CAPITOLO 127: ALLIEVI DI UN DIO MINORE

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Il cacciavite volò da una parte all'altra del magazzino.

"Tùlio, boia mostro! Se te me ciàpa in testa mànde to' fia e 'a magrèta nòva a montar 'e robe!"

Il vecchio montatore non le mandava a dire.

Donatella, sentendo il trambusto uscì fuori, con Betty al seguito.

"Tutto ok, pa'?"

"Lascia perdere... questa serratura è nata male."

"Posso vedere?" intervenne Betty.

E con due colpi di cacciavite, la aprì.

"Il problema è questo filetto, vede?"

"Orpo... faccio questo lavoro da una vita. Come l'hai capito?"

"Dal rumore. Fa stlock toccando qui."

Donatella era stupita.

Pensava che Bebe scherzasse dicendo che era esperta di serramenti.

Quando tornarono in ufficio, la osservò, mentre lavorava veloce a testa bassa.

Era in gamba, quantoBebe, anche se in maniera diversa, anche se era meno espansiva e parlava poco.

Sapeva che stava lavorando con Giulia, per risolvere dei problemi legati al suo passato, ma non era riuscita a sapere molto di più.

"Vai a casa e prendi le tue cose." Le disse.

Betty sbiancò.

"Ma come... per la serratura? Io non volevo... scusa, Donatella, io davvero..."

"Calmati, ho detto via a casa a prendere le tue cose, non prendi le tue cose e vai a casa. Andiamo in Pianca a vedere le gare."

"Non posso..." sussurrò.

"Come non puoi?"

"Scusa, ma non posso permettermi un albergo..." disse con gli occhi bassi.

"Stai da me, no? Ovvio che non ti faccio stare in albergo. Allora?"

"Posso davvero?"

"A meno tu non voglia contraddire il tuo capo... in mezzora ce la fai?"

"Quarantacinque minuti?"

"Andata! Tanto ho il piede pesante, mica come quella lumaca di Fede!" disse ridendo.

E così dopo poco erano in viaggio.

Piancavallo era semideserta, nonostante l'evento.

Avrebbero potuto farci qualunque cosa, ma nemmeno questo sarebbe bastato.

Era una gara minore, importante per i punteggi delle selezioni, per fare rientrare gli outsider, gli atleti di nicchia non ancora confermati nel giro.

Non c'erano nomi blasonati, ma erano gare che riservavano sempre tante sorprese.

E c'erano tutti.

Francesco era già su coi suoi, la Fede con Davide, Zanna e Bebe, forse Pier.

Lia era confermata come DJ resident più qualche ora in chiosco; forse avrebbe suonato anche Giulia, se Pier fosse riuscito a prenderla per sfinimento.

E ora anche Betty sarebbe stata dei loro.

Anche stavolta i due matti non l'avevano delusa con le loro scelte.

Eppure, sapendo cos'avevano in mente, era preoccupata.

Francesco le diceva di stare tranquilla, ma che lui no, non l'avrebbe fatto, e non lo lascerebbe fare ai suoi allievi.

Davide concordava con lui.

Ma ormai quelle teste calde avevano deciso.

Betty era spaesata.

"Prima volta?"

"Sì..."

"Beh, ti ci abituerai presto. Dai, sistema al volo la tua roba in un angolo, vai in bagno se ti serve e poi corriamo a vederli."

Corsero fuori in fretta.

La folla era poca, ma applaudiva e gridava.

Lia suona già, per scaldarsi un po' e per appoggiare i suoi amici.

Tra venti minuti sarebbe stato il momento.

Trovarono Fede, Davide, Giorgia e subito dopo arrivò Francesco abbracciandola.

Due minuti prima arrivò Pier, con la tavola ai piedi, fosse mai che si perdesse un secondo di sci.

Zanna e Bebe però non si vedevano.

Poi alzando gli occhi al cielo, con le bocche spalancate e il fiato trattenuto, assistettero al miracolo.

Al salto di quel pulcino con un'ala sola che planava in cielo con la tavola ai piedi, tenuto in volo solo dai sogni e dalla voglia di vivere, sfidando ogni legge fisica, ogni dolore, il destino e tutto.

Era qualcosa di incredibile, e prima che toccasse terra ne furono tutti consapevoli.

Era un momento di calore come nessuno di loro avrebbe immaginato, in quel piccolo gruppetto di amici, uniti in una folla troppo dispersa e rarefatta, in un paesino troppo vuoto per quello che stava accadendo.

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Allora Bebers?

Manca poco al finale... siete carichi?

Mi raccomando, condividete, commentate e votate.

Ma, soprattutto, non mollate ora! :-)

Bebe [COMPLETA]Where stories live. Discover now