CAPITOLO 7: UN OMBRELLO PER LE TEMPESTE ORMONALI

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"Da! Da! Da! Daaaa!"

"Seee... dadaumpa!"

Bebe sbuffò e si mise il cuscino sopra la faccia.

Poi guardò l'ora. Le tre meno un quarto.

Era da prima di mezzanotte che la russa nell'appartamento accanto l'accompagnava con la sinfonia dei suoi mugolii imbarazzanti e sembrava non accennasse a smettere.

Aveva dormito male e a tratti.

Credeva certe cose accadessero solo nei film, e invece era capitato proprio a lei.

Il crescendo continuava, e le impediva anche di leggere.

Era davvero imbarazzante.

Si sentiva un po' a disagio nell'ascoltare, sebbene non potesse davvero farne a meno, visto il volume.

Era curiosa di sapere che faccia avesse questo vicino.

Di lui sapeva solo che gli piaceva dell'orrenda musica rap, che passava ore sotto la doccia, che la settimana scorsa aveva passato una notte con una polacca o ungherese, e che per il resto del tempo dormiva o guardava la tele a basso volume.

Non lo sentiva mai parlare o telefonare.

Doveva essere piuttosto solitario e asociale, sorvolando sui suoi rapporti diplomatici con i paesi dell'Est.

E se un giorno le fosse capitato uno così? Che avrebbe fatto?

Non sarebbe stata di certo all'altezza.

Ma cosa importava tanto... non sarebbe mai successo.

Aveva tanti amici, ma nessuno la guardava con occhi diversi da quelli della compassione per una simpatica ragazza senza un braccio e con il volto sfregiato.

Chissà se avrebbero funzionato ancora le cose lì sotto, semmai un giorno un ragazzo avesse mai potuto amare una sbracciata.

Era meglio non indugiare ulteriormente in questi pensieri che servivano solo ad intristirla.

Si alzò a preparare una camomilla.

Poco dopo, approfittando di una pausa dei vicini, scivolò in un sonno profondo.

Sognò il deserto, lei sul dorso di un cammello, abbracciata - con due braccia - ad un tuareg con il volto coperto e gli occhi di un husky.

Sognò una grotta, con cascate di acqua cristallina che riflettevano e coloravano di un'intensa luce azzurra tutto l'ambiente.

Sognò un enorme tappeto pieno di colori dove, dolcemente, fecero l'amore.

Sognò di essere all'altezza, vedendo il suo volto soddisfatto e adorante.

Si svegliò, madida di sudore.

Aveva il cuore che batteva.

Funzionava ancora tutto. Decisamente.

Inspirò a fondo, per riprendersi, in mancanza di un ombrello per ripararsi dalla tempesta ormonale.

Il sole filtrava dalle persiane.

Erano quasi le otto.

Nessuna notizia dei vicini.

Si stiracchiò pigramente, sbadigliando.

Poi si alzo, si lavò il viso e preparò il caffè.

Era distrutta, l'assenza di sonno si faceva sentire.

Ma c'era una gara di boardercross da preparare.

Davide si era sbattuto per farla partecipare.

Aveva dovuto fare pressioni fino in regione, con l'appoggio di Donatella e di tutta la squadra.

Bebe [COMPLETA]Where stories live. Discover now