CAPITOLO 22: MAGNA E TASI!

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Il profumo si sentiva fin sulle scale.

Curry, il tipico ingrediente zannesco.

Bussò piano.

"Ciao."

Lui l'accolse allegro con un bacio sulla guancia e il grembiule addosso.

"Scusa, non ho portato niente."

"Tranquilla, ho tutto. Siediti pure, è pronto."

Servì una zuppa fumante, che profumava di erbe.

"Cos'è?"

"Una ricetta di mia nonna."

"E come si chiama?"

"Màgna e tàsi."

"Scemo."

"Non vengo da una famiglia di cagacazzi. Non ci facciamo i complimenti ad ogni pasto e ad ogni portata, chiamando ogni cosa con un nome altisonante.

Chiamiamo il cibo in modo semplice. Minestra, pasta, bistecca..."

"Ok, ok."

"Comunque ti fa bene allo stomaco. Va meglio?"

"Dopo aver dormito sì. È buona, questa màgna e tàsi."

Risero entrambi.

Zanna portò il secondo, un pollo al curry e mele, già tagliato in pezzi piccoli, che evitava ad entrambi l'imbarazzo del coltello.

E, come dolci, biscotti secchi, Nutella e farina di cocco, un piccolo strappo alla regola.

"Sono distrutta sai?"

"Non hai, fisico, ma ci possiamo lavorare. Dove hai male?"

"Le gambe, soprattutto."

"Dai qua!"

Bebe allungò le gambe sopra le sue, e Zanna cominciò a massaggiarle.

Nel frattempo parlavano, e si conoscevano ancora meglio, come se sciare e mangiare insieme non fosse già una scoperta.

Bebe si stava rilassando.

Il massaggio era davvero piacevole.

"Girati."

"Come?"

"Mettiti a pancia in giù, ormai che ci sono ti faccio anche la schiena."

Bebe obbedì.

"Posso levarti la maglietta?"

"Preferirei di no."

"Perché non ti fidi, o per il braccio?"

"La seconda che hai detto."

"Allora te la alzo solo fino alle spalle, ok?"

"Ok."

Le mani di Zanna erano calde.

"Te lo slaccio, ma non ti tocco, promesso." E, senza aspettare l'assenso, Zanna staccò il gancio del reggiseno.

"Fai così con tutte?"

"Così come?"

"È questa la tattica? Massaggino, maglietta, reggiseno, letto?"

"È questo che pensi? Ti sto trattando meglio di una principessa, e tu ci vedi solo questo squallore?"

"Dai, scherzo. Sei gentile, davvero. Anzi, potrei quasi sbilanciarmi in un meraviglioso."

"Oca ruffiana."

Zanna continuò in silenzio e Bebe, si addormentò, rilassata.

Zanna smise, con delicatezza.

Le allacciò piano il reggiseno, e le abbassò la maglietta.

Nel farlo osservò la schiena muscolosa ma femminile, le curve disegnate nei leggins che finivano in quelle gambe lunghe.

Era davvero sexy, Bebe.

Se non fosse stata piena di paranoie per via del braccio, non avrebbe degnato di uno sguardo uno come lui, persa tra corteggiatori di gran lunga migliori.

Sarebbe rimasto per ore a guardare la sua schiena danzare al ritmo del respiro.

Invece prese una coperta e gliela posò addosso.

Spense la musica di sottofondo, andò in camera, e si distese sul letto a leggere.

Mezzora dopo, Bebe lo fissava, avvolta nella coperta.

"Che leggi?"

"Il Piccolo Principe."

"Che bello. Me ne leggi un pezzo, che poi vado a dormire?"

Bebe si buttò su di lui, appoggiando la testa sula sua pancia, infagottata nella coperta.

Zanna leggeva la favola con sentimento.

Ascoltarlo era piacevole, il mostro del pomeriggio era un lontano ricordo.

"Vado a nanna."

"Resta qui, se ti va."

"No, vado di la."

"Non vuoi dormire abbracciata al caldo?"

"Non fare così, Zanna."

"Così come?"

"Il dolce, il gentile."

"Perché?"

"Perché non lo sei. Perché domattina scapperesti, e lasciarti andare farebbe ancora più male. Sei fantastico quando sei così buono. E mi piaci, mi piaci proprio tanto. Per questo lasciami andare via adesso col sorriso, e non domani in lacrime."

Zanna le accarezzò i capelli.

"Va bene, ochetta, come vuoi. Domani alle undici quindi?"

"Otto."

"Dieci?"

"Otto."

"Nove?"

"Otto."

"E otto sia."

L'accompagnò alla porta.

Si abbracciarono.

Un abbraccio intenso, di amici che si voglio bene.

Un po' più lungo però.

E un po' più forte.

Bebe lo baciò sulla guancia.

Lui fece lo stesso.

"Grazie della serata."

"Grazie a te, e grazie della cena."

"Figurati."

Si misero a letto poco dopo, pensandosi a vicenda, abbracciati ad un cuscino che ancora non aveva l'odore dell'altro, chiudendo gli occhi e rivivendo il calore che aveva sentirsi vicini, prima di addormentarsi sperando di incontrarsi nei sogni.

Bebe [COMPLETA]Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz