CAPITOLO 45: IL RAGAZZO ABBASTANZA

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"Mi dici che cazzo hai, Bebe?"

"Niente, una giornata no capita a tutti."

"Capita a tutti un cazzo! Hai fatto una gara di merda ieri! Allyson prima e tu nemmeno piazzata! Ci arrivi così alle Olimpiadi?"

"Lasciami in pace!"

Zanna capiva.

A Bebe pesava non riuscire a fare l'amore.

Ma lui era felice.

Felice della loro vita da coppia, di svegliarsi con lei (anche se era eccitato e dormendo insieme lei lo capiva), del condividere le cose.

L'avrebbe aspettata tutto il tempo necessario.

Non era un peso.

Difficile certo, ma nulla in confronto allo starle lontano.

Se fosse finito in carcere per la storia di Oliver?

Si sentiva fortunato, per questi giorni meravigliosi.

Lei invece era frustrata, nervosa, sempre più chiusa in se stessa.

E lui non sapeva come fare.

Stava perdendo di vista tutto il resto, nonostante le sue rassicurazioni.

Sembrava una principiante per come si muoveva, guardala.

In un battito di ciglia la vide cadere, vedendo la macchia rossa di sangue sulla neve.

Corse da lei.

Era caduta di faccia, perdeva sangue dal naso.

Tossiva, per il colpo in pancia.

Zanna le tamponò il viso con della neve, abbracciandola.

"Chiamate Anna!"

"Ti mando i Soccorsi."

"Soccorsi un cazzo! Mandatemi Anna!"

"Uno vale l'altro."

"Mandami Anna, cazzo! Se mi arriva un altro digli che si porti una barella in più!"

Zanna era fuori di se.

"Calmati amore, non è niente. Hai promesso. Basta botte, basta risse, basta violenza.

Per piacere. Mi fai paura quando sei così."

"Scusa."

Zanna si sedette sulla neve, con lei in braccio, tamponandole piano la faccia, e tastandole il naso.

Dopo cinque minuti Anna era da loro.

"Cos'è successo?"

Spiegarono la dinamica.

Anna tastò viso, zigomi e costole per sicurezza.

"Il naso non è né rotto, né deviato."

"Sicura?"

Anna prese una manciata di neve e la sbriciolò.

"È neve fresca, Zanna..."

Scesero insieme.

"Andiamo a casa?"

"Sì, tanto ormai chiudono."

"Scusa Bebe, me lo presti per un giro, così mi aiuta a far chiusura?"

Il tono di Anna era gentile, ma Zanna capì che voleva parlargli.

"Va bene."

"Tra dieci minuti sono a casa."

Bebe [COMPLETA]Where stories live. Discover now