CAPITOLO 37: UNA LISTA E UN LAGO INCANTATO

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"Fare la verticale.

Fare i freni a mano.

Suonare l'armonica.

Imparare lo spagnolo.

Imparare il taekwondo.

Cos'è 'sta roba?"

"Dammi, qui, cretino! È personale." Disse Bebe strappando il quadernetto dalle mani di Zanna.

"Dai, dimmi cos'è!"

"La lista."

"La lista?"

"Sì, la lista!"

"Che lista?"

"Quella delle cose da fare."

"Mi spieghi?"

"Ho una lista di cose da fare. Cose difficili o che sembrano impossibili. L'ho iniziata in ospedale."

"Perché?"

"Per trovare un motivo per andare avanti..."

"Quindi suoni l'armonica?"

Bebe aprì un cassetto, e prese una piccola custodia.

Prese l'armonica, si inumidì le labbra.

"Dimmi se la riconosci..."

Bebe iniziò a suonare.

Zanna la seguì fischiettando, poi canticchiando.

"...Love beyond belief, raid the seven seas

Come uneven, come undone.

They you came my way on a winter's day..."

"Bravo!"

"È la nostra canzone. Non potevo non riconoscerla. Suoni bene... ma perché l'armonica?"

"Per esclusione... sai com'è... arpa e violino..."

"E il taekwondo?"

"Quello me lo insegni tu. Usa più le gambe che le braccia... è perfetto, no?"

"Uhm... e come sei nella lista?"

"Ho fatto quasi tutto. Tranne le cose davvero impossibili, come i freni a mano. Perché ho solo la sinistra... ma magari in Inghilterra potrei!" disse ridendo.

"Sì, tenendo il volante con i denti. Passami un attimo quel coso, Fast and Furious."

Bebe allungò il libretto a Zanna.

Zanna prese la penna, e scrisse.

"Cosa fai, scemo?"

"Tieni."

"Fare l'amore in una vasca idromassaggio?"

"Sì... almeno una cosa decente da fare. Ma ti pare, che se muoio, ho il rimpianto di non saper fare i freni a mano?"

"Sei un cretino! E maniaco! Balliamo?"

Risero entrambi alzandosi.

Avevano trovato un equilibrio.

Il mosaico si componeva ogni giorno.

Sempre più ricco di pezzi, ma ancora con un enorme buco vuoto al centro.

Ballavano, per toccare i loro corpi, per sublimare il sesso che si negavano, per scoprirsi fisicamente.

Mangiavano, per condividere le loro vite.

Parlavano, e soprattutto ascoltavano.

Si abbracciavano, per non lasciarsi scappare e non perdersi.

Si allenavano, per condividere obiettivi e sogni.

Erano radiosi, belli.

Visti da fuori emanavano luce.

Era tutto perfetto, come un mare calmo in superficie che rifletteva il cielo.

Ma c'erano correnti, e rocce sul fondale, e nuvole di tempesta in arrivo.

Ma per qualche giorno, senza vento e col sole, bastava guardare il lago per trovare la serenità.

Bebe [COMPLETA]Where stories live. Discover now