei.

<<Sono contento per te>> la sua risposta educata, ma distaccata, non era quello che si sarebbe aspettata. <<Ci vediamo domani, immagino>> così dicendo lui la salutò e si allontanò.

Alessia rimase di sasso.


Nikola era davvero sorpreso che Alessia l'avesse toccato senza apparente difficoltà. Ma sapeva che quello era solo l'inizio. Lui meglio di chiunque altro sapeva che più un contatto era intimo e ravvicinato, più la ragazza avrebbe fatto fatica a controllarlo.

Le aveva detto che le sarebbe rimasto accanto come amico, e aveva promesso a sé stesso che si sarebbe tenuto in disparte finché lei non fosse stata pronta. Ma per fare entrambe le cose doveva tenere le distanze anche da un punto di vista emotivo. Era troppo difficile vederla, parlarle - e vederla abbracciare qualcun altro - e sapere di non poterla toccare, baciare. Per questo se ne era andato così; perché sapeva che era troppo presto. Sapeva che lei non era ancora pronta. Ma lui avrebbe vegliato su di lei da lontano, fino a quando non fosse stato il momento giusto.


Alessia era tornata da Betty con uno sguardo triste. Guardò ancora Nikola, che era stato di nuovo circondato dai fan, e ovviamente anche la biondona si era rifatta avanti. Strinse i pugni.

Betty aveva seguito la scena e le disse piano:

<<Quella gatta morta mi fa venire i nervi>>

<<Secondo te gli piace?>> le chiese Alessia sconfortata.

Betty rispose con sicurezza.

<<Ma cosa dici? Si vede lontano un miglio che non gli interessa. Lui è pazzo di te>>

Alessia sospirò. Il comportamento del ragazzo l'aveva ferita, ma non poteva pretendere nient'altro. Era quello che lei gli aveva chiesto: andare avanti con la sua vita.

Betty parlò ancora.

<<Però devi fare in fretta, altrimenti un giorno o l'altro potresti perderlo>>

Alessia sapeva che l'amica aveva ragione. Per questo decise che avrebbe tentato il tutto per tutto.

//O la va, o la spacca//

Broken SoulWhere stories live. Discover now