CAPITOLO 11: DANZANDO NELLA TORMENTA

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Bebe seguì il consiglio di Donatella.

Evitò Zanna, per quanto fosse difficile, se non impossibile, frequentando le stesse piste, persone e posti.

Piancavallo era piccola quando voleva, enorme quando serviva.

Gli mancava quell'amico gentile, ma forse Donatella aveva ragione. Sapeva quanto l'amica le voleva bene.

E quei due fori nel cuore sembravano voler continuare a sanguinare.

Anche Federica era d'accordo con Donatella, per quanto a Zanna fosse davvero affezionata.

Davide invece non si era espresso, al riguardo.

Bebe lo guardava al bancone, mentre con Zanna ci scherzava, beato lui.

"Che hai?" chiese Ally.

"Nulla.", rispose Bebe, abbozzando un sorriso.

D'un tratto un tipo mai visto prima urtò Davide, rovesciandosi la birra sul pavimento.

"Ehi, guarda cos'hai fatto!", gli gridò contro, come fosse colpa sua, anche se ne stava seduto tranquillo per i fatti suoi.

Se Davide non gli piantò una testata in pieno viso fu solo per merito dello sguardo di Federica.

La biondina lo fissava con sguardo combattivo, come a dire: "Stai fermo, tra un secondo mi alzo e lo sistemo io.", anche se era minuta e alta la metà di lui.

Fu Zanna ad alzarsi.

"Senti, Ciccio, Davide sta lavorando e non può romperti il culo. Ma se cerchi rogne, hai trovato quello giusto!"

Era in piedi, fissava minaccioso lo sconosciuto che lo sovrastava di quasi tutta la testa.

"Dai, signori, stemo calmi! Sarà mìa 'na bireta el problema!".

Ricky intervenne col sorriso e un boccale di birra già in mano.

Se all'Arneri si stava bene, era perché il suo lavoro lo sapeva fare.

Il tipo si defilò con la birra, Zanna si sedette nuovamente e Federica si avvicinò a loro.

Due minuti dopo stavano ridendo, come niente fosse.

"Dai, pigroni, che è ora!"

Bebe e gli altri uscirono dietro di lui.

Zanna fissò Bebe che passava, ma lei gli riservò solo un saluto frettoloso.

"Sei grosso il doppio di Zanna, che bisogno hai di farti difendere da lui?", chiese Allyson fuori, canzonandolo.

"L'ho fatto per te."

"Per me? Ma sei fuori?", chiese strabuzzando gli occhi, in una delle sue espressioni più graziose.

"Sì. Perché quando la Katiusha ti manda qui, non è per far risse, ma perché sa che te ne tengo fuori.

E poi, secondo te, sapientina, se Ricky avesse voluto che menassi le mani, sarebbe arrivato con una birra?"

Piccoli brusii contrariati si levarono dal resto del gruppo.

Erano adolescenti, mai dimenticarlo.

"E che sia chiaro a tutti, " continuò allora Davide, "che noi non risolviamo le faccende coi pugni.

Il primo che lo fa, è fuori dalla squadra. Mi sono spiegato?"

I ragazzi annuirono, più o meno convinti; Federica gli sorrise da lontano, in segno di approvazione.

Bebe [COMPLETA]Where stories live. Discover now