CAPITOLO 73: GIORGIA LA BULLA

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A forza di insistere, Bebe si era lasciata convincere a uscire.

Era ancora piena di contusioni, ma una serata tra amici l'avrebbe distratta.

Certo, Giorgia che le saltava in braccio premendo sulla botta non l'aiutava.

"Zia Bebe, zia Bebe! Sai che io andrò in carcere?"

Bebe strabuzzò gli occhi e Federica per poco non si strozzò con l'oliva ascolana che aveva in bocca.

Se c'erano due cose che Federica non sapeva nascondere, queste erano irritazione e stanchezza.

E stasera esprimeva entrambe le cose.

Zanna capiva tutto, e la guardò come a dirle: "Tranquilla, ci penso io!"

"Dai Giorgia, vieni dallo zio e raccontami bene tutta la storia."

Giorgia scivolò come un furetto sotto il tavolo, e si arrampicò sulle gambe di Zanna.

"Quindi? Perché andresti in carcere?"

"Perché è figo!"

"Ah, si?"

"E chi lo dice?"

"Il mio amico Pierferdinando."

"Dev'essere un figo anche questo Pierferdinando."

"E cosa vai a fare in carcere?"

"Fondo una gang, e comando tutti i bambini del carcere."

Federica era indecisa se alzarsi e prendere a sberle la figlia sapendo che la piccola ne conosceva a prescindere il motivo, iniziare a bere fino a scordarsi di averla, una figlia, o mettersi a piangere per sempre sventolando bandiera bianca sul suo ruolo di madre.

Zanna la calmò con un cenno.

Si erano sempre capiti al volo, e lei lo lasciò fare.

"Capisco. Una scelta controcorrente."

"Cosa vuol dire concorrente?"

"Controcorrente. Diversa da quello che fanno tutti. Dal carcere tutti vogliono uscire, tu invece vuoi andarci."

"Ma va..."

"E come ci vai in carcere? Ti fai arrestare o suoni il campanello?"

"Cosa vuol dire arrestare?"

"Che arriva la polizia e ti porta via dalla tua mamma."

"Allora no... suono il campanello io."

"Va bene. Allora, facciamo finta. Suona il campanello."

"Plin plon!"

"Sì, qui è il carcere, chi è?"

"Sono Giorgia."

"E cosa desidera?"

"Entrare!"

"Per quale reato?"

"Uff... zio Zanna, parli difficile tu! Cos'è un reato?"

"Una cosa brutta che devi fare per andare in carcere."

"Ma devo fare una cosa brutta?"

"Eh, certo. Altrimenti mica ci vai, in carcere!"

"Tipo cosa?"

"Vedi quel signore laggiù?" disse Zanna indicando un tipo al bancone, più o meno sui centocinquanta chili. "Vai da lui, lo ribalti dallo sgabello e lo picchi!"

Bebe [COMPLETA]Where stories live. Discover now